Ibm ha presentando i propri dati finanziari relativi al terzo trimestre 2009. L’azienda ha superato di poco le previsioni degli analisti riguardo all'utile netto cresciuto del 14% mentre il giro d'affari è però calato del 6,9% anche se Big Blue si mostra positiva per il prossimo trimestre.
Ibm è un’azienda che, nonostante la crisi, ha saputo
reinventarsi per far fronte alle difficoltà economiche. Dai problemi degli
Anni '90, Ibm si è risollevata e sta superando anche il recente
periodo di depressione: la strategia è stata quella di offrire molteplici servizi tecnologici e ora i rivali di Ibm stanno cercando di fare lo stesso e i
risultati della trimestrale dimostrano come il
nuovo modello di business sia effettivamente
funzionante.
Il fatturato è calato del
6,9% ma l'
utile netto è cresciuto del
14% e Ibm ha, per la seconda volta quest’anno, aumentato le stime per la chiusura dell'ultimo trimestre dell'anno.
La crescita dell'utile netto totale è stata di
3,21 miliardi di dollari, o
2,40 dollari per azione, mentre nello stesso trimestre 2008 era di
2,82 miliardi e 2,04 dollari.
Mark Loughridge,
senior vice president e CFO di Ibm, ha dichiarato che: “L’hanno scorso stavamo parlando di credito. Ora siamo usciti da quei problemi. Con il miglioramento in quell’ambito, la situazione si è stabilizzata”.
Il fatturato è calato a
23,57 miliardi di dollari, dai
25,30 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente, tuttavia
si registra una crescita dell’1% rispetto al secondo trimestre 2009.
A dimostrazione della bontà del modello di business raffrontato alla situazione economica,
gli andamenti della società hanno superato le previsioni degli analisti: era stato stimato che Ibm avrebbe guadagnato
2,38 dollari ad azione a fronte di
23,40 miliardi di fatturato totale.
[tit:Saldo negativo in tutti i mercati ma meglio in Usa che in Europa]
Nel solo continente americano Ibm ha fatto registrare vendite per 9,9 miliardi di dollari con un saldo negativo di -5% rispetto all’anno prima. In Europa, Medioriente e Africa, gli incassi si sono assestati a 7,8 miliardi per un –12%, mentre in Asia non c’e’ stata variazione significativa con i suoi 5,2 miliardi di fatturato.
Da
lato software Ibm ha visto calare la domanda del
3% rispetto allo stesso periodo del 2008, per un totale di vendite pari a
5,1 miliardi. L’andamento è stato sostenuto però da una crescita del 2% dei prodotti middleware come
WebSphere, sistemi di Information Management, Tivoli, Lotus.
Nel dettaglio WebSphere ha visto aumentare le proprie vendite del 14% ogni anno e Ibm ha guadagnato un 3% del mercato nel periodo in esame. Contemporaneamente Tivoli cresceva del 5%, Lotus calava del 9% e l’Information Management rimaneva in pari.I servizi globali hanno diminuito gli incassi del 4% a 9,4 miliardi di dollari del trimestre di riferimento. I servizi globali per il business sono scesi del 11% a 4,3 miliardi mentre quelli finanziari sono calati del 15% a 536 milioni di dollari.
Infine, Ib, prevede un ritorno alla crescita dei ricavi nel quarto trimestre del 2009 e fa capire di essere a buon punto per raggiungere l'obiettivo di guadagno di 10-11 dollari ad azione nel 2010.
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