Autore: Redazione ChannelCity
Una conferma: lo è stata senz’ombra di dubbio la 2° edizione di MSP Revolution, l’evento organizzato da V-Valley e Bludis con la collaborazione di una ventina di vendor a portfolio. Sull’onda del successo della 1° edizione, tenutasi lo scorso anno sul Lago di Garda a Lazise, l’edizione 2025 ha posto l’accento su tecnologie e soluzioni all’avanguardia per gli MSP, afferenti tecnologie quali cybersecurity, cloud, networking, automazione e servizi gestiti. Un’occasione di approfondimento ma anche di formazione, relazione e sviluppo del business.
Occhi puntati, in particolare, su cybersecurity proattiva e intelligenza artificiale per la protezione delle infrastrutture IT, automazione e scalabilità nei servizi gestiti, cloud e data protection al fine di garantire sicurezza e continuità operativa, nonché networking e infrastrutture per un ambiente IT sempre più interconnesso.
Articolata l’agenda dell’evento lungo un’intera giornata (dalle 9.30 alle 16.00), con momenti di approfondimento alternati a momenti di relazione e confronto, collettivi e one-to-one.
Ad aprire la giornata sul palco Maurizio Restelli, Sales and Marketing Unit Manager Cybersecurity di V-Valley a ribadire la centralità del tema: “Quello MSP è un modello di business vincente: garantisce al canale un go2market in grado di offrire grande flessibilità di gestione e importanti spazi di cross-selling uniti ad alti tassi di fidelizzazione dei clienti. Con scarse ‘barriere all’ingresso’, rese ancora più accessibili dagli strumenti dedicati che V-Valley mette a disposizione dei suoi partner, in primis il marketplace, il modello MSP rappresenta un’occasione di business da approfondire con grande attenzione ed eventi come questo rappresentano un significativo momento di approfondimento e ispirazione”.
Ai vendor presenti, molti del mondo cybersecurity ma non solo, un ringraziamento da parte del manager, che ricorda quanto la cybersecurity sia baricentrica nella proposta del distributore: “Da tempo V-Valley ha fatto un grande investimento sulla cybersecurity; oggi vanta un team molto specializzato rappresentato da specialisti sul territorio, ovvero profili di business developer, e da inside sales interni all’azienda, affiancati da un team marketing molto attivo. Sono loro a interfacciarsi con i vendor e a seguire l’ecosistema di partner”.
Maurizio Restelli, Sales and Marketing Unit Manager Cybersecurity di V-Valley
A guidare la platea durante l’evento la magistrale conduzione di Alessio Pennasilico, esperto del Clusit, che ha esordito con un’attenta disamina del mercato supportata da analisi e numeri.
Di estremo interesse altresì gli spunti emersi nel corso dei due panel di discussione - uno al mattino dal titolo ‘Managed Security: Come proteggere i clienti in un panorama di minacce in evoluzione’ e uno al pomeriggio ‘Cloud e Automazione: il Cuore del Business MSP’) a cui hanno preso parte alcuni vendor protagonisti della giornata.
A disposizione dei partecipanti la possibilità di confrontarsi direttamente sia con i vendor sia con il team V-Valley in momenti one-to-one per ricevere informazioni e approfondimenti sia di tipo commerciale sia tecnologico, nonché conoscere tutti i servizi offerti dal mondo V-Valley.
Ad animare la giornata, inoltre, una ricca area espositiva, che ha favorito l’interazione tra vendor e partecipanti e la possibilità di ‘toccare con mano’ le più recenti novità tecnologiche.
Molti i vendor del paniere distributivo di V-Valley coinvolti nel progetto: hanno aderito all’iniziativa una 20ina di realtà tecnologiche interessate a questo modello, desiderose di presentare la loro strategia al pubblico, sul palco e nell’area espositiva.
Al centro della tavola rotonda mattutina il tema fortemente attuale della compliance normativa, importante driver per le aziende. A discuterne sul palco Acronis, Barracuda Networks, Bitdefender, ManageEngine e Microsoft. Di seguito una sintesi dei loro interventi.
