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Mario Monti, ecco il decreto lacrime e sangue per far ripartire l'Italia

Un pacchetto da 30 miliardi di euro lordi, tra i 13 miliardi dal taglio alle spese e i 17 miliardi da nuove tasse. Torna l'Ici sulla prima casa, emerge una decisa e dura riforma delle pensioni e la totale deducibilità dell'Irap per le imprese. Le risorse che verranno raccolte verranno destinate per 10 miliardi alla crescita e per 20 alla correzione dei conti. Il decreto deve essere votato oggi alle Camere.

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Dopo indiscrezioni, troppe indiscrezioni, ecco in sintesi il decreto legge messo a punto dal nuovo premier, Mario Monti, e dalla sia squadra di "ministri tecnici", definito da "supermario" il pacchetto "salva-italia".
I vari punti presentati ieri alle forze sociali, ai partiti, ai giornalisti, affronteranno oggi l'esame del Parlamento. mario-monti-ecco-il-decreto-per-far-ripartire-l-it-1.jpgUn pacchetto da 30 miliardi di euro lordi, tra i 13 miliardi dal taglio alle spese e i 17 miliardi da nuove tasse. Torna l'Ici sulla prima casa, emerge una decisa e dura riforma delle pensioni e la totale deducibilità dell'Irap per le imprese. Le risorse che verranno raccolte verranno destinate per 10 miliardi alla crescita e per 20 alla correzione dei conti. Il decreto deve essere votato oggi alle Camere.
Previdenza. Il punto più saliente riguarda della manovra Monti riguarda la previdenza con l'aumento dell'età pensionabile: le donne potranno andare in pensione a 62 anni, mentre gli uomini a 66 anni. con una abolizione delle finestre e incremento dell'anzianità a 41 anni e un mese per le donne e a 42 anni e un mese per gli uomini. Ma non è tutto. Gli assegni rimarranno fermi rispetto all'inflazione con la sola eccezione delle minime. Almeno fino al 2012 e 2013. Inoltre se nel 2012 ci vorranno 42 anni e 1 mese per andare in pensione senza limiti d'età, nel 2013 verrà aggiunto un ulteriore mese, così come nel 2014 e nel 2015.  
Imprese. Le imprese potranno dedurre l'Irap pagato per i dipendenti, mentre sarà ridotta l'Irap alle aziende che assumono donne e giovani. Reintrodotto l'Ice, l'Istituto per il commercio con l'estero, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese. Infine, più concorrenza con la deregulation degli orari dei negozi e della vendita dei farmaci di fascia C.
Casa. Viene reintrodotta la vecchia Ici con una aliquota del 4% sulla prima casa, mentre sulla seconda casa l'aliquota è stata alzata allo 0,75%. Il valore catastale sul quale verrà calcolata l'imposta verrà rivalutato del 60%.
Altre tasse. L'Iva salirà di due punti percentuali al 23% a partire dal settembre 2012. Aumento anche sulle accise dei carburanti a cominciare dal primo gennaio 2012. E poi una super tassa per le vetture di lusso e gli scafi sopra i dieci metri.
Limitazione del contante. Infine è stato posto un limite alla circolazione del contante. Non si potranno infatti più pagare in contanti cifre superiori ai 1.000 euro, per cercare di combattere l'evasione fiscale.
Costi della politica. Nel pacchetto dei tagli ai costi della politica il governo Monti ha previsto che nei consigli provinciali non saranno ammessi più di dieci consiglieri, mentre le giunte provinciali sono state abolite. In programma anche la riduzione del numero dei consiglieri regionali. Sforbiciata anche sul numero dei componenti delle Authority, da 50 a 28 membri. Infine, il presidente del Consiglio, anche ministro dell'economia, ha dichiarato che rinuncerà al suo compenso (al momento nessun altro ministro ha condiviso la sua iniziativa).

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