Per anni si è sbandierato a destra e a manca che l’introduzione delle nuove tecnologie avrebbe sempre portato ulteriore sviluppo e posti di lavoro, anche nelle aziende IT.
Autore: Redazione ChannelCity
Per anni si è sbandierato a destra e a manca che l’introduzione delle nuove tecnologie avrebbe sempre portato ulteriore sviluppo e posti di lavoro, anche nelle aziende IT. Da oggi però non è più così. L’intelligenza artificiale sta mettendo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro, proprio a partire dal mondo IT. E anche il paradigma che l’AI avrebbe creato nuovi posti di lavoro, per ora è solo un miraggio.
Lo rileva il tracker indipendente Layoffs.fyi, che monitora i licenziamenti nel settore tecnologico globale nel quale viene evidenziato che ogni giorno oltre 500 lavoratori del settore perdono il posto perchè un algoritmo può eseguire il loro lavoro, a costo zero. Qualche esempio specifico? Il caso Microsoft: dopo l’annuncio del mese di maggio, che sanciva una riduzione di circa il 3% del personale, più o meno 6.000 persone, arriva un’altra tegola che riguarda il taglio di altre 9.100 persone. Tutto questo sebbene nel trimestre chiuso a fine marzo Microsoft ha registrato 70,1 miliardi di dollari di ricavi, in crescita del 13% anno su anno (del 15% a valuta costante), e portandosi a casa un utile netto pari a 25,8 miliardi di dollari, in crescita del 18%.
Altro caso emblematico riguarda una ex Big Tech, Intel. L’azienda ha recentemente comunicato ai propri dipendenti che è pronta a mettere in atto una riduzione del personale tra il 15% e il 20% della sua divisione di produzione di chip. Tutto questo a seguito di altre riduzioni di personale avvenute negli scorsi mesi...