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Manovra Correttiva, ecco i punti salienti dei 47 miliardi di tagli

La manovra correttiva che il Consiglio dei Ministri approverà giovedì avrà un valore complessivo di 47 miliardi di euro così segmentata: circa 2 miliardi per l'anno in corso, 5 per il 2012 e 20 miliardi per gli anni 2013 e 2014.

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La manovra correttiva che il Consiglio dei Ministri approverà giovedì 30 giugno  avrà un valore complessivo di 47 miliardi così segmentata: circa 2 miliardi per l'anno in corso, 5 per il 2012 e 20 miliardi per gli anni 2013 e 2014.
Questo, a oggi, lo schema di intervento che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha illustrato alle delegazioni di Pdl, Lega e Iniziativa responsabile a Palazzo Grazioli.
Restano alcuni nodi ancora da sciogliere. I principali sono due: l'aumento graduale a 65 anni per l'accesso alla pensione di vecchiaia delle donne nel comparto privato - oggetto di presa di posizione del ministro Sacconi -  e l'opportunità di finanziare la riforma fiscale con un aumento delle aliquote IVA.
manovra-correttiva-ecco-i-punti-salienti-dei-47-mi-1.jpgSecondo la bozza del decreto sulle misure correttive a partire dal 2012 verrà gradualmente alzato il requisito anagrafico per l'accesso alla pensione di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti e autonome, portandolo dai 60 anni attuali ai 65 anni a regime come per gli uomini.
Ma il ministero del Lavoro ha smentito che tra i provvedimenti previsti nella manovra di aggiustamento dei conti pubblici ci sia anche questa misura.La bozza conferma anche l'anticipo al 2014 rispetto alla data originaria del 2015 per l'agganciamento dei requisiti anagrafici e contributivi di uomini e donne alle aspettative di vita.Giro di vite anche sulle pensioni d'oro.
La stretta complessiva sul pubblico impiego dovrà portare circa 1,5 miliardi nel quadriennio 2013-2016.
Il pacchetto di interventi prevede non solo l'estensione dal 2103 al 2014 del blocco degli incrementi salariali per il pubblico impiego, ma anche la proroga "di un anno" nel blocco del turn over, con l'esclusione però di polizia, vigili del fuoco e agenzie fiscali.
Il Decreto conferma anche l'introduzione della logica dei costi standard alle spese dei ministeri per superare in prospettiva il meccanismo dei tagli lineari. Obiettivo del Tesoro è dare inizio ad un ciclo di "spending review" mirata alla "definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato".
Per incentivare i funzionari pubblici a un miglior utilizzo delle risorse disponibili, il decreto cancella dal 2012 tutte le norme che dispongono la conservazione dei residui passivi, cioé le somme stanziate ma non spese dalla pubblica amministrazione, che al momento possono essere utilizzate nell'esercizio successivo e valgono oltre 100 miliardi, secondo le stime della Corte dei Conti.
La bozza della manovra riduce inoltre di oltre 3,5 miliardi tra 2012 e 2020 la dotazione del fondo strategico a sostegno dell'economia reale, gestito da Palazzo Chigi e comunemente chiamato fondo Letta, dal nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio che lo gestisce.
La Lega Nord è riuscita ad inserire nella bozza della manovra una modifica del patto di stabilità per i comuni virtuosi, ha puntualizzato Umberto Bossi.
Novità anche sul fronte della valorizzazione degli immobili pubblici. Il ministero dell'Economia potrà istituire fondi d'investimento partecipati anche da fondazioni di origine bancaria e Cassa depositi e prestiti (Cdp) per valorizzare o cedere gli immobili degli enti locali.
I fondi promossi dal Tesoro potranno nel dettaglio partecipare a fondi d'investimento immobiliari chiusi "promossi da Regioni, provincie e comuni anche in forma consorziata".
Infine, la bozza fornisce indicazioni sulle spese non iscritte a bilancio ma che il governo non può fare a meno di finanziare. Così, per le missioni militari all'estero arrivano altri 700 milioni, il necessario per coprire la seconda metà del 2011. Altri 486,5 milioni vanno alla sospensione dei ticket su visite specialistiche e diagnostiche, sempre nel secondo semestre dell'anno.
In questo caso il decreto aggiunge che a partire dal 2012 gli italiani dovranno pagare i 10 euro a valere sulle due tipologie di prestazione.
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