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ACG Vision4, il software gestionale visto da Ibm

Un anno fa Ibm ha presentato il disegno evolutivo delle ACG, le Applicazioni Contabili Gestionali che hanno contribuito a fare la storia del software gestionale in Italia. A maggio 2009 Ibm rilascerà la prima significativa versione della rinnovata piattaforma Erp aprendo anche lo sviluppo delle applicazioni ai propri Business Partner.

Tecnologie & Trend
Dire ACG in Italia significa in un qualche modo ripercorrere 20 anni di storia del software gestionale in Italia. Una storia di successo, quella di un prodotto IBM sviluppato per automatizzare i processi di business delle aziende, che oggi vanta 5.500 clienti attivi, di cui numerosi fedeli da lungo tempo, installazioni che superano la decina di migliaia di unità, con un'ampia copertura funzionale e una distribuzione capillare e rappresentativa del mercato, soprattutto in comparti quali il manifatturiero, i servizi e la distribuzione. È quella delle ACG è una storia prettamente italiana, che vede un sistema con laboratori di sviluppo a Bari e Roma (oggi anche in Romania e India), un team di 130 persone dedicate e una rete di Business Partner che lo veicola sul mercato delle piccole e medie imprese.
Nel corso degli anni il software in questione è passato da diversi sviluppi e versioni, per rispondere ai cambiamenti e alle evoluzioni del mercato. Un primo cambiamento radicale è stato annunciato lo scorso anno con la presentazione di ACG  Vision4. Non si tratta infatti solo di una nuova versione di prodotto, ma di un nuovo paradigma Erp, che prevede un rilascio ragionato in diverse tappe.
Il primo, l'anno scorso, ha riguardato il Service Bus, la base tecnologica su cui si innestano i vari moduli applicativi sovrastanti. Il Crm (che ha fatto la comparsa nelle ACG  per la prima volta) e la Business Intelligence sono i primi due moduli presentati. Oggi le nuove ACG Vision4 sono pronte e collaudate con nuovi importanti rilasci.

[tit:Ibm vuole fare delle AGC Vision4 la soluzione Erp per le Pmi di oggi e domani]

Questa si che è una grossa sfida e per supportarla adeguatamente Ibm ha previsto di effettuare nel corso di quest'anno un investimento in ricerca e sviluppo sulle ACG Vision4 qualcosa come -tempo-di-ibm-acg-vision4-1.jpg25 mila giorni uomo. Come ha spiegato Renato Ottina, ACG Business Leader Ibm Italia: "Oggi chi sceglie di cambiare un sistema Erp cerca garanzia di continuità del prodotto nel tempo e un brand riconsciuto e affidabile. Vuole una piattaforma estesa dal punto di vista funzionale, stabile, che consenta di proteggere gli investimenti effettuati, flessibile per adattarsi in modo rapido ai cambiamenti, innovativa dal punto di vista tecnologico, in grado di abilitare i processi di business e con costi ragionevoli". Da questi capisaldi è partita la rivisitazione delle ACG.
"ACG Vison4 - ha proseguito Ottina - è una combinazione di esperienza, che deriva da 20 anni di conoscenza dei processi di business delle aziende, e innovazione, che si esprime attraverso una base tecnologica concepita per le applicazioni del futuro". Il software è completamente nuovo dal punto di vista tecnologico e come sottolinea Ottina non presenta una riga di programma uguale a quello precedente. Scritto in Java, è oggi multipiattaforma (OS/400, Linux, Windows), sposa i i più moderni standard tecnologici quali Soa, Web 2.0, Ajax, a cui affianca l'utilizzo di alcune tecnologie proprie di Ibm quali il database DB2, l'Internet server WebSphere, e il reporting e l'analisi dei dati di Cognos.
Dal punto di vista della copertura funzionale il sistema copre oggi in modo completo le primarie aree applicative (amministrativa, logistica, produzione, document management, Business Intelligence), adotta un approccio non per funzione ma per processo, è interoperabile (integrandosi verso l'esterno attraverso i Web Services), ha inserito funzionalità di reporting e analisi dei dati (native di derivazione Cognos) e di gestione documentale (in questo caso Ibm utilizza la tecnologia dell'acquisita FileNet solo a livello progettuale e sta valutando se inserirla nativamente come le altre tecnologie).
Tra i plus che Ibm cita della nuova proposizione vi sono anche tempi e costi di implementazione."In primis c'è da dire che tutta la tecnologia è all'interno del prodotto applicativo, ha dichiarato Ottina, poi i tempi di implementazione vanno da una settimana per l'area amministrativa fino a 3-6 mesi per l'intera applicazione".
Un esempio di costo: quello delle licenze software dell'area amministrativa per 5 utenti contemporanei (inclusi DB2, WebSphere e Cognos) è al di sotto dei 7 mila Euro. A questo si deve aggiungere il 18% del prezzo di listino per la manutenzione e il costo di cinque giorni di consulenza per l'implementazione.
L'anno scorso nel presentare la strategia ACG Vision4 Ibm aveva ventilato la possibilità di fornire questa nuova versione anche in modalità di Software as a Service attraverso una partnership con Telecom Italia. L'accordo è stato fatto ma solo per la versione precedente delle ACG, quella Express  e non per Vision4, per la quale Ibm sta valutando questa modalità di fruizione.

