Una
ricerca ha provocato un grande strascico di
polemiche su Internet e nel mondo politico.
Il professor
Marco Camisani Calzolari, docente di Comunicaizone Aziendale e Linguaggi Digitali presso lo
IULM di Milano, ha infatti reso pubblico un proprio studio dal quale risulta che la
maggioranza dei
follower di
Beppe Grillo su
Twitter sarebbe composta da
account falsi creati appositamente per gonfiarne il numero.
È ampiamente noto che esiste un rigoglioso
mercato di account falsi che aziende e personaggi famosi sfruttano per far sembrare i loro profili più seguiti di quanto siano in realtà.
Secondo il professor Camisani Calzolari, il
55% dei follower di Grillo sarebbe identificabile con sicurezza come
bot (cioè generato da un programma e non da un essere umano), mentre solo il
27% sarebbe sicuramente reale.
Il comico e leader politico ha
respinto il contenuto della ricerca accusando Calzolari di non essere
imparziale (alludendo al fatto che il professore ha fornito la sua opera professionale per la creazione di un sito a sostegno di Silvio
Berlusconi),
come si può leggere qui e annunciando la volontà di
querelarlo.Ma la ricerca è stata fatta bersaglio anche di
critiche di segno non politico, come quelle dell'epistemologo Paolo
Bottazzini, che sul sito Linkiesta
accusa la metodologia usata di
scarsa scientificità.
Nel frattempo, il professor Calzolari ha
cancellato i propri account su
Facebook e
Twitter, sostenendo di aver ricevuto
minacce da parte di sostenitori di Grillo e di temere per la sicurezza propria e dei familiari.