Kroll Ontrack, allarme sicurezza per gli ambienti virtuali

Da una ricerca Kroll Ontrack emerge che il 65% delle aziende subisce sempre più spesso una perdita di dati da ambienti virtuali: questo valore è cresciuto del 140% rispetto allo scorso anno.

Autore: Redazione ChannelCity

Il 65% delle organizzazioni subisce spesso la perdita dei dati da un ambiente virtuale, valore che è cresciuto del 140% rispetto allo scorso anno.
Questo è ciò che emerge da una ricerca condotta da Kroll Ontrack sulla perdita dei dati da ambienti virtuali e sul recovery management, condotta su un campione di 369 professionisti IT in occasione del VMworld  2011.
I principali risultati indicano che il 53% degli intervistati, durante lo scorso anno, ha sperimentato per 5 volte la perdita dei dati mentre il 12% l'ha subita per più di 5 volte negli ultimi 12 mesi.      
Le cause più comuni di perdita di dati da ambienti virtualizzati riguardano la corruzione del file system, macchine virtuali eliminate per errore, la corruzione interna del virtual disk, guasti del sistema Raid e ad altri supporti di memorizzazione / server e file cancellati o corrotti, contenuti nei sistemi di storage virtualizzati.
Una perdita di dati da sistemi virtualizzati può essere catastrofica per l'azienda ma determinare l'impatto economico che l'interruzione del business causa a una organizzazione è molto difficile perché coinvolge diversi fattori, alcuni più tangibili come per esempio la perdita di produttività, delle opportunità di vendita e di tempo orario del personale, ma altri meno, quali potenziali sanzioni per problemi di conformità a norme e regolamenti, danni all'immagine aziendale e il venire meno della fiducia dei clienti.
Un sondaggio di Forrester-DRJ ha rivelato che il 15% degli intervistati era a conoscenza del costo del "fermo" (downtime) del proprio business che in media si aggira intorno a 145 mila dollari l'ora.

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