“Il tema della compliance e della regolamentazione è sicuramente molto caldo in questa fase storica: in questo scenario, ManageEngine propone strumenti per aiutare gli MSP a fornire garanzie formali ma altresì concrete per consentire alle aziende di rispettare tutti le normative più recenti. Lo fa offrendo una serie di prodotti finiti che possono essere utilizzati singolarmente ma che, combinati nel loro insieme, coprono una serie di necessità normative alle quali i clienti devono rispondere nonché gli stessi fornitori del servizio di cybersecurity. Da segnalare tra questi: prodotti di risk assesment, gestione degli incidenti di sicurezza e prevenzione degli stessi grazie a strumenti in grado di sfruttare l'intelligenza artificiale e a rilevare anomalie, monitorando l’infrastruttura e il perimetro. In particolare, va menzionato ManageEngine Log360 che racchiude al suo interno tutte queste funzionalità. Per la gestione dell’endpoint, inoltre, ManageEngine propone una serie di strumenti per verificare le vulnerabilità, e gestire in maniera automatizzata il patch management nonché avere il massimo livello di protezione per tutta l'infrastruttura. Non ultimo, parlando di protezione del perimetro, il tema della protezione dell'identità. In questo caso, ManageEngine fornisce strumenti di strong authentication e di gestione dell'accesso (con accessi privilegiati), garantendo ai clienti che chi accede ai sistemi lo fa in maniera sicura e protetta. In sostanza, un’offerta PAM, per gestire l'accesso privilegiato a tutto tondo, non entrando a conoscenza delle utenze amministrative del cliente, ma potendo operare secondo canoni di sicurezza ben delineati”, ha così esordito Gianluca Marianecci Sales Engineers Manager in Bludis, quest’ultimo distributore di ManageEngine in Italia.
Ma come si inserisce Microsoft in questo contesto?
Lo ha ben spiegato Francesco Corazza, Channel Sales Manager di Microsoft: “Oggi Microsoft, pur essendo molto noto al mercato soprattutto per le suite di collaboration, è a tutti gli effetti anche un primario vendor di sicurezza. Ha iniziato a investire in modo sostenuto sul tema già da diversi anni, tant'è vero che oggi è leader in parecchi Magic Quadrant dell’analista di mercato Gartner in differenti ambiti di sicurezza. Oggi la tecnologia evolve, i rischi di sicurezza derivano dalla mail, da una chiamata, da documenti magari presenti sulla casella di Outlook o sul file Excel e quindi le minacce si insidiano nei sistemi utilizzati quotidianamente per la collaboration. Tutto ciò ha portato Microsoft a investire sulle proprie suite, a partire dalla cosiddetta Business Premium, innalzando la postura di sicurezza e, soprattutto, aiutando i clienti ad aderire e rispondere alla compliance e alle regolamentazioni”. “In particolare - prosegue il manager - oggi la NIS2 è sicuramente una delle normative che più ci riguarda a tutti i livelli. All'interno di 365 e, quindi, di Purview, Microsoft fornisce una serie di strumenti, tra cui Compliance Manager, per rispondere in maniera conforme alla normativa NIS2. Una dashboard centralizzata consente di comprendere quali sono le soluzioni necessarie e le azioni da intraprendere per rendere un cliente compliant con la NIS2. All'interno di queste soluzioni Microsoft ha anche sviluppato alcuni template già pronti affinché un MSP possa andare sui propri clienti e renderli compliant alla NIS2 in modo standardizzato”. Oltre a ciò, il vendor ha compreso le dinamiche relative all'ecosistema della cybersecurity. Per tale motivo, non prevede e ‘forza’ clienti e partner a utilizzare esclusivamente soluzioni Microsoft: “L'obiettivo di Microsoft non è quello di esistere solo nella propria piattaforma, nel proprio cloud, ma bensì di collaborare con il modello di business del cliente/partner che può essere anche on-premise. In questo senso, aiuta ad aumentare la postura di sicurezza e ad essere compliant con normative come il GDPR o addirittura anche l’European Data Act. È possibile essere compliant anche con prodotti di vendor esterni alla nostra piattaforma e con cui noi ci integriamo perfettamente. In definitiva: serve lavorare in ecosistema, insieme, anche nella sicurezza IT”.
