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Arrestato uno dei più importanti pirati informatici al mondo

E' stato arrestato il cybercrinimale sloveno Iserdo: il 23enne è ritenuto responsabile di ben 12 milioni di infezioni e della creazione di una delle più grandi botnet mondiali. Negli anni sono state danneggiate le più grandi aziende e banche.

Tecnologie & Trend
La polizia slovena, dopo le indagini dell'FBI, ha finalmente messo le manette a Iserdo, nickname che cela l'identità di un importante pirata informatico. Il 23enne sloveno, infatti, sarebbe lo sviluppatore del malware utilizzato per creare una rete botnet composta di ben 12 milioni di Pc, trasformati in "zombie" al comando degli hacker attraverso virus o cavalli di Troia.
I computer poi venivano spinti alle più diverse attività per accedere a dati sensibili posti su server remoti. Questa rete di computer infetti era talmente potente da mandare in corto interi altri network e danneggiare sistemi informatici di aziende o banche.
Si stima che circa la metà delle aziende più importanti al mondo sia stata danneggiata dalla creazione di Iserdo, stessa sorte per almeno 40 gruppi bancari di prima importanza.
Il giovane hacker è stato fermato a Maribor, dopo una serie di interrogatori portati avanti per tutta la scorsa settimana dalle autorità slovene.
La cattura pone la parola fine alla vicenda riguardante la rete botnet Mariposa, stroncata 5 mesi fa ma che avrebbe potuto crescere ancora grazie proprio a Iserdo: l'hacker, infatti, vendeva il malware da lui creato via internet. Ed è proprio così che probabilmente è nata la rete Mariposa.
I prezzi? Dai 500 dollari per la versione base ai 1300 per quella più avanzata.
Per dare un'idea della potenza di tali network maligni, la rete Mariposa ha coinvolto più di 800mila Pc e raccoglieva dati sensibili quali il numero di carta di credito, credenziali bancarie, password e molto altro.
Le generalità del giovane non sono state rese note, l'FBI, però, attraverso le parole di Jeffrey Troy - Vice Direttore della "Divisione Cybercrimine" - ha manifestato la propria soddisfazione per la cattura: "è un'operazione importante perchè mette ko chi ha creato e aggiornato il virus".
Dal fermo di Iserdo dovrebbero arrivare altri nomi di cybercriminali sparsi tra Spagna e Slovenia.
Questo tipo di attività illegali è molto difficile da individuare e fermare: gli hacker, infatti, sono molto prudenti e nascondo il proprio operato con tecnologie molto avanzate. Per fermare Iserdo & Co., infatti, si è reso necessario il lavoro di oltre cento specialisti del settore, sia della polizia sia del mondo scientifico.
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