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IVA, aumento a ottobre quasi certo

Malgrado le dichiarazioni tranquillizzanti il Governo non riesce a trovare il miliardo di euro per la copertura e dunque, è ormai quasi certo, da ottobre scatterà l'aumento dell'IVA dal 21 al 22 percento.

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Malgrado le dichiarazioni tranquillizzanti il Governo non riesce a trovare il miliardo di euro per la copertura finanziaria necessaria per bloccare l'aumento dell'IVA da ottobre a dicembre (e ne dovrebbe trovare altri 4 mld di euro per la copertura del 2014) e dunque il tanto scongiurato aumento dell'IVA a ottobre ovvero l'innalzamento dell'aliquota da 21% al 22% pare sempre più improbabile.
Il governo, infatti, starebbe pensando di rinunciare allo stop dell'aumento dell'aliquota. Una decisione che sarebbe maturata ieri al termine degli incontri tra Enrico Letta, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e il commissario europeo Olli Rhen.
iva-aumento-a-ottobre-quasi-certo-1.jpgPer l'esecutivo si tratta di una scelta complicata, quella di rinviare l'aumento di tre mesi, da ottobre a gennaio 2014, a causa delle oggettive difficoltà nel reperimento delle coperture. Il vice presidente della Commissione europea, giunto in Italia per un'audizione parlamentare, ha dichiarato di aver ricevuto da Saccomanni nuove rassicurazioni sull'impegno del governo a mantenere il deficit sotto il 3% del PIL nel 2013.Il Ministro ha fornito, infatti, al commissario alcune indicazioni preliminari sui lavori in corso per la predisposizione della Nota di aggiornamento al DEF, che verrà discussa in Consiglio dei Ministri entro il 20 settembre, e della Legge di stabilità 2014, confermando che in questi provvedimenti sarà ribadito l'impegno dell'Italia a contenere il deficit nazionale. Rehn da parte sua ha espresso apprezzamento per gli sforzi compiuti dal governo italiano per sostenere l'attività economica rispettando nel contempo i vincoli europei.
In questo contesto vi è stato uno scambio di idee per mettere in atto iniziative volte a favorire la crescita e l'occupazione. Il commissario si è anche soffermato a lungo sulla soppressione dell'IMU per la prima casa affermando che desta preoccupazioni per lo "spostamento del carico fiscale su altri cespiti".
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