Il futuro di Microsoft e della tecnologia secondo Steve Ballmer

Steve Ballmer, il CEO di Microsoft e Ray Ozzie, Chief Software Architect della medesima società, hanno esposto il loro punto di vista su svariati aspetti del mondo tecnologico dei giorni nostri. In particolare, Ballmer e Ozzie hanno parlato del cloud computing e dei nuovi dispositivi che si stanno affermando ultimamente in campo informatico: smartphone e tablet su tutti.

Autore: Andrea Sala

Qualche giorno fa alla conferenza D8 di All Things Digital, Steve Ballmer, il CEO di Microsoft, accompagnato da Ray Ozzie, Chief Software Architect della medesima società, ha esposto il suo punto di vista su svariati aspetti del mondo tecnologico dei giorni nostri. In particolare, Ballmer e Ozzie hanno parlato del cloud computing e dei nuovi dispositivi che si stanno affermando ultimamente in campo informatico: smartphone e tablet su tutti.
Mr Microsoft ha anche trattato il rapporto che quest'ultimi hanno con il Pc, la classica macchina desktop che tutti ben conosciamo e che ha fatto la fortuna di Redmond. A questo proposito è interessante sottolineare come Ballmer abbia parlato quasi fosse il "difensore" dei Pc contro il nuovo che avanza, ovvero Apple e iPad.
Non c'è stato, purtroppo, nessun annuncio di rilievo: persino Project Natal - un prodotto che potrebbe davvero fare la differenza per l'Xbox - è stato appena menzionato.

[tit:Il cloud e la privacy? Niente da temere per Microsoft]
Ballmer ha espressamente dichiarato che il cloud computing non presenta "alcuna minaccia" per Microsoft. I computer, secondo il CEO, non diventeranno mai totalmente "thin": la capacità di calcolo in locale (ossia una CPU su ogni macchina) e lo storage personale sono delle caratteristiche irrinunciabili. Ozzie ha aggiunto anche che i Pc diventeranno sempre più un mezzo per accedere ad altre funzionalità, secondo il modello seguente: si acquista una macchina, la si accende e si è subito pronti per lavorare, con accesso istantaneo alle applicazioni. 
Ballmer ha anche tracciato una linea ben precisa fra Microsoft e aziende come Facebook e Google, riguardo ai dati personali. Oggi, le informazioni sensibili sono sempre più "sparse" per tutto il web, ma Google è ben diversa da altri player del settore: il suo modello di business, infatti, rimane la vendita di software e servizi. Niente a che vedere con chi si propone di guadagnare partendo dai dati personali degli utenti.

[tit:Tablet al posto dei Pc? Non scherziamo]
Il vulcanico Steve Ballmer ha messo in discussione la dichiarazione di Steve Jobs, dichiarazione che predicava una presunta parabola discendente per i Pc desktop. Anche se i ricchi popoli occidentali possono permettersi i più costosi gadget tecnologici - smartphone e tablet su tutti - molte persone in diverse zone del mondo continueranno a preferire il classico computer, per la sua versatilità. I dispositivi troppo specializzati, secondo Ballmer, non rimpiazzeranno le macchine che permettono sia la produzione che la fruizione.
Alla domanda circa i piani di Microsoft sul mondo dei tablet, la coppia è rimasta sul vago. Ballmer ha ammesso che Windows necessità di un lavoro di ottimizzazione per sbarcare sui tablet, un fattore che ha molto frenato la diffusione dell'Os su tali dispositivi. Il problema, forse, è stato temporaneamente risolto con l'ultimo Windows Embedded Compact 7.
Ballmer, comunque, ha ventilato l'ipotesi di una futura convergenza fra i tablet e i Pc: il CEO, però, ha insistito sul fatto che c'è ancora bisogno di un pointstick sui tablet, per le annotazioni, gli schizzi, i diagrammi. La penna è ancora un'interfaccia naturale e le persone sono inclini ad usarla.
Parlando di cellulari, Ballmer ha ammesso che Apple ha saputo crescere dal nulla fino a diventare un top player del settore: una speciale lode è stata rivolta dal CEO al browser mobile sugli iPhone, Safari. Quanto ad Android è sicuramente un competitor da non sottovalutare, sempre in ambito smartphone. L'Os open su dispositivi più complessi, però, non convince ancora Ballmer.

[tit: Google e i suoi sistemi operativi]
Su Google, Steve Ballmer e Ozzie si sono dimostrati scettici, almeno per quel che riguarda la strategia sui sistemi operativi
Google ne ha due in cantiere: Android, per smartphone e tablet, e il futuro Chrome OS per sistemi desktop. Anche Microsoft ne ha due, quelli basati su Windows NT - per server e Pc - e la piattaforma Windows CE (e Windows Embedded Compact 7) per applicazioni mobili. Il colosso, però, sta lavorando per renderli sempre più simili e interfacciabili. L'uso di Silverlight sull'imminente Windows Phone 7 ne è un esempio: utilizzare una stessa piattaforma per lo sviluppo di applicazioni, infatti, ridurrà le distanza fra i sistemi operativi desktop e quelli mobile.
Dove Microsoft sta sudando per rendere simili le piattaforme, Google, al contrario, lavora su due prodotti distinti, ha dichiarato Ballmer. In verità queste critiche a Google sollevano alcuni interrogativi: gli Os di Redmond, infatti, sono profondamente diversi, a prescindere dal lavoro sulla convergenza sbandierato da Ballmer.
Sia Apple che Google, invece, hanno da sempre basato le proprie piattaforme su versioni precedenti del software proprietatio (Mac OS X) o Linux (Chrome).
In questi casi specifici è sempre più sottile la linea che divide i sistemi operativi mobile da quelli desktop, molto più che nel caso di Microsoft. Una futura fusione, insomma, non è poi così improbabile.


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