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Apple, fine del boom?

Lo scorso 19 settembre 2012 Apple toccava il suo massimo storico e diventava l’azienda più capitalizzata al mondo. Ora, nel giro di sei mesi, il titolo della Mela ha perso più del 40% e oggi vale 422 dollari, non molto distante dalla quotazione (378 dollari) che Apple registrava il giorno della scomparsa di Steve Jobs.

Tecnologie & Trend
Lo scorso 19 settembre 2012 Apple toccava il suo massimo storico e diventava l’azienda più capitalizzata al mondo. Il valore dell’azione, quel giorno, si è attestato a 702 dollari. Complessivamente Apple valeva più di Exxon Mobil, il gigante energetico che fino ad allora aveva dominato la classifica globale in termini di capitalizzazione. Ora, nel giro di sei mesi, il titolo della Mela ha perso più del 40% e oggi vale 422 dollari, una valore non molto distante dalla quotazione (378 dollari) che Apple registrava il giorno della scomparsa di Steve Jobs. (Nel grafico l’andamento di Apple da marzo 2012)  
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Oggi Exxon è tornata ad essere la regina della finanza e gli analisti si interrogano sulla capacità dell’iCompany di recuperare la fiducia del mercato. Il timore è che la crescita stratosferica, culminata con la quotazione del 12 settembre, sia stato il risultato della strategia di innovazione messa a punto da Jobs, un'onda lunga che probabilmente gode di tutti i presupposti perché possa ancora estendersi, ma che rischia di perdere energia e progressivamente esaurirsi. 
Il competitor numero uno, Android, primogenito della telefonia mobile di Google, ha superato per volume le vendite dell'iPhone e, per quanto promettenti possano essere le performance di vendita di smartphone e tablet Apple, a meno che non venga messo in moto un meccanismo di innovazione di uguale portata rispetto a quello messo a segno dal suo fondatore, potrebbe proseguire la dinamica di contrazione che si è già ampiamente manifestata in questi ultimi cinque mesi. 
Di fatto, a settembre 2012, si è bruscamente interrotto un ciclo virtuoso che durava da anni. Il capitale investito in Apple vale oggi a 404 miliardi di dollari, sempre comunque di gran lunga superiore a quello di Microsoft che vanta un market cap di 234 miliardi. Il sorpasso storico nei confronti del gruppo di Steve Ballmer era avvenuto nel maggio del 2010 ed il distacco si era andato moltiplicando fino a raggiungere l’iperbolico valore del settembre 2012. 
Nel frattempo da ottobre 2012 Google ha superato Microsoft. L’internet company vanta una capitalizzazione di 266 miliardi di dollari ed è oggi l’azienda che nel corso dell’ultimo anno ha ottenuto le migliori performance in borsa, + 30%, rispetto a Microsoft e Apple che presentano, invece, un disvalore compreso tra il 10% e il 20% (vedi grafico).       
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Interessante, infine, è notare come Google sia, tra le tre aziende, quella ad avere il miglior rapporto fatturato-capitalizzazione. Per ogni dollaro di fatturato Google capitalizza in borsa 5,33 dollari contro i 3,17 di Microsoft e i 2,59 di Apple. Insomma, per la borsa un dollaro di fatturato da Apple vale oggi meno di un dollaro Microsoft e ancor meno di un dollaro Google.   

Fatturato 2012 (B$) Capitalizzazione (B$) Ratio
Microsoft 73,6 234 3,17
Apple 155,9 404 2,59
Google 49,9 266 5,33

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