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Blackshades, in Italia tredici denunce per furto di dati

La Polizia postale, in collaborazione con l’Fbi ed Europol ha denunciato 13 persone che in Italia avevano attivato una rete di pc zombie infettati da malware specializzati nei furti di identità e frodi alle carte di credito.

Mercato
Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della Polizia postale, in collaborazione con l’Fbi ed Europol ha condotto l’operazione “Blackshades” che ha portato alla denuncia di 81 persone, 13 delle quali in Italia
Nello specifico, è stata scoperta una rete di pc zombie infettati con un malware, centinaia di attacchi informatici per sottrarre informazioni e dati sensibili, dagli Stati Uniti all’Australia, dall’Italia alla Danimarca. L’indagine, che nel nostro Paese è stata coordinata dalla procura di Roma, ha individuato una vera e propria rete di attivisti e utenti diffusa in tutta la penisola. 
Sono state eseguite perquisizioni a Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Milano, Venezia, Trento e Trieste, Latina, Messina, Vicenza, Bergamo, Enna, Bolzano, Gorizia e Frosinone
I 13 denunciati sono tutti soggetti altamente preparati in ambito tecnico e informatico e nei loro confronti sono stati ipotizzati i reati di accesso abusivo a sistema informatico, detenzione abusiva di codici di accesso a sistema informatico, diffusione di programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico, intercettazione di comunicazioni telematiche.  
L’inchiesta è partita nel 2010 ed ha avuto una prima conclusione nel giugno 2012, con l’arresto del creatore del programma, noto in rete con il nick «xvisceral», condannato insieme ad altre 24 persone coinvolte, secondo l’accusa, nei furti di identità e nelle frodi alle carte di credito. L’operazione però non ha consentito di individuare tutti gli organizzatori della rete, per cui il malware ha continuato ad essere aggiornato, diffuso ed utilizzato in tutto il mondo.   
Si tratta di un programma che dà la possibilità di acquisire il pieno controllo dei pc di ignari utenti, attivarne le webcam e i microfoni fino ad intercettare ciò che viene digitato sulle tastiere, realizzando così reti di computer zombie controllate da un amministratore occulto e utilizzate per effettuare attacchi informatici di varia natura, compresi attacchi ddos.   
Ulteriori indagini dell’Fbi hanno poi permesso di raccogliere una serie di informazioni per l’individuazione degli acquirenti del malware e delle vittime, così da poter organizzare una nuova operazione internazionale per la definitiva demolizione di Blackshades.
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