E' stato riammesso l'emendamento del Partito Democratico che prevede il pagamento della prima rata IMU 2013 del giugno scorso oltre i 750 euro di rendita catastale. Lo hanno deciso le presidenze delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera esaminando i ricorsi sulle proposte di modifica al Decreto Legge Imu. Resta invece inammissibile la parte che destinava il gettito alla riduzione dell'aliquota Iva dal 22 al 21% fino a fine anno. L'emendamento "che riscrive la disciplina IMU, sostituendo l'abrogazione della prima rata per tutti nella rimodulazione con raddoppio delle detrazioni ha superato il vaglio delle inammissibilita'". Lo hanno annunciato il vicecapogruppo in commissione Finanze, Enrico Zanetti e il capogruppo in commissione Bilanci, Enrico Romano. La proposta di modifica, spiegano in una nota, "senza bisogno di coperture aggiuntive, esclude l'imposta anche per la seconda rata a circa il 70% dei proprietari, rimettendo in pista l'imposta per il restante 30%, con sconti pero' da 200 a 300 euro rispetto al 2012". Zanetti e Romano osservano, infine, che "se il Governo e' in grado di assicurare che anche l'abrogazione della seconda rata per tutti si può fare senza giochi delle tre carte che aumentano acconti o altre imposte, bene; altrimenti, la nostra rimane l'unica soluzione seria che non prenda in giro gli italiani".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ChannelCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.