Michael Dell, il futuro di Dell Technologies

Michael Dell in persona anticipa la visione del 'next data decade' da qui al 2030, che vede la tecnologia protagonista con l’infrastruttura autonoma Dell EMC PowerOne e l’offerta a consumo Dell Technologies On Demand. Il ruolo dei partner.

Autore: Edoardo Bellocchi

Dell Technologies Summit 2019 (Austin). È Michael Dell in persona, affiancato dal top management, a tenere a battesimo un evento dedicato a illustrare quelli che nella visione di Dell Technologies, che ha il suo quartier generale proprio qui nell’area della capitale del Texas, saranno gli sviluppi dell’IT da qui ai prossimi dieci anni, incentrati anche su un ruolo sempre più importante delle tecnologie per l’intera società nel suo complesso.
michael dellSecondo il fondatore del colosso dell’IT, il prossimo decennio sarà caratterizzato dalla trasformazione dei dati in azioni concrete, grazie anche ai progressi nell’intelligenza artificiale, nel 5G e nelle connessioni. A sostegno delle sue tesi, il Chairman e CEO di Dell Technologies ha tra l’altro citato alcuni dati significativi, come il fatto che poco più di dieci anni fa, nel 2007, l’intera rete cellulare degli Stati Uniti muoveva complessivamente 86 Petabyte di dati, mentre oggi quegli stessi 86 Petabyte circolano in rete in sole 18 ore, e da qui a dieci anni sempre gli stessi 86 Petabyte circoleranno in meno di 10 minuti. Come dire un incremento di 52mila volte, che definisce appunto i contorni del “next data decade”, in cui l’obiettivo è quello di sprigionare tutta la potenza dei dati per affrontare le maggiori sfide che l’umanità ha davanti.
 

Obiettivi ambiziosi

The next data decade” diventa quindi il tema conduttore di una full immersion che vede l’attenzione catalizzata da due novità tecnologiche principali: Dell Technologies On Demand e Dell EMC PowerOne. Ma prima di esaminarle da vicino, Michael Dell ha voluto sintetizzare quello che ritiene essere il ruolo della sua azienda e dell’IT in generale, sottolineando che “nell’arco del prossimo decennio, utilizzare al massimo il potere dei dati, trasformandoli in azioni concrete, può contribuire al progresso umano molto più di ogni altra forza, e ci impegniamo a rendere disponibile la potenza e il valore dei dati a un numero sempre più ampio di comunità a livello globale, in modo da favorire questo progresso”.
C’è anche un piano specifico, “Progress made real”, che da qui al 2030 si propone obiettivi precisi in termini di sostenibilità o di inclusione. Per esempio, in ordine alla sostenibilità, Dell Technologies intende riciclare un prodotto analogo per ogni prodotto acquistato dai clienti, oppure utilizzare il 100% di materiali rinnovabili o riciclati in tutti i packaging. Riguardo all’inclusione, l’obiettivo a livello globale è avere il 50% dei dipendenti donne, con una quota del 40% nel management, e avere il 25% del personale impiegato negli Stati Uniti di origine afro-americana e ispanica, con una quota del 15% nel management.
 

Meno integrazione più innovazione

Il valore dei dati rimane comunque il punto chiave del decennio che ci separa da qui al 2030, e i due importanti annunci del Dell Technology Summit lo sottolineano una volta di più. A cominciare dalla robusta iniezione di intelligenza artificiale che rende possibile le funzioni di operatività autonoma di PowerOne, una soluzione Dell EMC che riunisce i server PowerEdge, il networking PowerSwitch, gli array storage PowerMax, la sicurezza PowerProtect e la virtualizzazione VMware in un unico sistema combinato con un motore di intelligenza integrato per automatizzare migliaia di passaggi manuali. “Meno integrazione più innovazione”, sintetizza John Roese, President e CTO di Dell Technologies, spiegando che “le capacità di autonomia intelligente di PowerOne aiutano a dedicare più tempo sul come trarre vantaggi dalla potenza dei dati, per raggiungere più rapidamente gli obiettivi di business”.
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Tra Kubernetes e Ansible

Più in dettaglio, il cuore delle operazioni autonome di PowerOne è un motore integrato di automazione avanzata, il PowerOne Controller, che sfrutta un'architettura di microservizi Kubernetes e utilizza i flussi di lavoro Ansible per automatizzare la configurazione, il provisioning e la gestione del ciclo di vita dei componenti, realizzando un data center as-a-Service gestito dal cliente.  

