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Rivoluzione MSP, verso un nuovo modello di innovazione e collaborazione

Riccardo Vitali Manager Inside Sales, Aruba Business; Gianluca Bottaro, Responsabile Marketing di Prodotto di Netalia; Diego Barbarani, Amministratore Unico gway (R1 Group); Stefano Biffi, Ceo & Founder di HkStyle; Enrico Lazzaretto, Security–Solution Engineering Area Nord di Maticmind si confrontano sulle sfide e opportunità che ruotano intorno ai Managed Service Providers

Autore: Redazione ChannelCity

A colazione con Channel City”, un format che da sempre favorisce conversazioni aperte e senza filtri, ha ospitato una nuova intensa discussione ricca di spunti sul tema degli MSP (Managed Service Providers). Un tema chiave, contemporaneo figlio di una accelerazione, quella verso i modelli as a service il cloud, che non ha precedenti per velocità e impatto a tutti i livelli. Durante l’incontro, alcuni esponenti del settore IT si sono confrontati su sfide, opportunità e strategie in un panorama in continua trasformazione.

Intorno al tavolo hanno trovato posto Riccardo Vitali, Manager Inside Sales Aruba Business; Gianluca Bottaro, Responsabile Marketing di Prodotto di Netalia; Diego Barbarani, Amministratore Unico gway (R1 Group); Stefano Biffi, Ceo & Founder di HkStyle; Enrico Lazzaretto, Security–Solution Engineering Area Nord di Maticmind ovvero due provider nazionali di servizi cloud, tre system integrator di forme e dimensioni diverse… Un incontro che, come detto nasce nell’idea e nella pratica da un dato chiave: il 2024 che ci stiamo lasciando alle spalle sarà un anno storico. Per la prima volta, i servizi saranno la principale voce di spesa delle aziende in ambito IT. Quando insomma si è trattato di comprare tecnologie Ict le aziende di tutto il mondo hanno messo in cima i servizi. La crescita del cloud (+20%, secondo il Politecnico di Milano, accelerazione superiore anche al periodo più intenso della crisi pandemica) e normative come NIS2 sono fattori chiave che stanno plasmando questo cambiamento. Un cambiamento tecnologico ma anche e soprattutto strategico di fronte al quale i protagonisti di questo talk intenso e prezioso si sono confrontati apertamente, direttamente come serve in questa fase.

MSP: cosa vuol dire e perchè tutti li cercano

Ma cosa vuol dire davvero essere un MSP oggi e come occorre organizzarsi per esserlo in maniera credibile? Una domanda alla quale i protagonisti del talk hanno provato a rispondere chiamando in causa visioni e spunti di grandissimo interesse. «Il nostro obiettivo oggi è capire quali modelli funzionano, quali errori evitare e come posizionarsi in questo scenario in evoluzione – ha esordito Riccardo Vitali di Aruba Business - . Noi, in un simile scenario ci posizioniamo come MSP al servizio di altri MSP. Il nostro compito non è solo fornire tecnologia, ma supportare i partner nella migrazione all cloud, nell’adozione delle soluzioni e nel contatto diretto con i clienti. Gli MSP non vogliono semplici fornitori, vogliono partner capaci di capire le loro esigenze e noi come cloud provider italiano possiamo e dobbiamo fare la differenza rispetto ai grandi provider mondiali proprio su questo fronte».

Un modello, quello del cloud “prossimo” su cui si allinea anche un altro provider italiano di eccellenza come Netalia. «Ci posizioniamo a pieno titolo in questo scenario dell’everything as a service – racconta Gianluca Bottaro -. L’obiettivo è differenziarci grazie a capillarità, vicinanza al partner e approccio consulenziale. La sfida più grande per noi è, nel dettaglio, fare rete nel cuore di un ecosistema di realtà che spesso sono anche in competizione tra loro. Lavorare in partnership dunque, condividere opportunità e investire su formazione e competenze per portare ed elevare il valore, senza generare il tanto temuto lockin. Le imprese italiane hanno infatti da tempo fatto capire chiaramente che non vogliono legarsi ad un unico provider soprattutto quando si parla di cloud e soprattutto vogliono essere libere di muoversi agilmente tra un ambiente e l’altro».

