La scomparsa di Antonio Caserta, il signor “Asystel” che fece grande il canale e lo sport. Il ricordo dei colleghi e della “sua” Asystel

Nei giorni scorsi il mondo ICT italiano, il mondo dello sport e degli appassionati sono stati duramente colpiti dalla notizia della scomparsa, improvvisa, di Antonio Caserta, manager che ha saputo costruire e scrivere pagine importanti nella storia dell’innovazione digitale italiana e della, amata, pallavolo.

Autore: Marco Maria Lorusso

Nei giorni scorsi il mondo ICT italiano, il mondo dello sport e degli appassionati sono stati duramente colpiti dalla notizia della scomparsa, improvvisa, di Antonio Caserta, manager che ha saputo costruire e scrivere pagine importanti nella storia dell’innovazione digitale italiana e della, amata, pallavolo.

Nei dibattiti, negli incontri, nei confronti, nella vita di tutti i giorni era furbo e trasparente come l’acqua, diceva quello che pensava con decisione, immediatezza, sincerità, divertimento. Doti che più volte hanno spiazzato ma anche colpito i più. Antonio Caserta non era una persona e un imprenditore qualunque e quando, nei giorni scorsi, si è sparsa la notizia della sua scomparsa improvvisa la stretta al cuore di chi lo conosceva, chi lo aveva incontrato o chi ne aveva semplicemente sentito parlare è stata forte, intensa.Caserta con infinite esperienze ma, soprattutto, con la “sua” Asystel ha attraversato e caratterizzato gli anni d’oro del mercato ICT italiano affermando la figura proprio del system integrator come cardine della filiera del business e del valore. Canale puro insomma e un modello “indiretto” al quale, mai come oggi, anche i più grandi vendor multinazionali stanno non a caso finendo per affidare gran parte del proprio go to market.

Appassionato di confronti e di scambi anche accesi, Caserta ha portato il suo modo di vivere il business anche nello sport diventando protagonista di stagioni di grandi successi nel mondo della Pallavolo.Per coloro però, come chi scrive, che lo hanno “affrontato”, incrociato e intervistato nella sua veste, più pura, di business manager del mercato ICT, al di là di tante inutili parole resta un vuoto e tramonta una figura simbolo di un mondo che ha saputo regalare a tutti grandi emozioni, nel bene e nel male, ma vere, sincere, fortissime… vita pura insomma.

 Addio ad Antonio Caserta, il ricordo di Asystel

Senza abbandonarci in inutili sproloqui riportiamo qui di seguito le parole di chi ha vissuto fianco a fianco con lui per tanti anni e che, mai come oggi, ha voluto far sentire qui la sua voce e il suo ricordo commosso.«Ci piace ricordarlo come lui amava sempre raccontarsi, un giovane che affronta la sua prima tappa nel mondo ICT: partito da Avellino a bordo di una Fiat 131 diesel con l’obiettivo di raggiungere la grande città di Milano e con il sogno di avviare l’attività di Sirio Shop che fonderà nel 1982 e che presto sarà acquisita da Asystel.La sua vita professionale può essere raccontata come un viaggio che ha attraversato tutte le tappe più importanti del mondo ICT fino a raggiungere l’apice negli anni ’90, epoca in cui Antonio ha rappresentato il simbolo dei top dealer del settore.In questa esperienza, accompagnato dai collaboratori e amici, ha affrontato momenti di massimo successo ed euforia ma anche gli ostacoli che ogni viaggio può riservare. In tutti i momenti però, positivi o negativi, non è mai venuto meno alla sua filosofia di “combattente fino alla fine”, mai avrebbe abbandonato l’obiettivo e mai si sarebbe arreso di fronte alle difficoltà, sempre distinguendosi per il grande spirito eclettico che lo ha caratterizzato nel corso degli anni. In tutto questo percorso è emerso un uomo che ha saputo vedere oltre e ha saputo credere fortemente in ciò che vedeva senza timore di niente e nessuno: un precursore, un visionario, sempre attento a cogliere nuove sfide. Amante della vita e sempre pronto ad andare oltre i confini tradizionali… un grande esploratore! Tutte caratteristiche che gli hanno permesso di portare Sirio Shop a diventare un’azienda di successo del mondo ICT e che gli hanno attribuito inconfutabilmente nel tempo il ruolo di punto di riferimento per tutti i colleghi e maestro per tutti i collaboratori, dentro e al di fuori della sfera professionale.Antonio aveva un grande senso di appartenenza e per lui l’ “essere di Asystel” era un valore decisivo. Si è sempre circondato di collaboratori che la pensavano in egual modo. Le sue vittorie erano vittorie di team e non personali.Un uomo curioso, attento nell'ascolto. Sensibile alle difficoltà degli altri. Senza pregiudizi e con una forte convinzione e fiducia nei principi che Luigi Einaudi scrisse parlando del ruolo degli imprenditori».

«Nonostante l’ultima tappa del viaggio sia stata un po’ impervia, ci hai lasciato una grande eredità perché tutti i tuoi valori rimarranno con noi come un grande insegnamento per tutto il resto della vita»Emanuela Verzeni, Amministratore Delegato di Asystel Italia.