PowerOne fornisce un'unica interfaccia di programmazione (API) a livello di sistema, che permette di creare pool di risorse per specifici obiettivi di business: l’API può essere collegata a tool già esistenti, come portali di servizio, per fornire operazioni IT programmabili rispetto a quelle manuali, realizzando il concetto di “Infrastructure as Code”. È anche per questo che con PowerOne si possono creare cluster VMware pronti per i carichi di lavoro in pochi clic. Non solo: entrando a far parte della famiglia Dell Technologies Cloud come design convalidato, la società sottolinea che PowerOne semplifica il percorso verso il cloud ibrido, combinando l’infrastruttura di Dell EMC con il software cloud di VMware, in modo da eliminare la complessità della gestione di più cloud attraverso operazioni coerenti su tutti i tipi di cloud: privati, pubblici e anche a livello edge. 

Pay-per-use pigliatutto

Dell EMC PowerOne sarà disponibile a livello globale tra pochi giorni, esattamente il 22 novembre 2019, anche attraverso l’offerta Dell Technologies On Demand, che costituisce l’altro importante annuncio del Summit di Austin. La nuova offerta mette infatti a disposizione l’intero portafoglio della società con un modello basato sul consumo, per offrire anche in ambito on premise la stessa esperienza del cloud, con i suoi indubbi vantaggi in termini di semplicità e scalabilità. Dall’edge al data center on premise e dai PC al cloud, tutta l’offerta di Dell Technologies viene da oggi proposta in modalità a consumo e as-a-Service. 
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Tendenza inarrestabile

La tendenza verso il modello “consumption based” è inarrestabile: per esempio, Gartner indica che da qui a due anni, cioè entro il 2022, il 15% delle nuove implementazioni on premise avverrà in modalità pay-per-use, con un balzo notevole rispetto all’attuale dato che è meno dell'1%. Con l’offerta Dell Technologies On Demand, sottolinea la società, diventa possibile scegliere tra diverse opzioni di consumo flessibile, che comprendono il supporto globale, l’implementazione e anche i servizi gestiti, riducendo così gli oneri per la gestione dell’IT on premise, che diventa in tutto e per tutto paragonabile alle modalità con cui oggi si usufruisce dei servizi di cloud pubblico. Ecco quindi che l’infrastruttura autonoma PowerOne si trasforma in Infrastructure-as-a-Service quando viene abbinata alle soluzioni di consumo flessibili e ai servizi a valore aggiunto di Dell Technologies On Demand: si paga solo per ciò che si usa quando si usa. 

Tre modalità, anche tramite Partner

Più in dettaglio, tramite la nuova modalità pay-per-use viene proposto l’intero stack delle soluzioni Dell Technologies, dal Cloud all’Unified Workspace fino alle soluzioni realizzate per applicazioni di business e workload specifici. Le modalità proposte, che possono anche essere rivendute dai Partner di Dell Technolgies, sono tre, in modo da avere la massima corrispondenza tra spesa e livelli di utilizzo: Pay as you grow, Flex On Demand o Data Center Utility, che scalano fornendo trasparenza sul costo totale di proprietà durante l'intero ciclo di vita delle tecnologie utilizzate. Non solo: la società assicura che verranno utilizzate modalità avanzate di raccolta dati avanzata e misurazioni a ore sui processori per evitare i costi connessi all'over-provisioning. Infine, il servizio PC-as-a-Service sarà esteso anche verso le piccole imprese, per fornire un prezzo prevedibile per postazione di lavoro al mese.