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Intel, il futuro è il mobile

Oltre tablet e smartphone, giù sotto attenta osservazione, il perimetro di iniziativa della nuova divisione creata da Intel si estende a tutti i dispositivi elettronici che possono integrare processori Atom, Core o Xeon, quindi micro-server, set-top box, sistemi embedded e così via.

Tecnologie & Trend
Il cambio della guardia al vertice, con l’addio di Paul Otellini e il recenti arrivo di Brian Krzanich nelle vesti di direttore generale, sta accelerando la mutazione strategica di Intel verso la mobilità. Ne è testimonianza la riorganizzazione interna voluta dal nuovo capo, nella quale spicca la creazione di una divisione dedicata ai “prodotti del futuro”. 
Guidata da Mike Bell, fin qui alla testa delle attività mobile, la nuova entità avrà l’obiettivo di proiettarsi sul lungo periodo, cercando di anticipare le tendenze portanti sul mercato dei prodotti tecnologici. In primo luogo, Intel vuole analizzarne l’influenza sulla domanda dei propri interlocutori primari, ovvero i costruttori. Al di là di tablet e smartphone, giù sotto attenta osservazione, il perimetro di iniziativa si estende a tutti i dispositivi elettronici che possono integrare processori Atom, Core o Xeon, quindi micro-server, set-top box, sistemi embedded e così via.
Proiettata verso il futuro, questa divisione si prenderà una parte non trascurabile dei 13 miliardi di dollari che la multinazionale americana conta di investire in R&D nel corso dell’esercizio fiscale 2014 (iniziato il 1° aprile). Così si evidenzia una certa presa di distanza dalla strategia dominante durante il “regno” di Paul Otellini. Krzanich intende avere un legame più diretto con le divisioni che si occupano della progettazione, lasciando al braccio destro Renée James il controllo sui processi di fabbricazione. Il secondo semestre di quest’anno ci indicherà come Intel vorrà affrontare uno scenario nel quale il prodotto che ne ha sancito la fortuna, ovvero il pc, appare in fase declinante, senza troppe prospettive di recuperare i numeri di un tempo.
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