In Libia gli accessi al Web stanno, lentamente, tornando alla normalità. L'azienda Akamai ha elaborato alcuni dati relativi alla connessione internet tra il 15 e il 22 agosto.
In Libia gli
accessi internet stanno, lentamente, ritornando alla normalità. Dal 17 febbraio scorso, data in cui sono scoppiate le rivolte contro il regime di Gheddafi, gli accessi alla rete nel Paese erano stati infatti filtrati attraverso
16 blocchi istituiti dalla
LTT, la
telco Libyan Telecom and Technology.
Nel frattempo anche gli hacker si sono schierati contro il rais: nella notte, il sito del registro dei nomi a dominio
nic.ly è stato attaccato con messaggi contro il colonnello libico.
I pirati informatici hanno postato sulla homepage della principale amministrazione dei domini .ly un messaggio di addio a Gheddafi datato proprio 17 febbraio.
Akamai, azienda che gestisce una rete globale per la distribuzione di contenuti digitali e applicazioni online, ha elaborato alcuni dati relativi alle connessioni internet veicolate sulla propria rete di server nel periodo compreso
tra lunedì 15 agosto e lunedì 22 agosto.
Il seguente grafico mostra quanto è accaduto alle connessioni internet in Libia durante l'ultima settimana di disordini, sino alla caduta del regime.
Come si può notare, il crollo sembra coincidere con un aumento del traffico interno al Paese, a dimostrazione che, non essendo più limitati, gli internet provider locali hanno deciso di riaprire le porte di Internet al mondo esterno. Dalle ore 19.30 del 21 agosto il traffico internet nel Paese ha infatti subito una vertiginosa impennata.
Gli orari indicati si riferiscono al fuso orario Eastern Time(ET), sei ore in meno rispetto all'ora italiana.
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