Il momento è ora, è tempo di Intelligenza Artificiale: oggi infatti le condizioni affinché tale tecnologia diventi una leva potente per rivoluzionare qualsiasi ambito e settore ci sono tutte. A patto che lo si faccia affidandosi a menti e mani esperte. A coloro che dell’AI hanno le competenze e da cui sono in grado di trarre il massimo del valore. Sono i numeri a parlare: secondo il Politecnico di Milano oggi si osserva un incremento del 58% anno su anno del valore di mercato dell’AI in Italia con la previsione di raggiungere i 2 miliardi entro il 2027. Un dato che fa riferimento al valore economico del software, escludendo i servizi. La strada dell’AI sembra essere tracciata. Sul mercato si iniziano a vedere le prime soluzioni, si diffondono best practice e use case, soprattutto a livello internazionale. Il passo da compiere per giocare questa partita è quello di imparare, prendere spunto, attingere, replicare da queste esperienze virtuose. In definitiva, è il momento di dare forma e sostanza all’intelligenza artificiale per le aziende, grandi, medie, piccole che siano.
SERVE FARE ECOSISTEMA
Oggi è infatti possibile accedere facilmente all’AI in quanto le barriere alla sua adozione sono crollate, ma dall’altro canto se ci si ferma solo ai prototipi senza mai entrare in produzione, si rischia di rimanere intrappolati e perdere il vantaggio competitivo, soprattutto in riferimento all’Italia, paese che deve accelerare e chiudere il gap con altri paesi più evoluti. Un lavoro in cui la dinamica di ecosistema, di filiera IT, risulta quantomai vincente. Da soli, infatti, non si va da nessuna parte: serve collaborare, aggregarsi, mettere a fattor comune le rispettive esperienze e conoscenze. In sostanza, serve affidarsi ai partner di canale, portavoce dei vendor, chiamati anch’essi ad elevare il loro ruolo di anello di congiunzione verso i clienti finali, non più solo semplici rivenditori, ma bensì interlocutori e consulenti capaci di guidare i clienti nell’adozione dell’AI in modo sicuro, corretto e intelligente. A patto che essi stessi abbiano acquisito le giuste competenze per svolgere il ruolo di ‘advisor’ dei propri clienti. Ed è proprio in un contesto di questo tipo che risulta quantomai vincente la partnership a doppio filo tra IBM e TD SYNNEX. Da una parte, un vendor che da oltre 100 anni traccia la strada dell’innovazione tecnologica. Non a caso oggi l’Intelligenza Artificiale rappresenta uno dei pillar della strategia tecnologica del vendor, la cui offerta si arricchisce di continuo di elementi portanti, a partire da tutta la proposta che ruota attorno alla piattaforma watsonx.
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Il momento è ora, è tempo di Intelligenza Artificiale: oggi infatti le condizioni affinché tale tecnologia diventi una leva potente per rivoluzionare qualsiasi ambito e settore ci sono tutte. A patto che lo si faccia affidandosi a menti e mani esperte. A coloro che dell’AI hanno le competenze e da cui sono in grado di trarre il massimo del valore. Sono i numeri a parlare: secondo il Politecnico di Milano oggi si osserva un incremento del 58% anno su anno del valore di mercato dell’AI in Italia con la previsione di raggiungere i 2 miliardi entro il 2027. Un dato che fa riferimento al valore economico del software, escludendo i servizi. La strada dell’AI sembra essere tracciata. Sul mercato si iniziano a vedere le prime soluzioni, si diffondono best practice e use case, soprattutto a livello internazionale. Il passo da compiere per giocare questa partita è quello di imparare, prendere spunto, attingere, replicare da queste esperienze virtuose. In definitiva, è il momento di dare forma e sostanza all’intelligenza artificiale per le aziende, grandi, medie, piccole che siano.
