Rientro a scuola, tre consigli da non sottovalutare

Mentre ci prepariamo per il ritorno a scuola, seguendo le più recenti linee guida COVID-19 per proteggere studenti, genitori e insegnanti, è fondamentale ricordare di applicare allo stesso modo le misure di base di cybersecurity per rimanere al sicuro anche online. Tre conigli dettati da Jen Miller-Osborn, deputy director, threat intelligence, Unit 42 di Palo Alto Networks.

Mercato
Ancora oggi le scuole, nella maggior parte dei casi (escluso le università), tendono a utilizzare dispositivi e software ormai obsoleti, che potrebbero quindi essere più vulnerabili ai cyberattacchi poiché ormai più difficili da aggiornare. Ad aggravare la situazione, il fatto che molti studenti, genitori e insegnanti non seguono le migliori pratiche di sicurezza sui loro dispositivi, creando così ulteriori possibilità per gli hacker per colpire le istituzioni scolastiche.

I nuovi dati di Palo Alto Networks rivelano che la percentuale di traffico da URL di phishing (che indirizzano gli utenti a siti web falsi per rubare informazioni personali) che mira al settore dell'istruzione a livello globale è aumentata del 47% a giugno e del 27% a luglio, cosa che dimostra come gli hacker stiano aumentando i loro attacchi in vista del ritorno scuola.

Tre consigli per un ritorno a scuola in sicurezza


1. Utilizzare password diverse per ogni account e dispositivo

È una buona norma che tutti dovrebbero applicare. Un report del 2020 di SecureAuth ha rivelato che il 53% delle persone riutilizza la stessa password per più account, rendendo più facile per gli hacker comprometterli e rubare informazioni personali.
È un problema comune nelle scuole. Ad esempio, abbiamo visto insegnanti condividere le password dei servizi di streaming in classe, condivisione che potrebbe essere sfruttata dagli hacker per rubare le credenziali e potenzialmente compromettere gli account di altri servizi online - se vengono utilizzate la stessa email e password.
Si raccomanda quindi di utilizzare un nome utente e una password forti per ogni account e dispositivo, e un gestore di password per tenere traccia di tutto (con user e password forti) e assicurarsi di attivare anche l'autenticazione a due fattori (2FA), che rafforza la sicurezza richiedendo due metodi per verificare l’identità, e protegge i login dagli hacker, che potrebbero sfruttare credenziali deboli o rubate. Con la 2FA abilitata, anche il gestore di password dispone di un ulteriore livello di sicurezza per i dati personali conservati.

2. Partecipare in prima persona e verificare che la scuola sia preparata

È importante sapere se la propria scuola stia proteggendo la privacy degli studenti e prendendo provvedimenti per evitare che gli hacker ne interrompano le attività educative.
A inizio estate, il National Cyber Security Centre (NCSC) ha emesso un alert in risposta all'aumento degli attacchi ransomware nel settore dell'istruzione del Regno Unito, comprese scuole, college e università, per sottolineare la necessità di proteggere le reti e seguire le linee guida governative.
Il ransomware, in particolare, sta creando una vera e propria crisi, con l'istruzione presa di mira pesantemente. Le informazioni personali degli studenti sono particolarmente preziose per gli hacker perché mediamente bambini e genitori hanno meno probabilità di notare l’utilizzo della loro identità per commettere una frode, soprattutto se non c’è un conto bancario a nome del bambino che possa far scattare un allarme.
Verificare quali siano le strategie della scuola per proteggersi dalle minacce informatiche: sta investendo in soluzioni per proteggere infrastruttura e informazioni? Sta aumentando la consapevolezza sui problemi di sicurezza con corsi di formazione per studenti e insegnanti? Più cose si riescono a sapere sulla preparazione della scuola in materia di protezione informatica, meglio è.

3. Riconoscere che i propri figli sono esperti di tecnologia, ma non di informatica.

I bambini di oggi stanno crescendo nell'era digitale di dispositivi e social media, e può essere difficile per un genitore stare al passo con le ultime tecnologie e piattaforme. Secondo una ricerca Ofcom del 2020, quattro genitori su dieci di figli con età tra 5 e 15 anni fanno fatica a controllare il tempo trascorso online dai loro figli. È consigliabile prendersi il tempo per familiarizzare con dispositivi e piattaforme di apprendimento dei più giovani, in particolare comprendere le impostazioni di parental control e privacy e vigilare sui contenuti a cui hanno accesso.
Assicurarsi di adottare le misure di protezione IT di base anche sui dispositivi dei figli, , tra cui l'abilitazione di 2FA, sapere come individuare una truffa di phishing, installare le ultime patch software, oscurare le webcam quando non sono in uso, evitare l'uso di reti Wi-Fi pubbliche e, come detto in precedenza, utilizzare password forti.
Da sempre, ai bambini vengono dati consigli generali di sicurezza, come non parlare con gli estranei e allacciare le cinture in macchina. È fondamentale dare loro anche indicazioni di base sul loro comportamento online per proteggere il loro stile di vita digitale - a casa e in classe.
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