Sul tema della compliance ha espresso la sua anche Bitdefender con Fulvio Fabi, National Channel Manager: “Un vantaggio di Bitdefender è quello di essere un vender europeo; ogni qualvolta esce una nuova normativa europea, Bitdefender si adatta di default. Una certificazione molto importante, secondo Bitdefender, in Italia è la ACN, così come lo sono le varie compliance relative alla 27001 piuttosto che la CIS 2 versione 8. È il mercato a richiederlo. E come Bitdefender stiamo notando che anche il mercato privato sta guardando con interesse a queste direttive. Un fatto che ci trova, ancora una volta, pronti come vendor.”
Spesso non è facile destreggiarsi di fronte a una proposta di tecnologie e soluzioni di sicurezza molto estesa e variegata, soprattutto per chi non è dotato di team interni esperti di sicurezza IT. C'è inoltre il tema della sostenibilità dell'investimento, soprattutto per organizzazioni di dimensioni non globali e multinazionali. Ne ha parlato sul palco Pietro Felisi, Solution Architect di Barracuda Networks: “Barracuda nel mercato della sicurezza vanta diverse soluzioni in differenti ambiti. Nell’ottica di gestire al meglio e in modo completo la sicurezza ha abbracciato un discorso esteso, aggiungendo la componente di detection and response a quella tradizionale e facendo ciò, si è reso necessario offrire al mercato una soluzione che fosse al contempo sostenibile, per rispondere anche al problema della carenza di competenze. Ovvero un’offerta che rispondesse a una logica di XDR combinato al SOC alle sue spalle, per aiutare le aziende clienti a gestire, analizzare, rispondere alle minacce. Proporre una soluzione di questo tipo, in grado di fornire all'azienda una visione unica in modo integrato, ma al tempo stesso ampia e a costi e servizi sostenibili, si è rivelato un elemento sicuramente distintivo fondamentale”. Proseguendo: “Le aziende hanno bisogno di un SOC, di soluzioni XDR per gestire la logica detection and response, e come Barracuda, cerchiamo di rendere il tutto il più semplice, il più facile, il più economico possibile”.
Da parte sua Acronis, tra i protagonisti della tavola rotonda, offre una piattaforma cloud che coniuga elementi di data protection e di cyber security attraverso un unico agente, consentendo di avere la governance di tutti i servizi erogati: “In riferimento alla normativa NIS2, la nostra piattaforma permette o di offrire servizi fortemente scalabili, quindi adattabili alle esigenze dei clienti, ma l’elemento più distintivo è rappresentato dalla capacità e dalla velocità con cui consente di ‘ritornare a lavorare’ dopo un incidente. Oggi, infatti, le aziende hanno paura del fermo lavoro; quindi, risulta fondamentale offrire strumenti che permettano in modo immediato, compatibilmente con quello che è la mole dei dati e il tipo di incidente, di tornare a lavorare il più velocemente possibile. Altro elemento distintivo nell'offerta di un servizio MSP è la semplicità fornita all’utilizzatore; quindi, sia per gli MSP che devono proporre servizi al proprio canale, sia per chi usufruirà dei servizi stessi. In relazione alla carenza di competenze in ambito cyber, il fatto di poter usufruire di piattaforme estremamente semplici e molto intuitive permette di sopperire a questa problematica”, ha dichiarato Andrea Fiorentino, Senior Distribution Account Manager di Acronis.
