Il Personal Computer non tramonta mai

Nonostante l'invasione di smartphone e tablet sempre più potenti, il PC è ancora il re incontrastato del settore business, soprattutto quando si tratta di produttività.

Autore: Ernesto Sagramoso

È facile pensare che la diffusione dei dispositivi mobile specialmente presso le generazioni più giovani possa mettere in crisi il mondo dei personal computer, poiché gli adolescenti sono cresciuti con lo smartphone tra le mani e non riuscirebbero mai a separarsene. Secondo una ricerca IDC la situazione è invece differente, poiché anche la maggior parte di questi lavoratori considera ancora il PC come il dispositivo più produttivo per le attività d’ufficio. Se da un lato è infatti possibile utilizzare uno smartphone per la posta elettronica o la navigazione su Internet, dall’altro non è pensabile sfruttarlo efficacemente con programmi di produttività oppure soluzioni per l’elaborazione video o la gestione aziendale. Se guardiamo poi i dati si scopre che ben l’85% dei dipendenti sceglie il PC, il 9% il tablet e solo l’8% lo smartphone. Le ragioni sono da ricercarsi nelle caratteristiche di questi dispositivi, poiché le soluzioni mobile risultano più comode per le dimensioni e il peso, ma non possono competere per quanto riguarda la potenza di calcolo, il display e la capacità di storage.
Per l’85% dei dipendenti il PC è la scelta ideale per il lavoro
PC sempre più potenti
Poiché i ritmi lavorativi sono in costante crescita, è importante avere a disposizione sistemi performanti per poter, ad esempio, lavorare su un sofisticato foglio di Excel mentre il computer sta estrapolando delle informazioni da un capiente database. Bisogna poi sottolineare che la necessità di avere client veloci sia di vitale importanza alla luce dei cambiamenti della forza lavoro.
Si pensi infatti che un sondaggio di Deloitte prevede che entro il 2025 i Millennial costituiranno il 75% della forza lavoro e, secondo il Future Workforce Study condotto da Dell e Intel, oltre l'80% di quelli intervistati afferma che la tecnologia sul posto di lavoro influenza la decisione di accettare un impiego. Ricordiamo che quando si parla di prestazioni bisogna valutare non solo il microprocessore ma anche la RAM, la scheda video, il disco fisso e il controller di rete. In questi ultimi anni le CPU in generale e la famiglia Core di Intel in particolare hanno fatto passi da gigante, con un aumento non solo della frequenza di lavoro ma anche del numero di core inseriti in un singolo chip. Se guardiamo infatti i microprocessori di ottava e nona generazione si nota che il numero di core è salito a otto, con la presenza in alcuni modelli della tecnologia Hyper-Threading che consente di raddoppiare il numero dei thread in esecuzione.
Questi miglioramenti non riguardano solo le CPU per i desktop, poiché anche le versioni per i portatili hanno beneficiato di un importante incremento delle prestazioni. Se guardiamo ad esempio il processore Intel Core i9-9900KF per desktop, si scopre che possiede 8 core/16 thread e una frequenza base di 3,6 GHz (5 GHz con il Turbo Boost), mentre la versione per mobile i9-9980HK si distingue dalla precedente principalmente per un clock di 2,4 GHz e un Thermal Design Power più che dimezzato (da 95 a 45 Watt).
Parallelamente alle CPU, anche la RAM ha subito un’evoluzione, con la diffusione delle DDR4 capaci di lavorare a frequenze sempre più elevate, mentre con il successo degli SSD l’accesso ai file non penalizza più le performance di un PC. Intel ha inoltre presentato la tecnologia Optane, un nuovo tipo di memoria ad altissima velocità e latenza che può essere utilizzata come cache tra la CPU e il sottosistema a disco magnetico per aumentare il transfer rate.
CPU e la quantità di memoria RAM sono i parametri che influenzano maggiormente le prestazioni di un PCPer quanto riguarda il controller video, con programmi di office automation è possibile sfruttare quelli inseriti in molte CPU, poiché offrono prestazioni che difficilmente faranno rimpiange le soluzioni discrete. La situazione cambia sensibilmente con quei software che sfruttano anche la GPU, come Photoshop e molti giochi delle ultime generazioni. Per questa ragione Intel ha presentato dei moduli contenenti sia la CPU che un controller grafico discreto, come il Core i7-8809G e il Core i7-8709G dotati di grafica Radeon RX Vega M GH, destinati ai mini PC e ai notebook ad alte prestazioni. Con la diffusione del lavoro in mobilità e quindi dei portatili, l’interfaccia wireless è diventata di vitale importanza per consentire l’accesso alla rete aziendale o agli hot spot pubblici con un’elevata velocità e sicurezza. Poiché stanno diffondendosi i router/access point conformi al nuovo standard WiFi 6, anche molti vendor iniziano a dotare i propri notebook di interfacce compatibili, sfruttando ad esempio i moduli Intel Wi-Fi 6 AX201 e AX200. Ma serve veramente tanta potenza? La risposta non può essere che affermativa, considerando che le applicazioni attuali offrono funzionalità sempre più sofisticate ma esose di risorse. Ricordiamo ad esempio gli assistenti intelligenti come Cortana e Siri, per non parlare delle numerose applicazioni legate all’intelligenza artificiale o alla realtà aumentata.

