La convergenza tra cybersecurity e protezione dei dati è una necessità concreta per aziende e MSP. In questo scenario, l’integrazione nativa proposta da Acronis consente di ridurre la complessità, aumentare l’efficienza e offrire maggiore valore ai clienti. Ne parla Denis Cassinerio, Sr Director & GM South EMEA di Acronis, spiegando perché questo approccio rappresenta oggi un vero vantaggio competitivo per gli MSP e come possa supportare le imprese nel garantire sicurezza e continuità operativa
Autore: Redazione ChannelCity
La convergenza tra cybersecurity e protezione dei dati è oggi uno dei temi centrali per aziende e Managed Service Provider. In un contesto in cui la complessità delle minacce cresce e le risorse disponibili non sempre aumentano di pari passo, l’integrazione nativa diventa un elemento distintivo: un approccio che permette di ridurre la frammentazione delle soluzioni, aumentare l’efficienza e offrire più valore ai clienti finali. Intervine sul tema Denis Cassinerio, Senior Director & General Manager South EMEA di Acronis (nella foto): "È in questo scenario che Acronis si è distinta nella prima metà del 2025, ottenendo numerosi riconoscimenti da parte di analisti indipendenti che hanno validato il valore del modello proposto, con un’attenzione particolare alla semplicità di adozione e ai vantaggi concreti per gli MSP".
All’inizio dell’anno, Acronis è stata nominata Champion sia nel Canalys Managed BDR Leadership Matrix sia nel Cybersecurity Leadership Matrix, un doppio riconoscimento che testimonia l’efficacia di un modello concepito per mettere gli MSP al centro e di una collaborazione con il canale considerata tra le più solide del mercato: "Si tratta di risultati che non si limitano a premiare la tecnologia, ma riconoscono anche la qualità delle relazioni costruite con i partner, un elemento cruciale per chi deve erogare servizi di cybersecurity in maniera continuativa ed efficiente", afferma.
Parallelamente, due analisi indipendenti hanno evidenziato la capacità di garantire resilienza operativa nei contesti OT: Omdia, con il report On the Radar: Acronis delivers backup and recovery for OT cybersecurity resilience, ha valorizzato aspetti come il One-Click Recovery, la compatibilità con sistemi legacy e la possibilità di implementazione senza interruzioni operative, mentre TAG Infosphere ha definito l’azienda leader nella OT cyber resilience grazie alla capacità di assicurare continuità produttiva anche in ambienti industriali complessi: "In entrambi i casi, emerge chiaramente come la protezione dei dati e la continuità dei processi industriali non siano più elementi separati, ma parti di un’unica strategia di resilienza digitale", spiega.
Nel secondo trimestre, Acronis è stata inserita tra i leader del Frost Radar: Endpoint Security 2025, ottenendo il secondo punteggio complessivo più alto sull’asse dell’innovazione: "Questo risultato riflette la qualità della piattaforma Acronis Cyber Protect Cloud, che integra in modo nativo sicurezza, backup e gestione degli endpoint in un unico agente, ideale per MSP e aziende del mid-market. È un riconoscimento che premia anche l’impegno costante in ricerca e sviluppo, sostenuto da un ecosistema di oltre 20.000 partner e da più di 200 brevetti attivi o in attesa. Il fatto che un istituto come Frost & Sullivan abbia messo in evidenza questi aspetti dimostra la capacità di Acronis di unire visione tecnologica e risultati concreti, offrendo al mercato non soltanto strumenti avanzati, ma anche un modello di sviluppo solido e sostenibile nel tempo", sottolinea il top manager.
Ulteriore conferma della bontà dell’approccio adottato proviene dai report SoftwareReviews di Info-Tech. Nella categoria Extended Detection & Response, Acronis è stata nominata Champion grazie a un punteggio composito di 8,9 su 10, un Net Emotional Footprint di +95 e una soddisfazione degli utenti testimoniata da un tasso di raccomandazione del 94% e da un livello di rinnovo del 100%. Anche nella Cloud Email Security l’azienda si è distinta come Champion e Outlier, ottenendo un punteggio di 9,1 su 10, un Net Emotional Footprint di +97 e il riconoscimento degli utenti per funzionalità chiave come anti-phishing, DLP e sandboxing, oltre che per il valore complessivo e la facilità di implementazione: "È interessante notare come questi report non si limitino ad analizzare aspetti tecnici, ma includano la percezione diretta degli utenti, restituendo un quadro molto vicino alla realtà quotidiana delle aziende che utilizzano le soluzioni. In questo senso, i risultati di Info-Tech rappresentano una conferma particolarmente significativa, perché dimostrano come l’esperienza degli utenti coincida con la visione tecnologica proposta", sostiene.
A questi riconoscimenti si aggiunge la crescita dell’ecosistema Acronis, che oggi conta quasi 300 integrazioni tecnologiche attive:
"Questo traguardo dimostra come la piattaforma non solo sia completa di per sé, ma anche aperta a strumenti e applicazioni complementari che consentono di adattarsi a contesti differenti. Per gli MSP significa poter gestire più soluzioni da un’unica console, ridurre la complessità operativa e liberare risorse preziose da destinare alla crescita del business. L’ampiezza e la solidità dell’ecosistema rafforzano ulteriormente l’idea che l’integrazione nativa non è solo un principio architetturale, ma un valore concreto che si traduce in efficienza, affidabilità e nuove opportunità di sviluppo", commenta.
Tutti questi risultati convergono su un punto essenziale: "il mercato richiede oggi soluzioni che non siano un mosaico di strumenti diversi, ma piattaforme integrate capaci di semplificare il lavoro degli MSP e allo stesso tempo garantire alle aziende finali maggiore sicurezza e continuità operativa. L’integrazione nativa diventa quindi un vero e proprio vantaggio competitivo, perché riduce la complessità, migliora la produttività e consente ai partner di concentrarsi sul valore che offrono ai clienti, invece che sulla gestione tecnica di più soluzioni. Per gli MSP questo significa poter contare su uno strumento che incrementa l’efficienza operativa, riduce i costi di gestione e crea spazio per ampliare il portafoglio clienti e rafforzare la relazione di fiducia con le imprese servite", enfatizza Cassinerio. Per concludere: "È sempre più evidente che la convergenza tra cybersecurity e protezione dei dati non è soltanto una tendenza, ma una necessità concreta, e che Acronis rappresenta già oggi un modello compiuto di questa convergenza. Le aziende italiane, in particolare, possono beneficiare di questo approccio per affrontare sfide sempre più complesse con strumenti allo stesso tempo efficaci e accessibili. L’insieme dei riconoscimenti raccolti nella prima metà del 2025 dimostra quindi la coerenza della nostra strategia e la capacità di coniugare innovazione tecnologica e affidabilità operativa. Per il mercato italiano, questi risultati rappresentano non solo un motivo di orgoglio, ma anche la conferma che l’integrazione nativa è la chiave per garantire sicurezza, resilienza e valore duraturo a MSP e aziende. È questa la direzione su cui continueremo a investire, con la consapevolezza che semplicità, completezza e continuità sono gli elementi che fanno davvero la differenza per chi deve proteggere dati e infrastrutture in un mondo in costante cambiamento. È evidente che i prossimi mesi offriranno ulteriori occasioni per dare concretezza a questo percorso, e l’Italia sarà parte integrante di questa evoluzione: un contesto dove le imprese cercano sempre più partner affidabili e soluzioni che possano accompagnarle nella trasformazione digitale, con strumenti innovativi ma allo stesso tempo concreti e vicini alle loro esigenze quotidiane.