Grandi, medie, piccole, aziende: la cybersicurezza è un tema che riguarda tutti e in quest’ambito una grande criticità è rappresentato appunto dalla carenza di competenze. Da qui la necessità di fornire soluzioni flessibili, modulabili e accessibili a tutte le tipologie di aziende: "In questo senso, ManageEngine offre un insieme di soluzioni adatte a differenti necessità di protezione per il cliente finale, essendo scalabile e modulabile; consente infatti di partire da realtà molto piccole che devono essere gestite fino ad arrivare alla gestione di aziende dimensioni maggiori. Una caratteristica della soluzione inoltre è che è totalmente in house. Nel tempo, infatti, è stata scritta sempre con lo stesso framework, quindi tutta la declinazione - monitoraggio, cyber security, identity, gestione dell'accesso privilegiato, endpoint central, endpoint protection, sono tutte soluzioni scritte con lo stesso linguaggio. L'integrazione tra le varie soluzioni ne risulta quindi molto semplice”, ha confermato Gianluca Marianecci Sales Engineers Manager in Bludis.
Sul tema è intervenuto anche Andrea Fiorentino di Acronis: “La nostra piattaforma si adatta a una clientela molto diversificata, dal piccolo utente fino ad arrivare anche alle grandi aziende. La sua scalabilità e la possibilità di attivare servizi anche tailor made all'interno delle aziende, permettono di abbracciare un numero molto elevato di aziende di differenti tipologie. Avendo inoltre introdotto tra i vari servizi, oltre al disaster recovery, anche la parte di awareness, che nella normativa NIS2 è diventata obbligatoria per le aziende, riesce a offrire una copertura completa per tutti i settori merceologici”.
Sul tema è intervenuto anche Fulvio Fabi di Bitdefender: “Grazie a una console in cloud, la proposta di Bitdefender è modulabile in base alle necessità di ogni singolo cliente. Bidefender tramite MSP è in grado di proteggere non solo il device, ovvero il centro su cui gira tutto, ma anche l'ecosistema, le interconnessioni del device stesso, quindi cloud, mobile, piuttosto che container, mail, backup, ovvero l'ecosistema afferente il device stesso che viene protetto da Bitdefender. Un altro vantaggio della nostra proposta è relativo al know-how che deriva dalla nostra threat intelligence. Come Bitdefender abbiamo un accordo OEM con molti vendor in ambito cyber, networking, …; per cui la treath intelligence di Bitdefender è molto ricca e in grado di prevenire l'attacco. Il partner che dispone di una console multitenant per gestire una pletora di clienti consente di vedere in tempo reale qualsiasi segnale anomalo che riguarda il cliente stesso. Ovviamente la nostra piattaforma prevede anche tutta anche componenti di EDR, XDR, protezione del cloud, così come una parte di MDR riconosciuta dal Mitre”.
Singolare in questo panorama l’approccio ‘open’ adottato da Barracuda: “Nel momento in cui Barracuda ha deciso di offrire una soluzione di XDR e di SOC al mercato ha scelto di tenersi anche tendenzialmente open. Un approccio interessante in termini di offerta verso i partner MSP e i loro clienti. La soluzione XDR e SOC è infatti molto adatta alla parte MSP, ma per essere calata al meglio nelle realtà dei singoli clienti necessita di una mediazione che solo il partner al fianco dei clienti può offrire. Deve essere anche predisposta per essere recepita da tanti clienti e da tanti partner; quindi, il fatto che sia open dal punto di vista di settori merceologici della sicurezza è un elemento distintivo. L'approccio quindi di Barracuda, di offrire una soluzione open che lavora su diversi aspetti della sicurezza, mantenendosi molto open nei confronti anche di tanti altri vendor di security, risulta fondamentale”, ha spiegato Felisi.
