Con il nuovo tablet TouchPad, HP non intende competere con Apple nel mercato consumer ma rivolgersi alle imprese. L'azienda sottolinea l'importanza del canale come leva strategica per il successo del nuovo prodotto.
Hewlett Packard, con il suo nuovo
tablet TouchPad (dotato di sistema operatovi WebOS), non mira a spodestare
Apple nel mercato dei tablet consumer, bensì a collocare il proprio dispositivo come efficiente soluzione di business per il
mercato enterprise.
A precisarlo, negli scorsi giorni, è stato
Richard Kerris, vicepresidente di HP per le worldwide developer relations, che è intervenuto sul blog dei fan di Apple,
The Loop, per affermare che TouchPad non competerà con l'
iPad.
"Riteniamo che ci siano opportunità migliori per noi entrando nel mercato enterprise – ha detto Kerris – rivolgendoci a quei consumatori che usano i Pc. Il mercato tablet è all'inizio e
c'è un sacco di spazio di crescita per entrambe le aziende". Come dire, non facciamoci la guerra, c'è spazio per tutti.
Questo commento va nella direzione opposta rispetto ad una dichiarazione rilasciata da
Eric Cador, vicepresidente senior del Personal Systems Group di HP per l'area Europe, Middle East and Africa, nel mese di maggio.
"Nel mondo Pc, con poche possibilità di differenziarci dai nostri competitor, siamo diventati i numeri uno – aveva affermato Cador - nel mondo tablet diventeremo più che numeri uno. Potremo chiamarci numero uno plus".
Secondo molti osservatori, comunque, per crescere nel mercato HP farà leva sulla
forza del proprio canale: a questo scopo l'azienda sta già organizzando dei training con i suoi partner di canale per ottimizzare la promozione dei tablet all'interno della propria offerta.
Quest'ottica "channel driven" potrebbe diventare, a lungo andare, la leva strategica in grado di determinare la supremazia di HP su Apple.
"La relazione di Apple con i propri partner è basata solo su transazioni – commenta a tal proposito
Stephen DeWitt, vicepresidente senior di HP Americas Solution Partners Organization – loro non hanno una filosofia inclusiva delle capacità e possibilità dei partner, e questo è assurdo".
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