A ciascuno il suo modello
Se fino a qualche anno fa l’IT manager poteva proporre ai dipendenti solamente dei desktop o dei notebook, oggi la scelta è molto più ampia, in virtù dei numerosi form factor in commercio. Oltre ai classici personal computer troviamo infatti i mini PC, i convertibili, gli ultrabook, i detachable e gli all-in-one. È interessante notare come, secondo un sondaggio di IDC, la richiesta dei nuovi form factor è maggiore presso le aziende con un’alta percentuale di Millennials, rispetto a quelle con dipendenti più anziani.
Il form factor preferito dai lavoratori varia in funzione dell’etàLa maggior parte dei lavoratori preferisce il PC come dispositivo di lavoro ma vuole poter scegliere tra l’ampia gamma di prodotti presenti sul mercato. Per questa ragione gli IT manager si stanno adeguando alle richieste dei dipendenti consentendo loro di selezionare il form factor e spesso anche il brand. Sempre secondo IDC, il 47% dei dipendenti preferisce decidere personalmente l’hardware e considera molto importante questa possibilità. Per il futuro si prevede che i nuovi form factor avranno sempre più successo. Si pensi che nel 2016 più della metà dei PC venduti negli Stati Uniti erano desktop e notebook tradizionali, mentre nel 2018 i nuovi fattori di forma hanno raggiunto un market share superiore al 50%. Entro il 2022 si prevede inoltre che i detachable rappresentino quasi l'8% del mercato, i convertibili il 9%, gli slate l'11% e gli ultrabook il 41%.
Il 47% dei dipendenti preferirebbe scegliere il proprio PC
L’autonomia non è più un problema
Fino a qualche anno fa era difficile lavorare una giornata intera con il proprio portatile senza dover ricaricare le batterie. Si trattava di una limitazione importante per quei dipendenti, in continua crescita, che devono lavorare lontano dall’ufficio. Per superare questo handicap si sono seguite diverse strade, a partire dal contenimento del consumo della CPU. Si pensi ad esempio che il Core i7-8665U di ottava generazione, nonostante i quattro core e gli otto thread ha un Thermal Design Power di soli 15 Watt. Anche i display sono diventati più parchi di energia mentre come controller grafico viene utilizzato spesso quello interno al microprocessore. Grazie poi ai dischi allo stato solido, alle batterie sempre più potenti e alle funzionalità dei sistemi operativi atte al risparmio energetico oggigiorno è possibile lavorare con il portatile senza preoccuparsi dell’autonomia.
Nei prossimi anni la percentuale di dipendenti che oggi scelgono i tradizionali desktop e notebook è destinata a calare sensibilmente
La sicurezza è sempre più importante

In un mondo sempre connesso la sicurezza è diventata un parametro molto importante. Non passa infatti giorno che non avvengano attacchi informatici atti a compromettere server e personal computer per carpire informazioni rilevanti. Per questa ragione l’antivirus è diventato il compagno imprescindibile di ciascun elaboratore e sono nate soluzioni hardware dedicate, ad esempio, alla gestione delle credenziali di accesso al PC, come la tecnologia Intel Authenticate dei processori vPro, tecnologia in grado di definire un livello di sicurezza decisamente superiore alla tradizionale password di otto caratteri. Infine, alcune versioni dei processori Intel offrono una protezione contro gli attacchi al firmware grazie al Runtime BIOS Resilience.

Conclusioni
Come abbiamo visto, il personal computer è ancora il dominatore incontrastato del mondo business, in virtù delle performance sempre più elevate, dell’enorme disponibilità di software e di una flessibilità mai raggiunte da altri dispositivi. Poiché il costante aumento delle prestazioni può influenzare positivamente l’efficienza dei lavoratori bisogna sottolineare come la sostituzione dei computer obsoleti possa venire ammortizzata economicamente nell’arco di pochi anni.

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