Consumi e lavoro, un rapporto Unioncamere mostra le differenze presenti nel nostro Paese

Ecco un interessante studio relativo ai consumi e al tasso di disoccupazione previsto per l'anno in corso. Lo studio, realizzato da Unioncamere e Prometeia, evidenzia ancora una volta un Paese a due velocità.

Autore: Redazione ChannelCity

Unioncamere e Prometeia ha realizzato uno studio per l'anno che è appena iniziato, quanto riguarda il lavoro e i consumi.
Ebbene, secondo questo Raporto, nel 2012 anche la dinamica del mercato del lavoro potrebbe tornare a soffrire dell'incertezza del clima economico e il tasso di disoccupazione invertire la tendenza decrescente intrapresa all'inizio del 2011.
Infatti i quadro territoriale evidenzia che, a fronte di un aumento della disoccupazione in Italia tale da raggiungere l'8,3% in media annua nel 2012, la prosecuzione delle tendenze in atto rischia di rendere ancora più critica la situazione nell'are del Mezzogiorno, dove nel 2012 la disoccupazione potrebbe attestarsi al 13,7%, il valore più elevato dall'inizio della crisi, Semre seconodo lo studio di Unioncamere la regione Campania arriverebbe a registrare un tasso di disoccupazione al 15,3%. Tutte le regioni del Centro-Sud, comunque, ad eccezione dell'Abruzzo, sembrano destinate a sperimentare valori negativi a 2 cifre, mentre nelle altre ripartizioni le oscillazioni sono comprese tra il 5% del Nord-Est (con il "primato virtuoso" del Trentino Alto Adige a 3,7%) e il 7,3% del Centro (dove l'Umbria dovrebbe assestarsi al 6,3%).
Se questi sono i dati macroeconomici relativi ai tassi di disoccupazione previsti per il 2012 i consumi delle famiglie invece dovrebbero vedere una sostanziale stagnazione in entrambe le ripartizioni del Nord (+0,1%), dove l'unico dato negativo per il 2012 è quello relativo alla Liguria (-0,2%).
In flessione, invece, l'andamento previsto al Centro (-0,3% medio), con le Marche che segnano il decremento maggiore (-0,4%), e, soprattutto, nelle regioni del Sud (-0,7%), con le riduzioni più consistenti attese in Basilicata, Calabria e Sicilia (-0,8%).

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