Da parte sua, come detto, Microsoft è un'azienda a 360° che può aiutare un MSP e i suoi clienti a partire dalla parte di collaboration, ovvero dalla suite 365 – con le componenti ERP, CRM, nonché security e public cloud Azure: “Microsoft ha capito che non esiste solo la sua tecnologia e quindi si integra con tutte le altre: per esempio, il nostro servizio di SOAR Sentinel si integra perfettamente con le soluzioni esistenti di altri vendor magari già utilizzate dagli MSP. Si tratta di servizi che abbattono inoltre i costi: per esempio, il costo di un servizio come Sentinel è sui log che sono già compresi nelle Suite 365; si tratta quindi di un’opportunità di upsale per i partner che vendono già la collaboration al cliente e costruiscono dei servizi di CM SOAR in grado di abbattere i costi integrandosi perfettamente con i servizi esistenti. Inoltre, Microsoft ha compreso che non esiste solo il public cloud o solo il private cloud ma esiste l’hybrid cloud. Da un biennio ha quindi accelerato su questo percorso di ibridazione, con un servizio denominato Azure Arc, un ponte tra il public cloud e il private cloud che permette di calare on-premise servizi nati per il cloud, ad esempio, il Defender for Cloud,” ha ribadito Corazza.Il team V-Valley presente all'evento
Ad animare la tavola rotonda pomeridiana sul palco la presenza di Factorial, ReeVo e WatchGuard.
Dopo la focalizzazione sulla parte di compliance normativa, nel pomeriggio l’attenzione si è spostata su temi legati alla dorsale infrastrutturale, ma anche applicativa. Secondo WatchGuard, come ha ben spiegato Luca Manidi, Channel Account Manager presso WatchGuard Technologies, “L'infrastruttura gioca sempre un ruolo molto importante, ovviamente anche nella security. Da parte sua, WatchGuard ha puntato su una piattaforma unificata di sicurezza cloud che consente di avere un unico elemento di management per controllare tutti i layer - dal perimetro, passando da autenticazione, analisi del traffico per arrivare fino alla telemetria degli endpoint. Una piattaforma unificata utile sia a ottimizzare le operazioni dei partner, sia a evidenziare immediatamente le possibili problematiche rilevate a qualsiasi livello della struttura infrastrutturale dell'utente finale. Una piattaforma in grado altresì di condividere e correlare le informazioni relative a tutti gli asset tecnologici. Il tutto si sostanzia e prende forma in WatchGuard Cloud, piattaforma in grado di fornire visibilità e monitoring chiari, efficaci, immediati nonché un efficientamento operazionale”.
In questi scenari, avere una vista d'insieme di tutto ciò che sta succedendo in una catena di fornitura spesso complessa risulta cruciale. Come si posiziona Reevo in tale contesto?
“Reevo è un cloud service provider italiano, ha spiegato Emanuele Briganti, Preseales Manager EMEA di ReeVo, nato con l’idea di una security by design all'interno dei servizi cloud offerti. In specifico, ha fatto cyber security per tanti anni a livello aziendale per sé stessa, mentre nell’ultimo decennio ha deciso di erogarla in modalità ‘as a Servic’e verso l’esterno. I servizi cloud di Reevo sono quindi progettati per gli MSP e dispongono di un portale multitenant con la possibilità di gestire in autonomia le risorse attraverso un self-service portal marketplace a costi inferiori rispetto a quelli dei big hyperscaler. Cosa la differenzia dai competitor? Sicuramente la security by design, ovvero storage, security, business continuity e protezione del dato. I nostri storage ogni mezz'ora fanno snapshots in modo automatico sulle virtual machine. Si tratta di storage snapshot con impatto minimo sulla virtual machine, quasi pari a zero, che poi vengono consolidate giornalmente e sincronizzate in un datacenter secondario e rese immutabili. Gli storage in questione hanno una settimana di immutabilità con la possibilità di ritornare indietro ogni ora sulla storage snapshot. E il backup immutabile è incluso nello storage, non è un servizio di backup aggiuntivo.”
Inevitabile inoltre toccare un tema molto caldo come l’AI. Ma qual è il valore aggiunto dato dall’intelligenza artificiale per una realtà come Factorial?
