VMware, i partner sono la guida al cloud

Nick McAlister, Senior Director, EMEA Channel & Partner Go To Market, VMware identifica i quattro punti chiave che chiunque stia sviluppando strategie di modernizzazione delle app e cloud dovrebbe prendere in considerazione

Autore: Redazione ChannelCity

Sono quattro i principali motivi per cui i partner dovrebbero essere la guida al cloud secondo Nick McAlister, Senior Director, EMEA Channel & Partner Go To Market, VMware, che afferma: "L'ultimo anno è stato costellato da una serie di necessità che hanno incontrato molte opportunità. Le persone hanno avuto bisogno di usufruire di assistenza sanitaria e servizi didattici, di continuare a fare i loro acquisti e, perché no, di vivere momenti di socializzazione, abituandosi così a nuove esperienze guidate dal digitale. Tutto questo ha rappresentato un'opportunità che ha in un certo modo 'costretto' le aziende a fare cose che non credevano di poter fare prima, con molte di loro che hanno abbracciato questo cambiamento per sopravvivere e, naturalmente, anche per prosperare nel futuro.Lo slancio generato da queste nuove opportunità non rallenterà di certo, con le economie digitali che continueranno a svilupparsi a ritmi incredibili. Mentre molte aziende sono uscite dalla loro zona di comfort con grandi soddisfazioni, sapere mantenere il successo è decisamente più complicato. Ciò che è importante ora è essere consapevoli che questo successo è il risultato dell’implementazione di giuste strategie di modernizzazione di app e cloud".
Nick McAlister, Senior Director, EMEA Channel & Partner Go To Market, VMware
Semplice, vero? Non proprio. In realtà, trovare il giusto percorso che soddisfi le aspettative dei clienti e che sia nel contempo adatto all'azienda è più facile a dirsi che a farsi. Per questo vediamo sempre più aziende rivolgersi a esperti esterni per ricevere supporto: "I partner, oggi, stanno intervenendo come veri e propri consulenti in grado di fornire alle organizzazioni non solo la giusta tecnologia, ma un reale valore strategico per il business".
A questo proposito, Gavin Jolliffe, CEO di Xtravirt, uno dei principali partner di consulenza cloud e servizi gestiti di VMware, sostiene: “il ruolo che i partner stanno svolgendo ora è quello di rispondere alla domanda: come faccio ad andare da A a B”? Desideriamo guidare e supportare i nostri clienti in questo processo perché sappiamo bene che la capacità di farlo da soli oggi sta diventando sempre più impegnativa".
Dalla prospettiva di McAlister quelli seguenti sono i quattro punti chiave che chiunque stia sviluppando - o iniziando a sviluppare - strategie di modernizzazione delle app e cloud dovrebbe prendere in considerazione.

Il cloud non è il punto di partenza
È proprio in questo passaggio che spesso molte aziende si sbagliano. Come afferma Ruurd Keizer, VP Cloud Native di ITQ: " " >Per trovare il giusto approccio bisogna iniziare innanzitutto rispondendo a una domanda: perché vogliamo adottare il cloud?”. Quando un'organizzazione inizia il suo viaggio nel cloud - o si trova a estenderlo e potenziarlo -, deve farlo concentrandosi sulle applicazioni, sui dati che queste utilizzano e su come il cloud può supportarle. La chiave è capire la giusta roadmap per le proprie applicazioni che a sua volta guiderà la scelta del cloud per le attività di business in atto. Purtroppo, in questo processo molte organizzazioni si trovano in difficoltà. Per questo, c’è bisogno di avere quella visione da un punto di vista privilegiato - esterno - che i partner offrono: una visione imparziale su come affrontare le proprie sfide, l'importanza di tracciare una serie di requisiti e di realizzare KPI misurabili, e poter comprendere quando e cosa si otterrà dall'investimento nel cloud.