[tit:Un target più esteso]
È evidente che il produttore con questi nuovi annunci punti a estendere la la propria base di clienti. Due le direttrici che segue: da una parte mantenere lo zocco duro del parco clienti esistente che oggi conta su 5.500 cliente e "...che vogliamo traghettare verso la nuova tecnologia senza fargli prendere scossoni, ma guidandoli in modo graduale attraverso i Business Parter", ha voluto precisare Ottina.Dall'altra (e questo è il principale obiettivo) entrare in modo più deciso ed esteso in una nuova fascia di mercato. L'area che Ibm vuole raggiungere è quella delle aziende di servizi, della distribuzione e manufatturiere, con un organico che va dai 20 a i 500 dipendenti. È un mercato interessante però molto frammentato nella parte bassa e ben presidiato nella parte alta dai big internazionali. 

[tit:Quale può essere il ruolo strategico dei Business Partner]
Ibm non è sola in questo cammino; lo ha intrapreso in compagnia dei propri Business Partner, che rappresentano l'anello di congiunzione con gli utenti ACG. Per questo il vendor ha deciso di coinvolgere i Business Partner anche nello sviluppo di applicazioni, portandoli nei centri di sviluppo delle ACG (1-2 persone dei Business Partner di riferimento) nella fase di sviluppo delle nuova versione ma anche consentendogli di sviluppare a casa propria applicazioni specializzate e verticalizzazioni.
"I Business Partner sono sensori del mercato, capiscono e interpretano le esigenze dei clienti, ha sottolineato Ottina. Oggi diventano anche co-produttori, hanno le competenze specifiche per sviluppare soluzioni verticali. Con alcuni stiamo lavorando per creare un catalogo di soluzioni native sviluppate da loro."
"L'obiettivo - ha concluso Ottina - è quello di avere una copertura sul territorio estesa, con punti di riferimento distribuiti, figure vicine ai clienti, esperte di prodotto, che implementino le soluzioni Vision4 dai clienti".
E dietro e a fianco dei Business Partner è sempre presente Ibm con un programma articolato e potenziato di supporto e formazione a 360 gradi. 

[tit:sempre più Pmi oriented]
Le ACG, come sottolineato anche precedentemente, sono la proposizione applicativa di Ibm per le piccole e medie imprese. Un target a cui Ibm guarda con sempre più interesse.  Rispetto al passato, infatti, vuole essere sempre più presente in questo segmento di mercato. Per questo, come ha spiegato Luigi De Vizzi, Mid Market Executive Leader - GB Italy di Ibm, l'anno scorso ha lanciato l'Advisory Group, una sorta di club, che conta centinaia di soci nel mondo (circa 40 CIO in Italia), concepito come strumento per essere più vicino alle Pmi, capirne le istanze, aiutarle ad affrontare le molte sfide e dare maggiore visibilità ai CIO su ciò che sta facendo Ibm.
-tempo-di-ibm-acg-vision4-1.jpg"Ibm nel far ciò vuole passare l'immagine di un partner di riferimento, che pur mantendo il ruolo di leader tecnologico, quello di hardware company, è in grado di offrire soluzioni alle imprese che consentano di creare efficienza e aumentare l'efficacia." Lo fa cooperando con un canale con competenze specifiche, radicato sul territorio, che conta circa 2.000 Business Partner (di questi sono stati selezionati alcuni più vicini alle esigenze delle Pmi per competenze, prossimità e anche commitment), con un team dedicato di 50 persone Ibm e con un'ampia offerta di strumenti a supporto (l'organizzazione ibm.com, telecovarage, un sito dedicato, un numero verde attivo, ...).
Alle piccole e medie imprese, sempre più alle prese con le sfide di un mercato globale in rapida trasformazione, Ibm vuole offrire soluzioni che consentano sì di abbassare i costi, creando efficienza, ma che siano soprattutto capaci di innovare e creare efficacia. "Oggi - ha concluso De Vizzi - molta spesa è concentrata sulla parte di cost operation; bisogna riuscire a spostare la spesa verso la parte che crea innovazione".  
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