“Factorial si pone sul mercato come vendor in grado di abilitare la digitalizzazione della piccola e media impresa, soprattutto in questo momento storico in cui la digitalizzazione rappresenta un fattore primario. Può essere definito a tutti gli effetti come un ERP per le persone e l'amministrazione di un’azienda. Nasce infatti come tool di gestione delle risorse umane, per cui l’HR è e rimane il nostro unico core business, che si integra con le componenti applicative dei maggiori player italiani. Potremmo però dire di essere la prima soluzione a livello europeo strettamente concentrata sulle risorse umane indirizzate al mercato small business, ovvero l'alternativa ai big player per digitalizzare la piccola e media impresa, hanno affermato Elena Tringali, Product Expert e Marco Velaschetti, Channel Manager di Factorial. In questo contesto, l’Intelligenza artificiale aiuta a trasformare i dati in informazioni e avvicina alla digitalizzazione. Il nostro prodotto si distingue per intuitività dell'interfaccia, rapidità di adozione ma anche un go to market molto rapido; aspetti molto sensibili per l'MSP. L'interfaccia facile e intuitiva guida i clienti nel fare alcune scelte legate alla selezione delle risorse umane. In questo senso, quindi, l’AI risulta fondamentale, strumento per analizzare una lista infinita di candidati ed effettuare una corrispondenza con quella che è effettivamente la posizione lavorativa ricercata. In specifico l’Ai legge il CV evidenziandone i punti forti e le differenze rispetto a quella che è la nostra proposta e guida anche i clienti, i dipendenti, i manager all'interno dell'azienda. Sintetizza i punti di forza, fa gli allineamenti e suggerisce i next step. In tal senso, per favorire e abilitare ulteriormente la digitalizzazione in maniera sempre più estesa e pervasiva, stiamo lavorando con Microsoft a un’AI assistant copilot per semplificare ulteriormente le attività legate all’HR”.
E, come più volte detto, la sicurezza non è una questione dimensionale. Assolutamente no. A parlare è stato Luca Manidi, Channel Account Manager di WatchGuard, vendor riconosciuto come un player di riferimento nel mercato SMB (tenendo conto che negli USA SMB equivale a dire una realtà fino ai 1.000 dipendenti, leggermente diversa dall’interpretazione data in Italia), affermatosi in questo segmento di mercato in quanto "prima di altri ha compreso che la sicurezza non è un'esigenza solo ed esclusivamente delle aziende di tipo enterprise, ma riguarda tutte le aziende, piccole o grandi che siano, al di là delle loro dimensione e capacità di spesa. Il modello di sicurezza e resilienza pensato per le grandi aziende è stato quindi traslato da WatchGuard sul mercato SMB, più vicino a quello italiano. In sostanza, tutte le tecnologie che WatchGuard mette in campo sono tecnologie che in genere vengono pensate per l'enterprise. Come lo è, per esempio, la tecnologia multi-factor authetication di Outpoint acquisita da WhatchGuard qualche anno fa: “Agli inizi, c’era molto scetticismo sul fatto di poter vendere l'MFA all'SMB. In realtà, questa tecnologia si è rivelata vincente, soprattutto in epoca post Covid, così come tutte quelle tecnologie per controllare l’identità degli utenti. WatchGuard quindi già prima che nascesse il problema dell'identità e che venisse individuato come uno dei fattori chiave della sicurezza delle reti aveva già messo a portfolio una tecnologia di questo tipo e l'aveva già resa disponibile al mercato SMB. Lo stesso dicasi per tecnologie come Network Detection and Response, spesso associata al mondo enteprise. Circa sei mesi fa WatchGuard ha presentato al mercato una proposta di sicurezza ‘affordable’, capace di rientrare nelle capacità di spesa dell'SMB. Questa è la filosofia di WatchGuard che continua a caratterizzare lo sviluppo delle sue tecnologie messe a disposizione dei partner, con un occhio di riguardo agli MSSP, a cui è dedicato un programma specifico del Partner Program che abbraccia tutta la gamma di prodotti, a partire dal firewall passando per l'MFA e arrivando fino all'MDR”.
