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Tutto su Amd Istanbul, le Cpu Opteron sei core per il mercato dei server

Amd ha annunciato ufficialmente la disponibilità delle Cpu per server Opteron con sei core, chiamate con il nome in codice Istanbul. Ecco le principali caratteristiche di questi processori che possono sfruttare le infrastrutture già esistenti.

Tecnologie & Trend
Aumentare il numero di core di elaborazione di una processore è una strada abbastanza veloce per incrementare le prestazioni degli attuali server in diversi segmenti. In effetti le attuali applicazioni vanno verso la virtualizzazione e richiedono un numero sempre maggiore di risorse di elaborazione, ma tenendo conto comunque dei consumi energetici che di fatto stanno diventando il vero limite.
i-sei-core-di-istanbul-1.jpgIn quest'ottica l'arrivo di Istanbul, il processore Opteron di Amd che mette a disposizione sei core contro i quattro della precedente versione chiamata Shanghai, offre numerose opportunità sia agli utenti che ai produttori di server. La compatibilità a livello di infrastruttura con le procedenti versioni consente infatti ai produttori di server di installare Cpu con prestazioni maggiori in macchine di fatto già esistenti, consentendo dei notevoli risparmi in termini di sviluppo dei nuovi prodotti.
Gli obbiettivi di Istanbul sono legati al Cloud computing , ai bassi consumi e alla virtualizzazione.

[tit:Le caratteristiche]
I nuovi processori Opteron sono costruiti con un processo produttivo a 45 nanometri, come la precedente generazione e di fatto vengono indicati per l'incremento di prestazioni su sistemi già esistenti.
Dal punto di vista dell'architettura, la Cpu integra i controller Dual Channel per le memorie Ddr2, è compatibile con il socket F (1207) , quello usato dalle precedenti versioni e mette a disposizione 3 MByte di cache al secondo livello e 6 MByte al terzo livello.
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Per la parte tecnologica, Istanbul supporta ovviamente la virtualizzazione con la tecnologia Amd-V e tecniche come il Rapid Virtualization Indexing e la presenza delle Tagged Tlb.
Sul versante delle tecnologie legate al risparmio energetico, c'è quella Smart Fetch, ma anche l'Amd Power Captechnology e quella CoolCore. L'aumento del numero dei core rispetto a Shanghai comporta però anche alcune complicazioni, risolte con la tecnologia chiamata HT Assist.
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HT Assist permette di ridurre al latenza della memoria e di migliorare le prestazioni complessive in sistemi multiprocessore.Di fatto questa tecnologia consente di migliorare l'efficienza del bus HyperTransport , sopratutto in sistemi a 4 vie o con un numero maggiore di Cpu. Nel caso di sistemi a 4 vie le prestazioni in termini di stream memory bandwidth migliora di circa il 60% passando, secondo i dati di Amd, da 25.5 GByte/s a 41.5 GByte/s grazie al ricorso della tecnologia HT Assist.In pratica HT Assist riserva porzioni di ogni cache al terzo livello per operare come directory e tenere traccia di dove le linee di cache sono utilizzate nel sistema.La tecnologia HT assist però perde di efficacia nei sistemi con due processori a causa della riduzione delle dimensioni della cache L3.

[tit:Sei al posto di quattro]
Una delle principali innovazioni di Istanbul è la disponibilità di sei core, contro i quattro della precedente versione Shanghai. La strategia di Amd su questo versante è molto chiara: fornire maggiore capacità di calcolo lasciando il più possibile invariata la piattaforma e i consumi. In pratica l'evoluzione della roadmap di Amd prevede l'aumento delle prestazioni a parità di spazio occupato e di consumi.
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Ovviamente ci sono dei punti di rottura, visto che le altre tecnologie, come per esempio quelle delle memorie, evolvono comunque. Uno di questi salti ci sarà nella prima metà del 2010, con gli Opteron per la piattaforma su socket G34. Questa prossima piattaforma utilizzerà memorie Ddr3 e chipset RD890. Occorre inoltre considerare che con le Cpu Intel ci sono versioni diverse per sistemi a 2 e più processori, mentre questi Opteron Amd utilizzano lo stesso socket e possono essere utilizzati in sistemi con 2, 4 e 8 socket. Questo ovviamente si traduce in una migliore scalabilità di prestazioni sia per gli Oem, sia per gli utenti., con i relativi contenimenti dei costi e una migliore conservazione dell'investimento.
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