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Terremoto Giappone, a Fukushima il mare diventa radioattivo

Scatta ora l'allarme radioattività in mare, con livelli di 30 volte superiori ai limiti consentiti, dopo che ieri l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha precisato che le radiazioni provocate dal disastrato impianto nucleare di Fukushima, e a sua volta entrate nella catena alimentare, sono molto più gravi di quanto finora si fosse pensato.

Tecnologie & Trend
Allarme radioattività anche in mare nell'area di Fukushima, nei pressi della centrale. Questa nuova contaminazione, a livelli di 30 volte superiori ai limiti consentiti, è stata rilevata dalla Tepco, la società di gestione dell'impianto nucleare giapponese, la quale ha segnalato che il livello di radioattività è aumentato notevolmente dopo due giorni di pioggia nell'area vicina alla centrale di Fukushima. Notizia poi confermata dal ministero della scienza di Tokyo.
Dunque ancora ulteriori problemi per il Giappone a poche ore dal nuovo allarme riferito dall'Agenzia nucleare giapponese che ha comunicato il rilascio di nuovo vapore bianco dai reattori numeri 2 e 3 della centrale nucleare Giapponese, e che altre radiazioni sono state rilasciate nell'aria, e dopo che ieri l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva precisato che le radiazioni provocate dal disastrato impianto nucleare di Fukushima Daiichi, e a sua volta  entrate nella catena alimentare, sono molto più gravi di quanto finora si fosse pensato.
La crescente preoccupazione che le particelle radioattive già rilasciate nell'atmosfera dall'impianto nucleare danneggiato abbiano contaminato cibo e bacini idrici oscura le notizie sui progressi nell'impianto nucleare, dove i tecnici sono riusciti a riattivare la fornitura di energia elettrica per tutti e sei i reattori ed in uno di essi ha ripreso a funzionare una pompa ad acqua.
"Chiaramente si tratta di una situazione grave", ha puntualizzato Peter Cordingley, portavoce da Manila per l'Ufficio regionale per il Pacifico occidentale dell'OMS.
"Ed è molto più grave di quanto chiunque avesse immaginato all'inizio, quando si pensava che si trattasse di un problema limitato a 20-30 chilometri... E' scontato pensare che qualcuno di questi prodotti contaminati possa uscire dall'area di contaminazione".
Il portavoce dell'l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha tuttavia aggiunto che allo stato attuale non c'è alcuna prova che il cibo contaminato dell'area di Fukushima possa aver raggiunto altri Paesi limitrofi.

Nel frattempo iniziano ad arrivare anche le prime stime sui risarcimenti: la Swiss Reinsurance, per esempio. ha fornito oggi una stima dei risarcimenti che dovrà pagare per i danni causati dal terremoto e dallo tsunami in Giappone. Secondo la società elvetica di riassicurazioni la somma si aggira attorno agli 1.2 miliardi di euro, previsione soggetta a un elevato livello d'incertezza visto che la situazione nel Paese non si è ancora stabilizzata. Probabilmente ci vorranno alcuni mesi per avere una valutazione più esatta, ha precisato la società elvetica. 
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