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La ripresa non arriva, primo trimestre negativo per l'Information Technology

Il mercato italiano dell'Information Technology ha chiuso il primo trimestre 2010 con un calo del 7,7% rispetto al precedente e del 25,8% rispetto ad un anno fa. La crisi fa scivolare l'Information Technology verso una "nuova normalità".

Tecnologie & Trend
Il mercato italiano dell'Information Technology sta risentendo notevolmente della crisi economica. I dati dell'Assintel Report 2010, elaborato da Nextvalue per conto di Assintel, parlano chiaro: nel primo trimestre il settore ha registrato un calo del 7,7% rispetto all'ultimo trimestre 2009. Rispetto ad un anno fa, il confronto è, se possibile, ancor più impietoso: -25,8%.
Se leggiamo i valori di questo primo trimestre nel dettaglio, confrontati con il medesimo trimestre del 2009, è evidente il crollo del comparto dell'Hardware, che seppur favorito da nuovi investimenti nell'area dei Datacenter dovuta ai processi di razionalizzazione delle infrastrutture, di Virtualizzazione e transizione verso il Cloud Computing, non riesce a riequilibrare la compressione subita dalla linea dei server.
Il comparto del Software registra un -12,7% rispetto ai totali del primo trimestre 2009; in particolare: Software di Sistema –19,5%, Software di Infrastruttura –9,9%, Software Applicativo –12,8%. Tra le componenti del Software applicativo in controtendenza, Business Intelligence e Enterprise Performance Management (-2,1%), Business Process Management e Content Management (-4,8%), Software di Workplace (-9,4%).
Anche l'andamento dei Servizi IT è negativo e segna un -14,4% dal confronto con il primo trimestre 2009, determinato dalla caduta delle tariffe professionali, ormai ai minimi storici. Il fenomeno è sia frutto della rinegoziazione degli ordini, sia del meccanismo disincentivante delle gare nella PA in cui concorrono le aziende in-house. Il risultato è un assottigliamento dei margini, che se da un lato può essere assorbito dai grandi player IT, mette in ginocchio le piccole aziende. Parallelamente il fenomeno porta a una contrazione preoccupante dell'occupazione nel settore, con un conseguente depauperamento del patrimonio di talenti interno alle aziende.
A livello di segmenti di mercato, nel primo trimestre 2010 la maggior parte di essi si è riportata in un territorio di crescita relativa: riguadagnano il segno + le Banche, Le Telecomunicazioni e i Media, mantengono l'andamento in controtendenza positiva anche i classici segmenti anticiclici (Enti Locali, Sanità Pubblica e Privata, la maggior parte delle Utilities), mentre rimangono pesantemente in territori negativi l'Industria (attorno al -12%) e buona parte del Commercio, Distribuzione e Servizi (- 8% circa).
I dati di segno negativo del primo trimestre 2010 vanno letti in una prospettiva di medio–lungo periodo, che parte dal primo semestre del 2009: al taglio della spesa IT in hardware e software dovuto alla cancellazione o al rinvio di nuovi progetti, che ha caratterizzato il primo semestre, si è aggiunto dalla seconda parte dell'anno quello sulle spese correnti per prodotti e servizi IT già adottati, che ora sta manifestando i suoi massimi effetti.
"Spiragli di ripresa se ne vedranno soprattutto dal terzo trimestre (+3,1 rispetto al precedente), principalmente grazie all'impulso dei grandi spender IT e a partire dal comparto Hardware e Assistenza Tecnica, che crescerà di oltre il +7%. Negli ultimi tre mesi dell'anno, infine, si creeranno le condizioni per una consolidata inversione di tendenza, che porterà la spesa IT di quel trimestre a superare di oltre il +12% quella dei tre mesi precedenti" è il commento di Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue.
Assintel evidenzia però un elemento giudicato preoccupante, ovvero il fatto che il sistema politico stia tardando ad intervenire a sostegno dell'Innovazione. "Quanto sia importante l'Information technology per il rilancio competitivo di tutto il Paese è uno slogan tanto inflazionato quanto drammaticamente privo di conseguenze", commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel. "E' da mesi che chiediamo al Governo interventi di sostegno concreto al mercato IT, ma alle promesse non sono mai seguiti i fatti. Oggi sarebbe una vera boccata d'ossigeno puntare sulla defiscalizzazione degli investimenti fatti in IT dalle aziende utenti, rendendoli assimilabili a quelli in ricerca e sviluppo. Ma ad essa andrebbe aggiunto un sistema coordinato di contributi per progetti di innovazione di processo, che ad oggi non esiste, e una serie di misure strutturali volte a facilitare l'attività d'impresa tout court, prime fra tutte il versamento dell'IVA a pagamento fattura".
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