Un ruolo, un trend, quello dei cloud provider che si sposta perfettamente con le esigenze di un system integrator in evoluzione come Maticmind. «Durante la pandemia – racconta infatti Enrico Lazzaretto - abbiamo trasformato i nostri servizi per rispondere meglio alle esigenze dei clienti. Eravamao conosciuti come grande system integrator abile sulle installazioni, la manutenzione… ma le imprese ci chiedevano di più: continuità, supporto costante… pèer essere credibili come fornitori di servizi a valore abbiamo avviato un percorso fatto di ascolto ma soprattutto dio investimenti sia tecnologici che nel capitale umano. Non è stato difficile perché è “bastato” ascoltare il mercato. La parte più complicata allora come oggi è invece la mancanza di risorse qualificate. Dobbiamo, in questa evoluzione, rendere le aziende anche appetibili per attrarre i talenti migliori e trattenerli».
Sulla stessa linea anche Diego Barbarani di gway, R1 Group: «In questi anni siamo passati dall’essere fornitori di hardware a system integrator completi, sviluppando competenze trasversali che ci permettono di gestire progetti complessi come migrazioni verso il cloud e gestione di infrastrutture. Anche nel nostro caso è stato un percorso naturale figlio degli impulsi, chiari, del mercato. E’ vero che trovare risorse qualitative sul mercato oggi è complesso ma un modello vincente oggi è costruire sinergie con aziende più piccole e verticali, lavorando insieme per offrire un servizio completo».

Collaborazione e competizione insieme dunque, come dicono gli americani la famosa “coopetition” che permette dunque ad un operatore di canale di gestire una transizione digitale di fronte alla quale nessun può pensare di poter fare tutto con la tessa autorevolezza. «Non possiamo più essere generalisti – ha infatti osservato Barbarani -. Dobbiamo scegliere con cura i partner e le tecnologie su cui investire».

Sfide e opportunità nel mercato MSP

Lavoro di squadra, competizione e collaborazione insieme e, soprattutto, sicurezza., capacità di garantire continuità alle imprese. Una necessità su cui le imprese italiane sono molto maturate negli ultimi anni e sulla quale hanno alzato molto il livello di aspettative nei confronti dei propri provider di servizi digitali.

Un punto su cui lavora da tempo Stefano Biffi con la sua HkStyle: «I nostri clienti ci scelgono perché offriamo non solo tecnologia, ma anche sicurezza e stabilità. Abbiamo investito in certificazioni e nel nostro data center per garantire un servizio impeccabile. Prima ancora che il tema cyber security oggi conta, pesa il concetto di continuità. Le imprese hanno capito che subire un attacco è più che una probabilità e che il blocco dei sistemi è un lusso che pochi, nessun si può permettere. Abbiamo fatto investimenti importanti in questo senso sia a livello tecnologico sia a livello di collaborazioni sul territorio e con vendor focalizzati sulla gestione dei dati. Collaborare è la chiave per sopravvivere in un mercato così competitivo. In passato vedevamo altre aziende come concorrenti, oggi sono partner con cui condividiamo progetti e competenze».

Un futuro di innovazione e adattabilità

La tavola rotonda ha messo in evidenza come gli MSP stiano affrontando una trasformazione senza precedenti. La collaborazione, la formazione continua e la capacità di rispondere a un mercato sempre più esigente sono le chiavi del successo.

Una trasformazione su cui proprio il supporto di provider cloud sul territorio può fare e farà sempre di più la differenza. «La prossimità, la personalizzazione, la capacità di superare vecchie logiche competitive e l’investimento nei talenti sono i pilastri su cui costruire il futuro del nostro settore» hanno concluso Riccardo Vitali, Gianluca Bottaro; Stefano Biffi ed Enrico Lazzaretto.

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