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Si afferma la Patente Europea del Computer

Dopo 10 anni la Patente Europea del Computer interessa oltre 1,5 milioni di italiani. Lanciata in Europa da Cepis e in Italia da AICA è diventata un punto di riferimento per imprese, PA, scuola e mondo professionale. E continua a rinnovarsi.

Tecnologie & Trend
Lanciata in Europa dal Cepis (la Federazione delle associazioni dell'informatica dei paesi europei) e gestita in Italia da AICA (Associazione per l'Informatica e il calcolo Automatico) la Patente Europea del Computer ECDL ha spento 10 candeline.
È uno strumento che certifica la capacità di utilizzare nel modo più proficuo e corretto il computer e Internet. Non legata a produttori, la Patente ha superato 1,5 milioni di iscrizioni in Italia diventando un riferimento de facto per la certificazione delle competenze informatiche di base nel mondo del lavoro e della formazione scolastica, professionale e universitaria. E dopo 10 anni dal suo lancio si rinnova, per consentire di restare aggiornati sugli ultimi sviluppi e i nuovi paradigmi dell'Information e Communication Technology, muovendosi verso le  applicazioni Web, sviluppando capacità per difendersi dalle frodi on-line e dalla posta indesiderata, creando competenze sugli sviluppi degli ambienti.
L'annuncio relativo all'aggiornamento e all'arricchimento dello schema di riferimento delle conoscenze (Syllabus) per sostenere gli esami e conseguire la Patente del Computer è avvenuto nei giorni scorsi a Milano, durante il convegno "Nuova ECDL, Formarsi e crescere per lavorare meglio", organizzato da AICA.
Nel corso dell'evento si è fatto il punto sui progressi raggiunti e sulle prospettive dei programmi di alfabetizzazione informatica diffusa che possono anche contare sul supporto dell'Unione Europea.
La strategicità dei programmi di diffusione e certificazione delle competenze informatiche di base è stata confermata da numerose evidenze, fra le quali: il fatto che su 23 milioni di occupati, sono poco meno della metà quelli che utilizzano un computer, e di essi più di 8 milioni sono utilizzatori comuni e non specialisti informatici. Di questi ultimi, circa il 60% non ha mai ricevuto alcuna formazione all'uso del PC. Significa che questi utenti non utilizzano in modo adeguato il computer e sprecano molto del proprio tempo lavorativo con perdite di produttività che generano oneri alle imprese e Amministrazioni stimate in oltre 15 miliardi di Euro; formare e certificare con la Patente del Computer ECDL questa fetta di utilizzatori impreparati comporterebbe investimenti che non superano un trentesimo dei benefici conseguibili ogni anno.
Il rinnovamento della Patente del computer ECDL prevede: il nuovo Syllabus, giunto alla quinta versione, in cui si privilegiano aspetti moderni, tra cui l'evoluzione dei sistemi operativi, la fruizione di ambienti di open software, la fruizione in piena sicurezza di Internet; la fruizione di sistemi più evoluti e automatizzati per una valutazione univoca e imparziale dei test d'esame condotti presso migliaia di centri abilitati in tutta Italia; la possibilità per gli iscritti al programma ECDL di collegarsi ai siti di AICA per consultare il proprio libretto d'esami, e avere informazioni di utilità pratica e per le aziende di verificare la validità delle certificazioni prodotte da candidati all'assunzione o a stage.
AICA è fortemente impegnata nella diffusione del Programma ECDL. Secondo un'indagine condotta sulle realtà dei "patentati", emerge che l'acquisizione della patente ECDL sia ora sollecitata/incoraggiata dallo stesso datore di lavoro ( 31% nel settore pubblico e 7% nel settore privato); le ragioni addotte da chi ha voluto conseguirla sono nel 48% dei casi, la ricerca di una maggiore produttività personale e nel 40% la crescita professionale; i vantaggi professionali conseguiti  sono soprattutto una maggiore produttività (93% dei casi) e che comunque il 20% ritiene che la patente ECDL abbia giocato a favore  di miglioramenti professionali.I  patentati del computer, inoltre, sono avvantaggiati nella fruizione dei servizi pubblici on-line, con frequenze di fruizione doppie rispetto alla media della popolazione italiana con età compresa fra i  25 e i 64 anni e anche nella fruizione del commercio elettronico, con percentuali di utilizzatori correnti o occasionali che sfiorano il 52% nella fascia d'età 25-34 anni, il 43% nella fascia 35-44 anni e il 40% nella fascia 45-50 anni.
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