Il cloud invece come scelta ReeVo: “ReeVo è un player che della protezione del dato ha fatto il suo mantra; è da qui che cerca di convincere il cliente con servizi a contorno, ad esempio, nei nostri servizi cloud e IaaS tradizionali c'è un monitoraggio attivo delle connessioni. Disponiamo di network traffic analyzer che, come prima l'immutabilità era inclusa nello storage, questi servizi lo sono nelle virtual machine. Effettuiamo un'analisi del traffico nord-sud e facciamo delle query di threat intelligence per capire se quel traffico è malevolo o no; se il traffico è malevolo lo blocchiamo a priori. Si tratta di un importante servizio aggiuntivo incluso così come stiamo portando avanti, e uscirà a breve, un'analisi delle vulnerabilità sui servizi esposti dagli MSP o dai loro clienti; quindi, cloud ma con uno strato di sicurezza inclusa importante. E per le realtà che hanno il loro private cloud e non vogliono stare in ambienti condivis,i Reevo propone anche soluzioni di hybrid cloud, dando quindi la possibilità all'azienda di avere la propria infrastruttura dedicata ma anche di usufruire di servizi ‘as service’ di storage, networking, cybersecurity prendendoli direttamente e potendo avere la gestione dell'IT interno sul proprio hypervisor e sui propri nodi di virtualizzazione”.
Un accenno ancora all’automazione, “molto importante per ridurre drasticamente i tempi di risposta; avere la possibilità di automatizzare risposte risulta necessario e fondamentale per la sicurezza di tutte le aziende e WatchGuard lo fa basandosi su tutte le fonti che arrivano dalle tecnologie in essere al fine di automatizzare e dare risposte veloci ed efficienti”.
Da parte sua ReeVo con un’esperienza decennale di SOC, da cinque anni vanta anche funzionalità SOAR: "In concreto, il nostro SOC fa, e lo dichiara, tutta la parte iniziale di analisi di livello 1 in automation, arricchendo il tutto grazie alla threat intelligence, prendendo le correlazioni sul SIEM e gli eventi dei sorgenti security e mettendoli nei playbook che il SOAR esegue con dei pesi di threat intelligence importanti. Successivamente se gli asset critici fanno parte di quelli che prima erano alert e ora diventano incident Reevo comanda una risposta autonoma d'accordo con il cliente intervenendo in pochi secondi (30 secondi/1 minuto) dall'evento e successivamente la situazione viene presa in carico dagli analisti. La sfida del SOC e del futuro è il modern SIEM o comunque il SOAR con l'intelligenza artificiale per andare a migliorare ulteriormente i playbook”, ha chiarito Briganti.
Una serie di approfondimenti su temi molto caldi sul palco, ma anche nelle one-to-one fissate dai partecipanti con i vari vendor aderenti all’iniziativa in un confronto aperto e costruttivo.
Una giornata in cui è emerso con evidenza che oggi, a differenza del passato, c’è una consapevolezza diffusa sull’importanza del tema security e gli strumenti in questo campo non mancano; ogni azienda cliente o partner ha la possibilità di scegliere la risposta migliore che risponde alle proprie esigenze. È però necessario farsi guidare per comprendere agire al meglio. Ed è qui che si capisce una volta di più la valenza degli MSP, non solo come erogatori di servizio ma anche come veri e propri evangelizzatori, capaci di spiegare le tecnologie ma anche fornire una visione, indicare dove sta andando il mercato, come orientarsi nelle scelte relative alla sicurezza e ad altre tecnologie.
Così come emerge ulteriormente il ruolo di catalizzatore del distributore: “Come V-Valley, ci impegniamo fortemente in questa direzione: cercando di fare sempre più convergere vendor, partner, competenze, tecnologie e servizi. Valorizzando le specificità e le peculiarità di ciascuno, cercando anche di integrarle e metterle a fattor comune. Un esempio è ben rappresentato da questo evento. Da molto tempo abbiamo superato l'approccio dell'evento mono brand, proprio perché crediamo molto nell'integrazione dei vari prodotti e dei vari vendor. Collaboriamo con tutti loro, a cui ci lega un rapporto di reciproca stima e amicizia per cui ci viene molto facile e spontaneo aprire tavoli di condivisione dove ognuno riesce a interloquire su come interpreta l'esigenza di mercato e di come la risolve”, ha enfatizzato Maurizio Restelli.
