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Il "printing" fotografato nella nuova indagine Ipsos sull'uso e l'abuso delle stampanti

Lo studio di Ipsos, commissionato da Lexmark, ripropone il problema dello spreco di carta legato all'eccessivo utilizzo delle stampanti, che comporta un notevole impatto ambientale e spreco di risorse economiche e finanziarie.

Tecnologie & Trend
La nuova ricerca condotta da Ipsos e commissionata da Lexmark nel quadro della propria strategia "Print Less, Save More", ha fornito indicazioni interessanti per quanto riguarda le problematiche presenti nelle aziende, nell'ambito del printing e della gestione documentale. L'attenzione si è focalizzata soprattutto sullo spreco di carta, i relativi danni economici per le strutture e l'impatto conseguente sull'ambiente.
Lo studio, svolto in 13 Paesi, intervistando 5.676 dipendenti, è la nuova edizione delle ricerche che nel 2006 hanno coinvolto 6 Paesi e 3.000 persone. L'estensione del panel ha permesso di comprendere con maggiore dettaglio l'evoluzione delle attitudini delle aziende nel corso degli ultimi anni.
Nonostante la quasi totalità dei dipendenti europei (il 90%) si dica preoccupata delle conseguenze economiche e ambientali degli sprechi di carta, il numero di pagine stampate resta elevato (31 a persona), anche se in calo in Paesi come l'Italia dove gli intervistati dichiarano di stampare 9 pagine al giorno in meno rispetto a due anni fa. Gli svedesi sono i più impegnati nel ridurre lo spreco con 20 pagine stampate al giorno contro le 32 degli italiani.
Osservando i comparti di mercato presi in esame dalla ricerca (Public Sector, Industria, Servizi, Commercio), nel 2007 è il settore Servizi a stampare di più (pur riducendo le 46 pagine del 2006 alle 36 attuali), mentre nel 2006 era il settore Commercio a dichiarare i volumi più elevati (passato ora da 47 pagine a 34).
Insieme alla riduzione del numero di pagine stampate, migliora anche la percezione dello spreco: la ricerca rivela che è aumentata la percentuale di dipendenti (crescendo dal 52% al 55%) che pensano che molta carta venga stampata inutilmente sul posto di lavoro. Secondo l'indagine, sussiste ancora uno squilibrio tra gli intenti dichiarati dai singoli e la realtà in cui vivono: i dipendenti, nella maggioranza, ritengono che il proprio consumo di carta sia contenuto mentre considerano elevato quello dell'impresa a cui appartengono.
Nel corso del 2007 la metà delle imprese europee (il 49%) ha modificato le proprie policy inerenti i processi di stampa. Il 42% delle aziende ha scelto di promuovere best practice proprio al fine di contrastare gli sprechi e incoraggia i dipendenti ad adottare comportamenti responsabili per ridurre la quantità di carta stampata. Circa due terzi dei dipendenti europei (il 62%) ritiene che i cambiamenti introdotti dalla propria azienda abbiano permesso loro di essere più efficienti nelle rispettive mansioni lavorative.
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