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IMU 2013, ultimo giorno per pagare l'acconto

L'ammontare della prima rata dell'IMU 2013 è pari al 50 percento del totale pagato nel 2012 e la CGIA di Mestre precisa che 4,7 miliardi di euro, pari al 48,6% del totale, arriveranno dagli immobili ad uso produttivo.

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Oggi, 17 giugno, è l'ultimo giorno utille per pagare la prima rata dell'IMU 2013. L'onere riguarda tutti quei beni per cui non è scattato il blocco (ovvero prima casa, i terreni e i fabbricati agricoli). E la Cgia di Mestre ha già calcolato le entrate per le casse dello Stato per questa prima tranche; il gettito sarà di 9,7 miliardi di euro.
Infatti l'ufficio studi ha censito le tre principali categorie di immobili chiamate al pagamento della prima rata (case di pregio, abitazioni locate, seconde case e le attività produttive) e successivamente ne ha calcolato il gettito tenendo conto che il legislatore ha deciso che l'ammontare della prima rata dell'IMU 2013 deve essere pari al 50% del totale pagato nel 2012, sempre che l'immobile sottoposto al pagamento non abbia subito un passaggio di proprietà o un cambio di destinazione.
Secondo la Cgia di Mestre ben 4,9 miliardi di euro, pari al 51,4% del totale, arriveranno dall'applicazione dell'imposta sulle abitazioni affittate e le cosiddette seconde o terze case che sono pari a poco più di 13.785.000 immobili. A questo primo blocco vanno aggiunte le relative pertinenze che sono 9.595.000.
Sempre la CGIA di dice che altri 4,7 miliardi di euro (pari al 48,6% del totale) arriveranno dagli immobili ad uso produttivo (negozi, laboratori, capannoni, alberghi) che corrispondono a poco più di 4.225.000 immobili, mentre 66 milioni di euro (lo 0,7% del totale) sono da addebitare a 73.680 prime case di pregio o di lusso che non sono state esonerate dal pagamento della prima rata.
Questi i crudi numeri mentre il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, lancia l'allarme: "Quasi la metà del gettito complessivo previsto dovrebbe venire dall'applicazione dell'IMU sugli immobili a destinazione produttiva. Ho il timore, vista la difficoltà in cui si trovano le attività economiche, che molti imprenditori non ce la faranno a rispettare questa scadenza".
"Non mi riferisco - continua Bortolussi - solo a quelli che attualmente continuano ad esercitare la propria attività, ma a moltissimi proprietari di capannoni o negozi che a seguito della crisi hanno chiuso i battenti in questi ultimi mesi e ora sono alla ricerca di un nuovo lavoro".

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