Il quarto produttore al mondo di personal computer prevede un trimestre in linea con quanto registrato all'inzio dell'anno. Nel giro di un anno il valore azionario del gruppo è crollato del 30 percento.
Mercato in stallo per i produttori di personal computer. La taiwanese
Acer, il
quarto più grande produttore di computer al mondo, ha rivisto al ribasso le proiezioni per il secondo trimestre dell’anno.
Se lo scorso aprile sembrava potere prendere forma un seppur minimo segnale rialzista, valutato in mezzo punto percentuale, oggi l’azienda è più cauta e afferma che l’ipotesi più probabile è che vengano mantenuti gli stessi volumi del
trimestre precedente, ovvero 91 milioni di dollari taiwanesi. Complessivamente, nei primi cinque mesi dell’anno, le vendite di Acer hanno subito una contrazione del 19% rispetto all’anno precedente.
L’azienda ha affermato che nel 2014 l’80% dei prodotti saranno forniti di interfaccia touch, un salto tecnologico che si spera possa rivitalizzare le performance del gruppo che nel corso degli ultimi 3 anni ha visto il proprio fatturato passare dai 629 milioni di dollari taiwanesi del 2008 ai 429 milioni del 2012.
Nel giro di un anno il valore azionario di Acer è passato da 33 dollari agli attuali 22 dollari.
Dal punto di vista di performance finanziarie dei tre più grandi gruppi a livello globale che operano nel comparto PC, vedi grafico, i risultati più consistenti sono stati riportati da HP. Stabile Lenovo che sconta però l’effetto complessivo del deprezzamento della borsa asiatica di questi ultimi mesi. Critica, invece, la performance di Acer che riduce il capitale azionario del 30 percento.
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