Channel City Magazine n48 anno 2016

Dai dati dell’ultimo Rapporto Assinform emergono segnali positivi per il mercato Ict italico, con alcuni distinguo. Il 2015 si è chiuso con un saldo positivo dell’1% per l’intero settore, un comparto industrialeche oggi vale 64,9 miliardi di euro; undato percentuale però inferiore alle previsioni e ben sotto all’incremento dell’1,5% che si era registrato a metà anno 2015. E’ comunque un segno positivo, in linea con il trend di crescita del Pil italiano del 2015, decimali più, decimali meno.

Autore: Redazione ChannelCity

Dai dati dell’ultimo Rapporto Assinform emergono segnali positivi per il mercato Ict italico, con alcuni distinguo. Il 2015 si è chiuso con un saldo positivo dell’1% per l’intero settore, un comparto industrialeche oggi vale 64,9 miliardi di euro; undato percentuale però inferiore alle previsioni e ben sotto all’incremento dell’1,5% che si era registrato a metà anno 2015. E’ comunque un segno positivo, in linea con il trend di crescita del Pil italiano del 2015, decimali più, decimali meno.

Di negativo c’è il fatto che l’intera spesa Ict del 2015 equivale alla spesa Ict registrata nel lontano 2008. E questo a indicare che si sono persi ben sette anni di crescita ed è aumentato il divario tecnologico tra il nostro Paese e i principali Paesi europei tanto che l’Italia si posiziona al 25esimo posto secondo l’Indice digitale europeo. Sono però al recupero importanti segmenti di mercato come il Software e Soluzioni Ict,in crescita del +4,7% (5.971 milioni di euro), così come la spesa nei Servizi Ict che si attesta a + 1,5% (10.368 milioni di euro), mentre cresce di un modesto +0,6% il segmento Sistemi (16.987 milioni di euro).

Di contro, continua a registrare un trend negativo il comparto dei Servizi di rete e telecomunicazioni sebbene aumentano il numero di accessi a banda larga su rete fi ssa (+2,1%) e i Servizi a banda larga su rete mobile (+8,8%), con un numero di utenti che utilizza la banda larga sugli smartphone che a fi ne dello scorso anno ha registrato quota 34,5 milioni.

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