Wildix, l’Ucc as a service è di casa

Per avere successo nel mercato Ucc, oggi non è più sufficiente proporre solo le giuste tecnologie. Occorre imparare a vendere anche competenze, integrandole in soluzioni erogate come servizio. Wildix è pronta ad affiancare i suoi partner in questo percorso, offrendo tutti gli strumenti necessari per trasformare il loro business

Autore: Claudia Rossi

“Il mercato italiano dell’Ucc è indietro rispetto a quello di altri Paesi. Mancano competitor ‘as a Service’ come Ringcentral, 8x8 o Fuze, con il risultato che il business continua a essere ‘as usual’, esattamente come 20 anni fa”. Steve Osler, Ceo di Wildix, non usa mezzi termini per tracciare lo scenario arretrato del mercato Ucc italiano: un’arretratezza testimoniata dal perdurare dei cosiddetti VoIPTruz, un caso quasi unico al mondo. “L’Italia continua a essere penalizzata da una enorme barriera naturale: la difficoltà di fare impresa. Per questo nel nostro Paese le aziende aaS fanno fatica a crescere e preferiscono concentrarsi su mercati più ricettivi” prosegue il Ceo, certo che quando questi operatori alla fine arriveranno, spazzeranno via tutti i VoIPTruz e i system integrator che non si sono adeguati al cambiamento.
Steve Osler, Ceo di Wildix
Caso assolutamente singolare, Wildix è l’unico UCaaS ad aver aperto prima in Europa che negli Stati Uniti. “Non essere ‘nativi US’ nell’as a Service può rappresentare un handicap notevole. Tuttavia, abbiamo il grande vantaggio di essere bravi in Europa e di aver trovato le giuste formule per far prosperare il nostro business anche in altre geografie, come gli Stati Uniti” chiarisce Osler, convinto che oggi i prodotti di per sé non abbiano più nessuna rilevanza: on line è possibile acquistare tutto, pagando solo il servizio. In sostanza, il cliente paga per il valore che riceve. Un valore che gli operatori devono, però, imparare a proporre e a garantire.

“Finché si punta a vendere solo il prezzo basso, non c’è futuro” afferma il Ceo, che ricorda come Wildix sia pronta ad affiancare i suoi partner nell’acquisizione delle competenze necessarie per trasformare il business ed evolvere in MSP, ossia system integrator focalizzati sulla fatturazione di servizi ricorrenti. In particolare, all’interno dei suoi corsi Unicomm il vendor propone il modulo ValueSelling per imparare a vendere in modo completamente diverso e il modulo Kanban per acquisire una nuova metodologia di delivery.
“Nulla di nuovo, sono gli stessi metodi utilizzati da realtà come SalesForce, Microsoft o Google. Ciò li differenzia è la loro interpretazione in ottica di system integration” spiega Osler, sottolineando come i migliori operatori abbiano già cominciato ad avvantaggiarsi di queste nuove metodologie di vendita e a dimostrare ai loro clienti come è possibile fare leva su investimenti tecnologici per guadagnare di più. “Spesso i concorrenti rimangono spiazzati perché perdono trattative con richieste economiche più basse. Non capiscono che per avere l’attenzione delle aziende occorre soprattutto capire il loro business, comprenderne i fondamentali e aiutarle a produrre revenue” chiarisce il Ceo.

Le novità Wildix per il 2019
Le novità 2019 di Wildix si concentrano sul lancio di tre nuove linee di prodotto as a Service. La prima è costituita da Wizyconf, un sistema di web conference professionale, basato su WebRTC e sistema operativo Chrome OS, che garantisce sicurezza, usabilità e semplicità. Configurabile in solo 30 secondi, Wizyconf è dotato di due webcam e utilizza microfoni HD in dotazione negli studi di registrazione musicale, coprendo un’area di circa 60 metri quadri.
Con CLASSOUND Wildix è, invece, pronta a fornire ai clienti internazionali numerazioni e terminazioni di traffico quasi ovunque nel mondo, mentre l’ultima novità riguarda la disponibilità totale dei prodotti hardware WILDIX in modalità HWaaS.

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