Stormshield protegge la continuità operativa

Da sempre la missione di Stormshield è proteggere dati, dispositivi e infrastrutture aziendali: un compito strettamente legato alla tutela della continuità operativa e della produttività delle aziende, in cui la collocazione fisica dei dipendenti non può che essere del tutto irrilevante. Un’offerta indirizzata a qualsiasi tipologia d’impresa e veicolata sul mercato attraverso un ecosistema di partner, supportato non solo in fase di prevendita e postvendita, ma anche di generazione delle opportuni

Vendor
"In linea di principio, lo smart working funziona egregiamente se il dipendente o il collaboratore può accedere in tutta sicurezza alle risorse e alle informazioni necessarie per la sua attività professionale senza dover condividere i dispositivi con terzi. L’emergenza sanitaria in corso ha, però, richiesto un cambio di paradigma improvviso sovraccaricando da un lato, i reparti e i fornitori IT, chiamati ad adeguare in fretta e furia l’infrastruttura alle nuove esigenze, e, dall’altro, creando una isteria generalizzata, che ha spinto gli utenti a cercare nel minor tempo possibile soluzioni per continuare a fare da casa esattamente ciò che facevano in uffi cio, spesso in barba alle policy di sicurezza aziendale” afferma Alberto Brera, Country Manager di Stormshield Italia, convinto che la situazione (ad eccezione delle aziende in cui lo smart working è ormai prassi consolidata) abbia evidenziato la più totale mancanza di preparazione da parte di imprese e utenti. E questo nonostante si parli ormai da almeno un decennio di lavoro agile come nuova frontiera operativa. Non solo. Il ricorso affrettato ad home-office improvvisati ha sdoganato sperimentazioni a colpi di ‘Shadow IT’, malconfigurazioni e dati spesso non protetti: tutto, pur di garantire ai dipendenti un veloce accesso alle risorse aziendali.
A questo si aggiunge l’aggravante che sulla totalità della forza lavoro improvvisamente obbligata all’home-office solo una minima parte dispone di laptop aziendali: i più si avvalgono di dispositivi personali, diffi ilmente allineabili agli standard di cybersecurity vigenti in azienda e per di più spesso condivisi con i figli in età scolare” puntualizza Brera, propenso a ritenere la situazione attuale una buona occasione per iniziare a ripensare modelli operativi e strumenti da implementare, ricorrendo possibilmente ai migliori principi della security by design.

Da questo punto di vista, una delle soluzioni ‘abilitatrici’ messe a disposizione dal vendor è Stormshield Data Security (SDS) per la cifratura del singolo dato o di un intero documento. Figlia di un approccio interamente datocentrico, questa soluzione consente a singoli utenti di autorizzarne altri (per esempio, solo chi collabora a un certo progetto) a visualizzare file in chiaro indipendentemente dallo strumento utilizzato o da dove siano archiviati i documenti: periferiche, chiavette USB collegate direttamente al notebook, server fisici o virtualizzati, in loco o nel cloud privato, pubblico o ibrido. In sostanza, SDS è pensato per azzerare i timori legati al furto dei file o all’accesso indesiderato alle cartelle. I documenti sono e restano leggibili esclusivamente da chi è autorizzato.

“Altrettanto differenziante rispetto alla concorrenza è la tecnologia alla base delle nostre soluzioni di firewalling e intrusion prevention. Commercializzati come dispositivi fisici o come firewall virtualizzati, questi prodotti consentono alle aziende non solo di potenziare i tunnel Vpn IPSec o Ssl in uso, ma anche di implementare in maniera intuitiva modelli di sicurezza zero-trust, ovvero la totale chiusura dei privilegi di accesso alle risorse di rete aziendali con deleghe puntuali ai singoli dipendenti in base al rispettivo ruolo, all’orario di lavoro, al dispositivo impiegato per accedervi, alle applicazioni utilizzate per lavorare i dati, oppure tramite appositi filtri per evitare traffico non autorizzato attraverso i tunnel VPN” spiega Brera, sottolineando come il lockdown abbia fatto registrare un significativo incremento nella domanda delle soluzioni Stormshield soprattutto tra le Pmi e, in particolare, per quanto riguarda le funzionalità di cifratura dei dati.

A fronte di questa crescita è, però, impossibile azzardare proiezioni sull’intero anno. “In qualità di azienda votata al canale, il nostro lavoro è duplice: da un lato, siamo quotidianamente al fianco dei nostri partner per offrire loro la migliore assistenza pre e postvendita sul territorio; dall’altro, ancora prima di coinvolgerli nella fase commerciale, generiamo progetti che richiedono spesso “proof of concept” messi a punto da nostri tecnici in loco. Un’attività, quest’ultima, che nei mesi scorsi è venuta necessariamente a mancare e che inevitabilmente subirà anche nei prossimi mesi rallentamenti in funzione del livello di allentamento delle misure di contenimento pandemico che verranno adottate” commenta il Country Manager, che tuttavia lascia intravedere un certo ottimismo per l’autunno di quest’anno.
alberto brera stormshieldAlberto Brera, Country Manager di Stormshield Italia
Tutte le promozioni in corso
A fronte dell’obbligo imposto alle aziende di ricorrere, ove possibile, allo smart working, negli ultimi mesi il volume delle attività eseguite da remoto è incrementato in modo molto significativo. “Per aiutare le aziende a fronteggiare a questa nuova situazione, abbiamo proposto a tutte le realtà, che fossero clienti Stormshield o meno, di fruire delle nostre soluzioni per ambienti virtualizzati (EVA, Elastic Virtual Appliance - ndr) gratuitamente per tre mesi. Parallelamente a questa iniziativa, in collaborazione con il nostro partner TheGreenBow abbiamo offerto per lo stesso periodo di tempo licenze gratuite per il client VPN IPSec. Infine, ai clienti Stormshield sono state proposte interessanti condizioni economiche qualora avessero optato per un upgrade delle soluzioni Stormshield Network Security in uso” spiega Brera, ricordando che la principale missione del vendor è proteggere il dato, l’utente (quindi il dispositivo attraverso cui accede al dato) e l’infrastruttura aziendale su cui il dato è ospitato: il tutto indipendentemente dal settore o dalla dimensione dell’azienda per cui questo dato è critico. Si tratta di un compito strettamente legato alla tutela della continuità dei servizi e della produttività delle organizzazioni, in cui la collocazione fisica del dipendente o del collaboratore è del tutto irrilevante. “Nel tempo la nostra missione è rimasta invariata e da sempre è oggetto di costanti e cospicui investimenti per riuscire a garantire sempre soluzioni all’avanguardia in un mercato dall’inarrestabile evoluzione tecnologica” conclude il Country Manager.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di ChannelCity.it iscriviti alla nostra Newsletter gratuita.

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Speciale

Osservatorio NIS2

Speciale

NetApp Power Team

Speciale

Wi-Fi 7, l’evoluzione della specie

Speciale

Programmi di Canale sempre più a misura dell’ecosistema canale

Speciale

Msp tra efficacia ed efficienza (tavola rotonda)

Calendario Tutto

Iscriviti alla nostra newsletter

Mantieniti aggiornato sul mondo del canale ICT

Iscriviti alla newsletter