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Sicurezza in ambienti "mobile", la parola ai vendor

Cosa pensano del malware in ambiente "mobile" i principali produttori di software per la protezione dei dati. Ecco le risposte di GFI Software, F-Secure, Kaspersky Lab, McAfee, Panda Security, Symantec e Trend Micro.

Tecnologie & Trend
Cosa pensano del "malware mobile" i principali produttori di software per la protezione dei dati. Ecco le risposte di GFI Software, F-Secure, Kaspersky, McAfee, Panda Security, Symantec e Trend Micro.
sicurezza-in-ambinete--1.jpgPer Maurizio Taglioretti, Regional Director Southern Europe GFI Software, la diffusione di dispositivi di largo consumo (iPad, dispositivi Usb, smartphone, ecc.) ha notevolmente aumentato il rischio, intenzionale o involontario, di fughe di dati e di attività pericolose."
Per un dipendente, è facilissimo copiare grandi quantità di dati sensibili su un iPod o una chiave Usb oppure introdurre software pericolosi e illegali sulla rete aziendale grazie a questi dispositivi. Proprio per questo GFI, forte della sua esperienza nell'ambito delle soluzioni di sicurezza, ha sviluppato un sistema di protezione in grado di monitorare tutte le porte del computer e di crittografare i dati copiati sul dispositivo esterno (usb, mobile, etc), bloccando eventuali file infetti con le più comuni estensioni".
"Attualmente esistono oltre 5000 varianti di malware e le minacce per dispositivi mobili sono destinate a crescere ulteriormente, come dimostra anche il nostro ultimo rapporto sul malware per mobile – ci dice Michele Caldara, Sales Manager Channel Business di F-Secure Italia -  Il motivo è semplice: negli anni scorsi, il settore mobile è stato oggetto di un'attività considerevole e diversificata. In particolare, numerosi dispositivi sempre più ricchi di funzionalità sono stati immessi sul mercato e, allo stesso tempo, questi strumenti sono diventati sempre più economici, favorendone la diffusione capillare fra gli utenti e fra gli autori di malware, i truffatori e gli altri criminali attivi su Internet. Ogni anno, vengono rubati o smarriti milioni di telefoni in tutto il mondo, come conferma un sondaggio condotto da F-Secure, in cui il 33% degli intervistati ha dichiarato di aver perso un telefono cellulare".
sicurezza-in-ambinete--2.jpgStringata ma eloquente la risposta di Aldo del Bò, Sales Director di Kaspersky Lab Italia che evidenzia come l'esposizione ai rischi cresce di pari passo con la diffusione degli apparati. Ed ovviamente segue anche il trend di tecnologia che è assolutamente figlio di quanto accade in rete quotidianamente.
Un trend che viene anche certificato da Ombretta Comi, marketing manager per l'Italia di McAfee: "Durante il primo trimestre di quest'anno, infatti, McAfee Labs ha registrato un'impennata del malware diretto ai dispositivi mobili ha visto un'impennata con un numero cumulativo di esemplari di malware mobile raccolti pari a 8.000. A fine trimestre sono stati raccolte e identificate fino a quasi 7000 minacce indirizzate verso Android, pari a un aumento di oltre il 1200% rispetto ai 600 campioni raccolti al termine del quarto trimestre 2011. La maggior parte di queste minacce provengono da app store di terze parti, e tipicamente non si trovano nello store ufficiale di Android.
sicurezza-in-ambinete--3.jpgDomenico Fusco, Direttore Vendite Italia di Panda Security, entra un po' più nel dettaglio tecnico in merito all'evoluzione ed esposizione dei dei nuovi dispositivi mobili - smartphone e tablet -  rispetto all'utilizzo del tradizionale computer: "La crescente diffusione e l'utilizzo di smartphone e tablet in azienda comporta l'incremento dei rischi alla sicurezza sia dei dispositivi sia, di conseguenza, delle reti aziendali attraverso le quali avviene la connessione. In aggiunta ai noti malware, stiamo assistendo a nuove tecniche di attacco come ‘man in the middle', social engineering, phishing e spam che sembrano prediligere le connessioni da dispositivi mobili. Inoltre, non bisogna dimenticare che insieme ai problemi di sicurezza purtroppo vi sono quelli legati alla complessità di gestione dell'infrastruttura e all'utilizzo degli applicativi che devono essere supportati da device dotati di piattaforme operative differenti".
Android diventa il bersaglio preferito dai produttori di mobile malware, come conferma Massimiliano Bossi, Symantec SMB Sales Manager Italia "Secondo l'ultimo Internet Security Threat Report di Symantec, le minacce per i dispositivi mobili sono cresciute del 93% nel 2011. Allo stesso tempo abbiamo assistito ad una crescita delle minacce volte a colpire il sistema operativo Android. Con la crescita del numero di vulnerabilità in ambito mobile e con la realizzazione di malware specifici per i dispositivi mobili, e non la semplice reinvenzione di malware esistenti, il 2011 è stato il primo anno in cui i malware per dispositivi mobili hanno rappresentato una minaccia tangibile per le aziende e per i consumatori. Queste minacce sono state studiate per varie attività come la raccolta di dati, l'invio di contenuti e la tracciabilità degli utenti".
sicurezza-in-ambinete--4.jpgInfine, le considerazioni di Maurizio Martinozzi, Sales Manager Engineering di Trend Micro, non si discostano molto dalle precedenti: "L'esposizione alle minacce sta crescendo in misura esponenziale; secondo gli esperti di Gartner nei prossimi dieci anni i sistemi operativi mobili saranno più esposti al malware rispetto ai sistemi operativi dei pc tradizionali. Tra quelli in uso, il più vulnerabile sembra essere in questo momento Android.  Questa vulnerabilità è determinata non tanto dalle caratteristiche intrinseche del sistema operativo, quanto piuttosto dalla sua ampia diffusione, che attrae e facilita le mire dei cyber criminali. Secondo il report sulle minacce del primo trimestre 2012 elaborato dai nostri analisti, i cyber criminali stanno già sfruttando le possibilità offerte dall'aumento del numero di utenti Android che accedono a Internet. Solo nel primo trimestre sono state infatti rilevate circa 5.000 nuove app Android pericolose". 
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