Evidenziando ulteriormente: “Il nostro ruolo da distributore oggi, e più in generale, ogni giorno, è quello di mettere a servizio del canale tutte le nostre competenze commerciali e relazionali a vendor e clienti, creando dei link diretti e tecnici con la nostra struttura di pre-sales e di trainer in grado di spaziare da una tecnologia all'altra da un brand all'altro, sempre nell'ottica di offrire la soluzione integrata migliore. Al nostro fianco c’è sempre Bludis, in grado di proporre al mercato ulteriori soluzioni che si integrano con le nostre con l’obiettivo di offrire al nostro canale un servizio sempre più di valore”.
Una menzione particolare infine è andata alla struttura EspriFinance determinante all'interno del go-to market del distributore in grado di affiancare tutti i partner nell’offrire servizi finanziari strutturati a misura di partner: “Una struttura a cui rivolgersi anche in questi tempi delicati di contrazione della disponibilità degli investimenti”, chiarisce Maurizio Restelli.
In conclusione, per V-Valley, i Managed Service Provider (MSP) rappresentano un elemento chiave della strategia distributiva.
“Tutte le nostre iniziative sono orientate a supportare il canale nella trasformazione digitale, nell’innovazione tecnologica e nella modernizzazione delle infrastrutture, con un focus specifico sul cloud”, ha spiegato Silvia Restelli.
L’approccio adottato è basato sul valore e sull’offerta di soluzioni integrate, con l’obiettivo di potenziare le competenze tecniche e commerciali degli MSP attraverso formazione, certificazioni e supporto nelle attività di marketing e vendita. Gli MSP possono contare su un portafoglio completo di servizi pre e post vendita, assistenza 24/7 di primo e secondo livello e strumenti avanzati per la gestione del business. Tra questi spicca il Cloud Marketplace di proprietà, integrato nel sito B2B delle Advanced Solutions, che consente una gestione unificata delle soluzioni multi-vendor: dalla configurazione al provisioning, dal controllo dei costi alla fatturazione.
“Uno dei nostri asset chiave – ha sottolineato Silvia Restelli, Sales and Marketing Manager, V-Valley - è la capacità del nostro Marketplace di offrire un ecosistema completo e integrato, pensato per semplificare la gestione e accelerare la crescita del canale. Oltre alla reportistica dettagliata, che consente di monitorare le attività e individuare nuove opportunità, mettiamo a disposizione funzionalità esclusive come la pianificazione degli ordini, l’assegnazione centralizzata delle licenze, la configurazione degli auto-renewal, l’upgrade dei piani in pochi clic e la gestione del co-termination. Il Marketplace consente inoltre di impostare soglie di spesa con alert automatici, visualizzare l’utilizzo delle risorse in tempo reale, calcolare automaticamente il Security Score con azioni suggerite per ogni tenant e garantire la compliance per la PA con fatturazione dedicata. È un punto di riferimento anche per i vendor, che possono veicolare programmi dedicati e proporre contenuti e soluzioni integrate.”
A completare l’ecosistema, un’ampia gamma di servizi e vantaggi per i rivenditori, che beneficiano di un assortimento costantemente aggiornato. V-Valley offre anche soluzioni in ambito finanziario, commerciale, logistico e post-vendita, supportate da una rete di punti vendita fisici con disponibilità immediata e personale qualificato.
Grazie a oltre vent’anni di collaborazione con i principali vendor, il portfolio copre tutte le esigenze tecnologiche, dalle più tradizionali alle più innovative. La formazione è un altro elemento distintivo: V-Valley Academy propone corsi ufficiali dei principali brand IT, percorsi di certificazione e programmi personalizzati, oltre a eventi specializzati per accrescere le competenze.
"In un contesto in cui non basta più proporre singoli prodotti, ma è fondamentale partire dai bisogni reali degli utenti finali e adottare un approccio orientato alle soluzioni, V-Valley si conferma un partner strategico per MSP e rivenditori. Il Cloud Marketplace, con la sua offerta completa e multisettoriale, rappresenta un vero motore di crescita e innovazione per l’intero canale ICT", ha concluso Silvia Restelli.