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VMware, il software come vero motore della Software Defined Enterprise

Nella cornice della tappa milanese del vForum 2014, Vmware presenta il concetto di Software Defined Enterprise, la strada da seguire per competere nella Mobile Cloud Era attraverso l’automazione dell’infrastruttura in modalità software.

Tecnologie & Trend
L'edizione milanese del vForum 2014, evento principe italiano di VMware, è di quelli che danno l’idea di un fenomeno di grande portata visto che ben 1.300 persone erano presenti per comprendere le strategie del vendor che ha fatto della virtualizzazione il proprio cavallo di battaglia. Prima della componente server, e, con il tempo, delle altre componenti infrastrutturali, per arrivare oggi al modello della Software Defined Enteprise
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Alberto Bullani, Regional Manager di Vmware Italia 
Tocca ad Alberto Bullani, Regional Manager di Vmware Italia aprire la giornata, non senza aver dato una fotografia attuale della società. Quella di Vmware è una storia relativamente recente: in 15 anni di vita è diventata la 5a software house a livello mondiale, con un fatturato 2013 pari a 5,21 miliardi di dollari, un organico di16  mila persone, 55 mila partner e 500 mila clienti. 
La filiale italiana è stata fondata 10 anni faun team di due persone, 3 milioni di euro di fatturato e meno di 10 partner.
Oggi conta un team di 100 persone, oltre 1.000 partner e 8.000 clienti e si fregia di essere una delle country a maggior successo nella compagine VMware. “VMware guida il cambiamento attraverso la virtualizzazione. Agli inizi la potenza innovativa della virtualizzazione spaventava; negli anni se ne è riconosciuto il valore. Dal core business della server virtualization oggi vogliamo estendere la virtualizzazione in nuove aree, in particolare nel mondo della rete, in cui la virtualizzazione sta avendo una forte accelerazione. Siamo agli albori, ma siamo convinti che, dopo l’inerzia iniziale così come è stato per la virtualizzazione dei server assisteremo allo stesso effetto domino nel mercato del networking. Già oggi, dopo l’acquisizione di nicira, siamo considerati visionari da Gartner e tra i primi 12 vendor solo Vmware è un vendor di software e non di hardware”.
Nell’era del Mobile Cloud, l’IT aziendale è ancora troppo ancorata alla tradizione e non riesce a tenere il ritmo del business. “Ancora oggi esiste uno scollamento tra ciò che chiede l’utente IT e l’IT aziendale. L’utente è smart, utilizza le nuove tecnologie; se non stanno al passo le aziende rischiano di perdere competitività. L’idea di Vmware è quella di aiutare le aziende a colmare questo gap, trasformando l’IT in un servizio da fruire in modo semplice e con velocità adatte a business”: E la strada da seguire per competere nella Mobile Cloud Era è quella della Software Defined Enterprise, che prevede un processo di automatizzazione dell’infrastruttura in modalità software."


Maurizio Carli, Senior Vice President e General Manager Emea di Vmware, presente alla tappa milanese, enfatizzare questi concetti e delinea gli sviluppi futuri:
“In un mondo in profonda trasformazione con il business che cambia, l’IT deve riuscire a innovare. Il Cio è sotto pressione e le aziende che non riescono a innovare rischiano di uscire dal mercato. VMware ha la risposta per rendere l’IT più agile e flessibile, per colmare il gap tra IT e business allineandoli e liberando risorse IT tradizionali che vengono utilizzate per creare innovazione. E’ il software, il nostro mantra attraverso il quale si automatizza l’infrastruttura. Abstract, pool e automate sono le azioni chiave della Software Defined Data Center in cui le risorse vengono astratte, messe a fattor comune al fine di garantire efficienza e livelli di automazione elevati. L’IT diventa un broker di sevizi per accedere a risorse interne e esterne”.
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Maurizio Carli, Senior Vice President e General Manager Emea di Vmware
Il riferimento non può non andare al  paradigma del cloud, e il modello a cui VMWare fa riferimento è quello ibrido, non concepito in logica proprietaria come quello pubblico, con risorse interne che dimensionano i data center sui livelli medi di utilizzo e ricorrendo a servizi esterni per gestire i picchi di domanda. “I clienti vogliono soluzioni che siano in & out, un accesso veloce a capacità esterne per sopperire a picchi di domanda, ma anche la possibilità di riportare le applicazioni al proprio interno in totale trasparenza. In questa direzione stiamo vedendo un’accelerazione oltre le nostre aspettive”. Sono cinque ad oggi i data center in Usa su cui poggia VMWare a livello mondiale. Da febbraio inoltre in Uk sono disponibili due data center. Oggi quindi un cliente da qualsiasi parte del mondo può accedere alla potenza eleborativa di questi data center dove vi sono le macchine virtuali, mantenendo tutte le policy. Al momento non ci sono piani per altri paesi europei (potrebbero essere Germania e Francia entro l’anno, ndr). La traiettoria è legata alla maturità del mercato, comunque l’idea del vendor è quella di muoversi in partnership con i service provider
Pur ispirandosi ad Amazon e Google, il modello di Software Defined Data Center proposto da Vmware però se ne discosta. La loro Software Defined Data Center è stata creata in modo non replicabile, noi vogliano sviluppare un’infrastruttura industriale flessibile”, sottolinea Carli. 
Un disegno quello tracciato da Vmware in cui il vendor si muove sempre più in un contesto di co-opetion: collaborazione e competizione. La spinta sul networking da parte di VMware, infatti, potrebbe cambiere qualche dinamica. Il riferimento va al legame molto stretto in essere con Cisco: “I clienti sono i driver, sarà il mercato a decidere; per VMWare la tecnologia sarà indipendente dall’hardware”. E non sfugge il legame con Emc, la capogruppo di VMWare, con la quale ci potrebbe essere qualche sovvrapposizione sul fronte storage.. “Di recente è stato introdotto il concetto di federazione tra Emc, VMWare e Pivotal, che, pur lasciando a ognuna delle tre realtà la libertà di seguire la propria strategia, chiede di armonizzare e creare la miglior sinergia di offering e sviluppare la miglior combinazione a livello di clienti”.
In termini di offerta se il 2014 sarà l’anno del networking, con la maturità dell’offerta nicira, nei prossimi 18 mesi la roadmap prevede importanti annunci in tre direzioni: l’arricchimento della suite tradizionale VSuite con una maggior integrazione nella parti di management e automazione; l’evoluzione dello storage che oggi con la componente VSan è solo al primo step; l’integrazione di Horizon (la parte tradizionale VMWare di single sign on e catalogo di applicazioni interne ed esterne) con l’offerta airwatch di Mobile Data Management e Mobile Application Management, che, in prospettiva convergeranno, al fine di avere una gestione centralizzata della moblità aziendale. E’ in quest’ultima area, quella dell’End User Computing, che la competizione si fa più accesa con Citrix. 
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