Intel ha recentemente presentato la più potente CPU della famiglia Sandy Bridge. La variante è denominata Core i7-2700K.
Il costante rinnovamento delle CPU e la crescita di performance passano spesso attraverso nuove tecnologie costruttive, ma anche attraverso
successive raffinazioni della medesima.
Intel punta attualmente sulla propria architettura
Sandy Bridge, presentata a inizio anno, e ne rinnova le prestazioni al vertice. Il precedente top di gamma Core i7-2600K viene infatti superato dal nuovo
Core i7-2700K.
Come anticipato, la piattaforma di base rimane la medesima (32 nm), ma
la CPU attuale "guadagna" 100 MHz in più rispetto alla precedente, passando a 3,5 GHz di frequenza standard, che diventano 3,9 GHz in modalità Turbo Boost.
Entrambe le varianti sono contraddistinte dal suffisso "K", che ne indica la predisposizione nativa per l'overclock. Core i7-2700K sfrutta dunque un
moltiplicatore interno sbloccato e dispone di quattro nuclei operativi. Grazie alla tecnologia HyperThreading di Intel è possibile gestire otto thread parallelamente. Le operazioni di calcolo sono inoltre velocizzate dalla presenza di
8 MByte di cache L3 di tipo Smart.
In attesa di
Ivy Bridge, questa scelta da parte di Intel sembra mirata a
mantenere il predominio nel segmento delle CPU Desktop, che ha recentemente accolto il nuovo processore AMD FX-8150 con otto core fisici. Il divario tra le due unità, almeno dal punto di vista economico è evidente,
Core i7-2700K dovrebbe costare circa 330 $, approssimativamente 100 dollari in più della controparte AMD.
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