Confesercenti, più che inflazione preoccupa grave frenata consumi
Il 2012 si chiuderà con un segno negativo del 3,1% e per l’anno prossimo di prevede un altro meno 1,1%.
Autore: Redazione ChannelCity
“L’inflazione continua a rallentare, per gli effetti della crisi e della frenata dei beni energetici, e in questa difficile fase economica non costituisce un problema”. Così, in una nota, l’Ufficio Economico Confesercenti commenta i dati sull’inflazione di novembre diffusi dall’Istat. “Non è un caso che sull’andamento dell’indice pesi in modo significativo il complesso di balzelli fiscali e tariffe, tanto che le voci che crescono di più rispetto all’anno scorso sono quelle relative alle spese per abitazione, acqua, trasporti, elettricità e combustibili”. “Dovremmo piuttosto preoccuparci di un altro rallentamento: quello dei consumi – continua la nota – che sta provocando chiusure di imprese e perdite di occupazione sempre più allarmanti. Il 2012 si chiuderà con un segno negativo del 3,1% e per l’anno prossimo di prevede un altro -1,1%. Il vuoto di interventi su questo versante diventa rischia di essere la vera emergenza, e va colmato con rapidità”.
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