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Per Windows 7 spuntano le prime critiche al processo di upgrade

Alcuni blog tecnologici statunitensi, analisti e solution provider hanno espresso critiche nei confronti del processo di upgrade a Windows 7. L’installazione clean, prevista da Microsoft, può rappresentare un processo scomodo e dispendioso in termini di tempo.

Tecnologie & Trend
Windows 7 è finalmente nelle mani dei numerosi partner hardware e software di Microsoft, ma da più parti si levano importanti critiche nei confronti del processo di upgrade da Windows XP e Vista al nuovo sistema operativo, processo ritenuto difficile e dispendioso in termini di tempo. 
Recentemente, Microsoft aveva in effetti annunciato la necessità di una installazione “clean” (più lunga dell’upgrade “in-place”), ma aveva dichiarato che il passaggio da Vista a Windows 7 sarebbe stato semplice e lineare, poichè i due sistemi operativi condividono molte parti di codice.
Le critiche sono arrivate in primo luogo dal blog All Things Digital, che in un post firmato da Walt Mossberg ha recentemente pubblicato una tabella riassuntiva sull’aggiornamento dove venivano classificati su 66 possibili scenari di upgrade, solo 14 sono classificabili come upgrade “in-place”.
L’installazione “clean” sarà necessaria anche per passare dalle versioni 32-bit alle 64-bit e viceversa. A chi non è esperto di tecnologia, Mossberg spiega che le installazioni “clean” rappresentano un processo pesante e tedioso: l’utente è costretto a eseguire un backup dei propri file su un dispositivo di storage esterno, quindi a cancellare ogni dato dal Pc, installare Windows 7 e infine ritrasferire i file e le applicazioni.
Joe Wilcox, analista indipendente di San Diego, California, esprime una critica ancora più dura rispetto all’upgrade: in un post sul suo blog personale commenta “Windows 7 è potenzialmente un disastro, come il suo predecessore. Ed esiste qualcosa di peggio di Vista?”.
Secondo alcuni solution provider la situazione economica attuale, caratterizzata da crisi ed incertezza, non farà altro che incrementare il tempo e il denaro necessari all’upgrade, cosa che potrebbe gettare ombra sui benefici offerti dal nuovo sistema operativo.
“C’è una grande eccitazione collettiva rispetto a Windows 7, ma in tempi di recessione le imprese tenderanno a mantenere i sistemi che già possiedono", ha affermato un partner Microsoft sostenendo che pochissimi vogliono affrontare un processo di installazione clean proprio adesso, con tutti gli sconvolgimenti che ne derivano.

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