Seagate Technology sta portando avanti la propria filosofia per quanto riguarda lo
storage ibrido e,
come già abbiamo avuto modo di segnalare, ha sviluppato la
terza generazione di drive SSHD.
Queste unità, che comprendono un
tradizionale comparto HDD e uno SSD, vantano uno spessore di soli 7 mm e risultano ideali per l’integrazione nei notebook più compatti e nelle soluzioni Ultrabook.
Grazie all’ampio spazio offerto e alle
performance il 40% superiori ai convenzionali hard drive magnetici, queste versioni assicurano un
incremento della velocità dell’intera piattaforma del 30%, secondo test interni Seagate.
Si tratta perciò di unità interessanti per i system builders e capaci di assicurare un
avvio di sistema (Windows 8) inferiore ai 10 secondi. Grazie a una capacità di 500 GByte / 1 TByte questi SSHD garantiscono ampio margine per il salvataggio dei dati,
superando l’attuale limite delle versioni SSD.
La linea
Thin SSHD per macchine compatte e notebook è affiancata dai nuovi Desktop SSHD, unità per sistemi fissi capaci di migliorare le prestazioni del comparto di storage sino a quattro volte, rispetto ai comuni drive da 5.400 rpm. Oltre alla combinazione hardware, merito delle prestazioni è da attribuire alla piattaforma software gestite internamente,
Seagate Adaptive Memory. Il sistema si occupa di gestire la priorità dei file critici, per velocizzare l’uso del PC.
Le versioni desktop vantano capacità superiori ai 2 TByte e un comparto NAND Flash da 8 GByte.
Con un costo complessivo
solo minimamente più alto delle unità magnetiche, questi SSHD offrono velocità e reattività ai sistemi più recenti, ma anche alle configurazioni di qualche anno fa.