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PA, si riducono i tempi di attesa per i pagamenti

Rispetto alla media Europea il gap è ancora abissale. Se la nostra PA salda le fatture mediamente dopo 170 giorni, la PA tedesca dopo solo 36.

Tecnologie & Trend
Pur continuando ad essere il peggior pagatore d’Europa, in questi primi mesi del 2013 lo Stato italiano e le sue Autonomie locali hanno ridotto di 10 giorni i tempi di pagamento nei confronti dei propri fornitori. Se l’anno scorso le fatture venivano saldate mediamente dopo 180 giorni, quest’anno, stando all’elaborazione della CGIA di Mestre su dati presentati nei giorni scorsi da Intrum Justitia, i fornitori devono attendere 10 giorni in meno, cioè 170.
Solo la Grecia, che nella graduatoria generale è al penultimo posto, ha fatto meglio di noi: per l’anno in corso ha accorciato i tempi di pagamento di 15 giorni. 
Vuoi per gli effetti della nuova legge nazionale entrata in vigore dal primo gennaio di quest’anno che ha recepito la Direttiva europea contro i ritardi dei pagamenti, vuoi perché nel Paese si è diffusa una certa sensibilità nei confronti di questo problema – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - sta di fatto che la Pa italiana paga i propri fornitori con maggiore celerità. Questa è un’inversione di tendenza importante, ma non ancora sufficiente, visto che rimaniamo fanalino di coda a livello europeo. Se in questo ambito le Pubbliche amministrazioni di Grecia e di Cipro continuano ad essere più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto“. 
Nonostante il buon risultato ottenuto quest’anno, sottolinea la CGIA, rimane il fatto che rispetto alla media Europea scontiamo un gap ancora abissale. Se, come dicevamo più sopra, la nostra Pa salda le fatture mediamente dopo 170 giorni, la media europea è di soli 61 giorni (- 5 rispetto al 2012). Si pensi che la Pa francese onora i suoi impegni a 60 giorni, quella inglese a 41 giorni e quella tedesca a 36 giorni.
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