Le aziende fanno fatica ad assumere risorse con le giuste competenze e si rivolgono sempre più spesso ai partner
Hervé Renault, Vice President Cloud, EMEA,
ritiene che la vera domanda da porsi quando ci si approccia al cloud sia: "come posso aiutare i miei clienti a realizzare un reale beneficio?”. Innanzitutto, è possibile supportare i clienti solo se si hanno a disposizione le giuste competenze. Potrebbe non sorprendere che ad oggi sia presente a livello globale un grande divario tra richiesta e offerta delle competenze necessarie per gestire gli ambienti multi-cloud all'interno delle aziende. Uno dei motivi di questo gap è che, così come il modo in cui si utilizza il cloud è cambiato, sono cambiate anche le competenze richieste per implementarlo con successo.
Come faranno allora le organizzazioni ad abbracciare il cloud se non posso fare affidamento sulle competenze necessarie per implementarne il passaggio? Come sostiene Renault, sempre più spesso, e con astuzia, " >le aziende si rivolgono al Canale e ai partner per colmare questo divario di competenze.Tutto questo sta creando diverse opportunità per i partner, tra cui: Fino a dove è possibile spingersi nel cloud? Un partner lo sa
Prosegue McAlister: "Anche se, come abbiamo già detto, il cloud non dovrebbe rappresentare il punto di partenza, risulta essere certamente allettante, in particolare dopo l'ultimo anno in cui la velocità è diventata una variabile essenziale del successo e i clienti hanno largamente sentito la pressione di adottare questa tecnologia, spesso buttandocisi a capofitto. Questo è risultato poi particolarmente vero con l'avvento del multi-cloud che ha aperto nuove possibilità per semplificare e gestire meglio anche i portafogli cloud più complessi. Anche se questi vantaggi sono reali, una strategia multi-cloud di successo si basa ancora su una buona pianificazione. Come molti dei nostri clienti hanno sperimentato - e i partner ne sono stati testimoni - approcciarsi al cloud avventatamente il più delle volte si traduce in un fallimento. Che si tratti di multi-cloud o no, è necessario adottare un approccio decisamente ponderato".
Ecco perché quei i partner che si affermano sul mercato come veri e propri consulenti strategici chiedono sempre ai loro clienti una serie di perché: Come ha ben riassunto Sam Mudd, Managing Director di Phoenix Software: " " >Un approccio pensato e prudente è quello che, alla fine, avrà più successo".

Creare valore mantenendo il controllo significa disporre dei dati
Stephen Woodhouse, Head of Platform Engineering di IHS Markit,
società globale di ricerca e analisi, ha dichiarato: "In qualità di information company, abbiamo a disposizione un’infinità dati. Per ridurre i nostri costi e rimanere competitivi sul mercato, essere in grado di utilizzare l'IT come servizio su base operativa è per noi assolutamente essenziale".
Secoondo McAlisterIHS Markit rappresenta l'esempio perfetto dell'opportunità aperta ai partner per aiutare le organizzazioni ad affrontare questa sfida, in particolare per quelle aziende che per prime hanno adottato il cloud e che ora si stanno rendendo conto di avere bisogno di una migliore comprensione e visibilità di come utilizzare i dati a disposizione e di dove ci siano vincoli per tale utilizzo. È qui che i partner possono davvero mettere a disposizione del mercato tutta la loro esperienza, offrendo una visione imparziale sui dati, su dove memorizzarli e su come usarli per sostenere la strategia dell'organizzazione. Possono anche offrire consulenza alle aziende per garantire loro di essere in grado di ritirare i loro dati dal cloud come e quando necessario, se le circostanze dovessero cambiare. Bisogna infine ricordare che il valore dei dati risiede nella loro capacità di essere utilizzati. Se non sono facilmente disponibili o eccessivamente protetti, allora perdono il loro valore. Il cloud alimenta la capacità di fornire valore ai dati.
"Questi quattro punti chiave si riassumono in un unico messaggio: se hai in testa il pensiero fisso di dover passare al cloud, fermati. È facile prendere questa decisione, ben più difficile è valutare - e assicurarsi - che sia quella giusta. Anche se le complessità associate all'adozione del cloud non possono essere nascoste, è oggi più che mai necessario sottolineare il ruolo cruciale che i partner sono in grado di svolgere nel supportare le aziende ad approcciarsi nella maniera giusta," conclude McAlister.

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