SERVE FARE ECOSISTEMA
Oggi è infatti possibile accedere facilmente all’AI in quanto le barriere alla sua adozione sono crollate, ma dall’altro canto se ci si ferma solo ai prototipi senza mai entrare in produzione, si rischia di rimanere intrappolati e perdere il vantaggio competitivo, soprattutto in riferimento all’Italia, paese che deve accelerare e chiudere il gap con altri paesi più evoluti. Un lavoro in cui la dinamica di ecosistema, di filiera IT, risulta quantomai vincente. Da soli, infatti, non si va da nessuna parte: serve collaborare, aggregarsi, mettere a fattor comune le rispettive esperienze e conoscenze. In sostanza, serve affidarsi ai partner di canale, portavoce dei vendor, chiamati anch’essi ad elevare il loro ruolo di anello di congiunzione verso i clienti finali, non più solo semplici rivenditori, ma bensì interlocutori e consulenti capaci di guidare i clienti nell’adozione dell’AI in modo sicuro, corretto e intelligente. A patto che essi stessi abbiano acquisito le giuste competenze per svolgere il ruolo di ‘advisor’ dei propri clienti. Ed è proprio in un contesto di questo tipo che risulta quantomai vincente la partnership a doppio filo tra IBM e TD SYNNEX. Da una parte, un vendor che da oltre 100 anni traccia la strada dell’innovazione tecnologica. Non a caso oggi l’Intelligenza Artificiale rappresenta uno dei pillar della strategia tecnologica del vendor, la cui offerta si arricchisce di continuo di elementi portanti, a partire da tutta la proposta che ruota attorno alla piattaforma watsonx.
Il momento è ora, è tempo di Intelligenza Artificiale: oggi infatti le condizioni affinché tale tecnologia diventi una leva potente per rivoluzionare qualsiasi ambito e settore ci sono tutte. A patto che lo si faccia affidandosi a menti e mani esperte. A coloro che dell’AI hanno le competenze e da cui sono in grado di trarre il massimo del valore. Sono i numeri a parlare: secondo il Politecnico di Milano oggi si osserva un incremento del 58% anno su anno del valore di mercato dell’AI in Italia con la previsione di raggiungere i 2 miliardi entro il 2027. Un dato che fa riferimento al valore economico del software, escludendo i servizi. La strada dell’AI sembra essere tracciata. Sul mercato si iniziano a vedere le prime soluzioni, si diffondono best practice e use case, soprattutto a livello internazionale. Il passo da compiere per giocare questa partita è quello di imparare, prendere spunto, attingere, replicare da queste esperienze virtuose. In definitiva, è il momento di dare forma e sostanza all’intelligenza artificiale per le aziende, grandi, medie, piccole che siano.
SERVE FARE ECOSISTEMA
Oggi è infatti possibile accedere facilmente all’AI in quanto le barriere alla sua adozione sono crollate, ma dall’altro canto se ci si ferma solo ai prototipi senza mai entrare in produzione, si rischia di rimanere intrappolati e perdere il vantaggio competitivo, soprattutto in riferimento all’Italia, paese che deve accelerare e chiudere il gap con altri paesi più evoluti. Un lavoro in cui la dinamica di ecosistema, di filiera IT, risulta quantomai vincente. Da soli, infatti, non si va da nessuna parte: serve collaborare, aggregarsi, mettere a fattor comune le rispettive esperienze e conoscenze. In sostanza, serve affidarsi ai partner di canale, portavoce dei vendor, chiamati anch’essi ad elevare il loro ruolo di anello di congiunzione verso i clienti finali, non più solo semplici rivenditori, ma bensì interlocutori e consulenti capaci di guidare i clienti nell’adozione dell’AI in modo sicuro, corretto e intelligente. A patto che essi stessi abbiano acquisito le giuste competenze per svolgere il ruolo di ‘advisor’ dei propri clienti. Ed è proprio in un contesto di questo tipo che risulta quantomai vincente la partnership a doppio filo tra IBM e TD SYNNEX. Da una parte, un vendor che da oltre 100 anni traccia la strada dell’innovazione tecnologica. Non a caso oggi l’Intelligenza Artificiale rappresenta uno dei pillar della strategia tecnologica del vendor, la cui offerta si arricchisce di continuo di elementi portanti, a partire da tutta la proposta che ruota attorno alla piattaforma watsonx.