Data Resilience cos’è e perchè è la nuova dimensione dello Storage. La sfida di Computer Gross e IBM

Data Resilience cos’è e perchè è la nuova dimensione dello Storage. Le regole da seguire, gli errori da evitare, le richieste delle imprese... tutto in una esclusiva video guida multimediale firmata Computer Gross e IBM

Autore: Marco Maria Lorusso

Data Resilience cos’è e perchè è la nuova dimensione dello Storage. La sfida di Computer Gross e IBM.
Un settore storico dell’IT come quello dello Storage è sempre più interessato, coinvolto, integrato, prossimo rispetto alla sicurezza informatica: ne sono consapevoli due attori come IBM e Computer Gross, che supportano partner e clienti finali in questa nuova sfida.

Come racconta Daniele Rizzetto, Technology Partner Architect Storage presso IBM,

“Oggi la protezione dei dati viene fatta principalmente con tre diverse modalità. Con delle copie locali, che sono modificabili e non sono isolate. Con soluzioni di Disaster Recovery e di Business Continuity in cui la replica remota copia anche le modifiche, dannose o meno che siano. In ultima battuta, i dati vengono protetti con il backup e l’archiviazione a volte anche su Cloud che però, oltre a poter essere corrotti, in caso di attacchi hanno lunghi tempi di ripristino. È dunque necessario un approccio diverso per poter rispondere velocemente e mettere in sicurezza in maniera più incisiva i dati”.

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Questo nuovo approccio, come racconta Cristian Giacci, Computer Gross Sales and Technical Support Storage di IBM, passa inevitabilmente dall’azione dei partner sul territorio: “I nostri partner sono responsabili di quello che vendono ai clienti finali e oggi ancora di più. Quando avviene un attacco ransomware l’informazione non soltanto arriva all’opinione pubblica, ma spesso e volentieri ci si chiede chi è il partner che segue queste aziende. Dunque corrono rischi di immagine e di business: dunque oggi il business partner è ancora più responsabile rispetto a ieri”.

Ma cosa deve caratterizzare questo nuovo approccio alla Data Resilience da parte dello storage?

Secondo IBM e Computer Gross a differenza di quello che si è fatto finora, è necessario creare un “air gap logico”, che non significa altro che memorizzare le copie dei dati in modo da renderle immutabili e inaccessibili da parte dei server.

“A differenza delle soluzioni tradizionali, come il backup o il Disaster Recovery, on-premise o su Cloud, questa tecnica li rende veramente immodificabili e li rende immediatamente disponibili in caso di disastro.

Con la possibilità di fare delle copie con una frequenza maggiore. Questo vuol dire che le soluzioni moderne di Data Resilience permettono di assicurare un’affidabilità e un tempo di ripristino molto superiore. Ciò non toglie che le soluzioni tradizionali servano ancora, in caso di disastro fisico o guasto. E’ necessario però prendere questa direzione per avere una sicurezza completa dei nostri dati”
, spiega Rizzetto.

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IBM, in questo senso, ha sviluppato soluzioni che consentono di affrontare la tematica della Data Resilience in maniera completa, partendo dallo storage hardware fino a soluzioni di sicurezza informatica. IBM Spectrum Virtualize è progettato per aiutare le aziende a proteggere i dati critici e a ripartire in modo rapido in caso di un attacco informatico.

Esiste poi l’integrazione con l’IBM Security QRadar, soluzione di SIEM nell’ambito quindi della Cyber Security, che riesce a rilevare già in fase iniziale gli attacchi e a rendere così più rapido il restore.I partner, anche quelli più abituati a proporre uno storage tradizionale, devono dunque fare i conti con queste nuove potenzialità e opportunità.

E qui entra in gioco il ruolo di un distributore a valore come Computer Gross: “Il nostro ruolo è fondamentale, perché noi creiamo un intreccio di relazioni tra i business partner e IBM. Queste consentono di condividere le esperienze sul campo. Abbiamo già organizzato dei webinar sul tema la scorsa estate, e abbiamo ripreso l’argomento in termini di Safeguarded Copy qualche mese fa.

Si è trattato di eventi che hanno avuto molto successo, soltanto nell’ultimo abbiamo avuto più di 80 iscritti tra partner e i loro clienti finali. Abbiamo sfruttato il nostro demo center dove è presente una macchina che può gestire la Safeguarded Copy, l’IBM FlashSystem 5200. Su questa piattaforma abbiamo simulato un cyber attacco e abbiamo fatto vedere a rivenditori e clienti finali come ripartire in modo rapido, facendo toccare con mano la tecnologia di IBM.

Con questa dimostrazione abbiamo dato l’avvio a successivi webinar specializzati “one to one” con partner e utenti finali; il demo center è anche disponibile fisicamente presso la nostra sede di Empoli. Abbiamo insomma avuto un pieno di soddisfazioni con la soluzione IBM: oggi non si parla tanto più di dimensionamento dello storage ma di Cyber Security e Data Resilience”,
conclude Giacci.

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