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Windows 8 e la crisi del personal computer

La correzione di rotta che verrà attuata con Windows Blue dimostra che la logica dello sviluppo software deve fare i conti con un mercato che si è modificato velocemente, anche per un'azienda come Microsoft.

Tecnologie & Trend
La concorrenza dei “pure tablet device”, Android-iPad, e la lenta adozione di Windows 8 (e la corsa all'aggiornamento con Windows 8.1) sono le ragioni fondanti rispetto al deludente risultato delle vendite dei personal computer in questa prima parte dell’anno.
La logica dell’ibrido su cui si basa la nuova strategia di Microsoft mostra parecchi segni di debolezza. Nel corso della relazione trimestrale, a Tim Cook, Ceo di Apple è stata posta la seguente domanda: “Perché non crede che nella convergenza futura di PC e tablet in un unico prodotto? Perché questi mercati sono ancora separati?” La risposta è stata: “Tutto può essere forzato, ma le conclusioni possono essere dannose. Si può far convergere un tostapane con un frigorifero, ma il risultato finale non piacerà agli utenti”. 
D’accordo, far commentare il mancato successo di Windows al Ceo di Apple è come sparare sulla croce rossa. Ma al di là delle critiche che nessuno mai risparmia a Microsoft è evidente che qualcosa non è andato per il verso giusto. Volere imporre l’interfaccia touch come user experience trasversale all’intera gamma di prodotti - dal desktop all’xBook al tablet  e allo smartphone  -  strategia valutata da Microsoft come vero punto di forza del cambiamento, si sta rivelando controproducente. Da una parte l’utenza business, da sempre conservatrice e riluttante al cambiamento, dall’altra l’utenza consumer che, causa l’assenza di un’offerta Microsoft e la contestuale creazione di una nuova dimensione di computing mobile attorno alle piattaforme Android e Apple, continua a privilegiare l’acquisto di questi ultimi device. 
Ma sorge anche un problema di carattere tecnico e metodologico che riguarda lo sviluppo software e la gestione delle applicazioni. Probabilmente Windows 8 ne è stata la prima evidente manifestazione. E cioè che, verosimilmente, nulla più potrà essere come nel passato: software che interessa una pluralità di dispostivi dovrà necessariamente contemplare il rilascio di nuove release e aggiornamenti a ritmi sempre più frequenti. Riguarda Microsoft, così come tutti i fornitori di software di nuova generazione. La correzione di rotta che verrà attuata con la disponibilità di Windows Blue è una conseguenza unica e irripetibile o dimostra che lo sviluppo software deve prevedere la possibilità di contrastare eventi imprevisti e di attuare le necessarie correzioni con un time to market più stringente, stravolgendo la logica che ha governato lo sviluppo software dell’era pre Windows 8?
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