Canalys, segnali positivi per il canale. E il bello deve ancora venire

Nel prossimo triennio il canale crescerà di almeno il 5%. Molte opportunità arrivano dai nuovi fronti tecnologici. Edge computing, cloud e application management, sicurezza tra i driver principali.

Autore: Barbara Torresani

C’è uno scenario di mercato dai confini illimitati, denso di opportunità e il canale è pronto a coglierle. Un canale che cresce bene in Emea (nella prima metà del 2017 +4% nella distribuzione e +7%, fonte Canalys), sull’onda del buon andamento economico del vecchio continente.

Un messaggio più che positivo quello passato da Steve Brazier, President and Ceo, Canalys, in apertura della decima edizione di Canalys Channels Forum 2017 Emea, nella suggestiva cornice tutta italiana della laguna di Venezia:“Vogliamo fugare tutti i dubbi sollevati negli anni scorsi: oggi il canale c’è e risponde alla chiamata della trasformazione in atto”, afferma Brazier.
E’ un momento di networking intenso quello che caratterizza la due giorni veneziana per i circa 1.000 partecipanti: vendor e operatori di canale - distributori, reseller, system integrator, service provider - … desiderosi di conoscere i percorsi innovativi del futuro disegnati dall’analista di mercato, che ne studia le dinamiche portanti, e dai vendor che le fanno proprie e tracciano per primi i passi da compiere e seguire.  

La tecnologia esce dal guscio
Oggi la tecnologia si libera dal ruolo tattico attribuitole per anni per vestirne  uno più strategico, abilitante il business: “La tecnologia cambia le industrie in modo veloce, è pervasiva, impatta su tutto e apre a nuovi scenari fino ad oggi inimmaginabili, creando nuovi standard industriali”, enfatizza.

Steve Brazier, Presidente and Ceo, Canalys 
Brazier cita alcuni esempi di applicazione: nel retail (analisi del comportamento del cliente, pubblicità personalizzata, rotazione dello stock, programmi di fedeltà automatizzati,…), nel manufacturing (robotica per accelerare la produzione, analytics applicata alla supply chain, compliance ambientale automatizzata, rilevamento dei guasti attraverso i sensori,…), nell’education (benessere degli studenti, sicurezza contro il terrorismo, ottimizzazione degli ambienti,…) , nell’healtcare (coordinamento delle medicine e dei vaccini, monitoraggio e tracciamento degli asset, consulenza virtuale, prevenzione delle infezioni, scansioni AI,…), nei trasporti (veicoli autonomi, sicurezza e accessi, manutenzione dei veicoli, monitoraggio della flotta,…) nel finance (prevenzione delle frodi, servizi virtuali, analisi della compliance,... ), nell’agricoltura (ottimizzazione dell’irrigazione,sorveglianza con i droni, colture guidate dai sensori, …) e nel Public Sector (smart cities, controllo e sicurezza del traffico, gestione dei rifiuti,…). Tutti settori merceologici in cui l’applicazione delle nuove tecnologie può trasformare e accelerare i processi: un mondo di opportunità da cogliere per i partner.
Intelligenza artificiale, IoT, machine learning, robotica, blockchain, digital signage sono alcuni dei filoni tecnologici più innovativi per guidare questa trasformazione digitale. 

Dall’edge computing al cloud. La sicurezza un must
Oggi il computing si fa all’edge e in cloud: l’edge computing passa da un’architettura IT distribuita con potenza di elaborazione decentralizzata, con tecnologie di mobile computing e IoT, in cui i dati vengono elaborati vicino alla fonte, dal dispositivo o da un computer o server locale, invece di essere trasmessi al data center. E se l’edge va alla periferia il cloud prende sempre più piede. Non sostituisce l’on promise ma con esso si combina e integra. Se il modello di riferimento a tendere è quello ibrido, il cloud pubblico si afferma e polarizza l’industria IT intorno ai tre big Aws, Google Cloud Platform e Microsoft Azure. E qui si apre uno scenario di opportunità per coloro in grado di sviluppare la capacità di gestire e integrare i servizi cloud.
Cloud e una mole di dati illimitata sono inoltre al centro del business dei Big seven: Amazon, Microsoft, Google, Facebook, Alibaba, Tencet, Baidu. Tutti mondi in cui la sicurezza diventa fattore sempre più critico. Una sicurezza trasversale, pervasiva, parte della strategia IT: un’ulteriore opportunità per il canale IT oggi e nel futuro. Alle prese anche con l’imminente arrivo del Gdpr. 

Le dinamiche del software e la riscossa dell’hardware
Il Software as a service è il modello a cui guardare, volenti o nolenti. Cresce infatti la tendenza ad andare dall’on premise al Saas: “Quest’anno il 50% di tutto il software sarà SaaS; si, è vero i margini sono ancora bassi, ma si va verso la differenziazione dell’offerta per le diverse industry e la customizzazione per rispondere alle necessità dei clienti. E in quest’ambito il ruolo dei system integrator diventa fondamentale”. Le metriche del business guardano quindi al modello della ‘subscrition’, non ancora metabolizzato da molti ma verso cui bisogna tendere.

L’hardware da parte sua continua a rappresentare una fonte di guadagno consistente per i partner di canale: “Contribuirà per più del 50% del fatturato di oltre il 90% dei partner almeno fino al 2020”.  

Un trend positivo per il canale
In quello che si preannuncia essere in Europa Occidentale il trimestre a maggior crescita per la tecnologia da 10 anni a questa parte, si respira un'aria di ottimismo e positività. I numeri fanno ben sperare: “Nel prossimo triennio i partner di canale registreranno crescite di almeno il 5%. E il 50% delle vendite cloud passerà da un modello two-tier, con la distribuzione chiamata a giocare un ruolo di guida verso i nuovi mondi”, conclude Brazier.


Tra le altre previsioni: quella che nel 2022 il 20% venderà o gestirà veicoli autonomi e che nel 2019 Microsoft lascerà il business Surface.
Le opportunità che arrivano dal nuovo che avanza sembrano essere per molti versi illimitate; occorre però essere pronti e veloci a coglierle,  ascoltando e assecondando le necessità dei clienti. Il viaggio del futuro guidato dalla tecnologia è appena iniziato.

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