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Autore: Marco Maria Lorusso
Intanto l’ottimismo. Per rompere il ghiaccio infatti gli esperti di Context hanno chiesto a reseller e system integrator italiani che cosa pensano delle loro performance e come si vedono nel prossimo futuro. Un ottimo 68,8% del campione vede la propria attività in netto miglioramento per i prossimi 12 mesi mentre solo il 6% del campione vede un peggioramento. Per quanto concerne poi la parte più interessante della ricerca, interrogati sui fattori di maggiore apprezzamento nei propri distributori, i reseller italiani hanno risposto, nella maggior parte dei casi (vedi slide successiva) che il servizio clienti, il portale clienti B2B e la disponibilità del prodotto sono gli elementi chiave di un buon distributore informatica, solo “quarto” l’inevitabile ma non prioritario fattore prezzo.
Per quanto concerne poi la formazione, arrivano stimoli e indicazioni davvero emblematiche sulla trasformazione in atto sul canale ICT. Oltre il 20% del campione chiede infatti maggiori investimenti sulla formazione a livello di tecniche di vendita, il 21 e il 19% cercano poi maggiori competenze a livello di Internet delle cose e Software As a Service… cloud puro dunque.
Da anni ormai Context, nelle sue analisi, monitora con grande attenzione, il fenomeno degli eTailers (Amazon tanto per capirci) come nuovi fornitori per i reseller e i system integrator. Un fenomeno che anche quest’anno ha avuto una sessione dedicata. Una “nuova” tipologia di “distributore” che, nel 40% dei casi i reseller italiani decidono di scegliere soprattutto per una questione di disponibilità del prodotto. Seguono, ovviamente, il prezzo e il servizio clienti. Un fenomeno che, spiega Context, i distributori informatica sono chiamati a monitorare con molta attenzione proprio per le dinamiche evolutive che può avviare a livello di filiera e punti di contatto. Venendo poi al tema chiave delle opportunità che i reseller vedono a livello di mercati verticali e servizi, i reseller intervistati da Context, nel 34% dei casi hanno indicato proprio i servizi aziendali come il mercato verticale dal quale si aspettano i maggior tassi di crescita/opportunità di business, seguono la produzione e la vendita al dettaglio. Per quanto concerne il focus sui servizi, per il 50% dei campione manutenzione e supporto sono ancora gli ambiti con una prospettiva di crescita maggiore con il cloud e sul software as a service staccati al 20%. «Molti reseller italiani – ha raccontato Adam Simon, nel corso dell’evento – sono un po’ frenati dai temi della compliance e della sicurezza in materia di cloud. Di positivo c’è però il fatto che, incrociando i dati della survey a livello europeo proprio Italia e Francia sono risultati essere gli unici paesi europei in cui il numero di rivenditor di servizi cloud è aumentato nell’ultimo anno».
E in quali casi un reseller sarebbe disposto ad aggiungere un vendor nella propria offerta? Una domanda chiave, soprattutto per i numerosi vendor innovativi e le startup che si stanno affacciando sul mercato sull’onda di fenomeni “nuovi” e dirompenti come Intelligenza Artificiale, Big Data, IOT… Nella maggior parte dei casi, 57%, i rivenditori sarebbero disposti ad allargare la cerca dei “propri” vendor a portafoglio per motivi collegati alla qualità del prodotto, margini e prezzo seguono come normale al 51%. Detto dei vendor, i ricercatori di Context sono andati ad analizzare in quali categorie di prodotto i reseller italiani stanno pensando di investire. Nel 33% dei casi si parla di software di sicurezza, seguiti dalla stampa 3D e dalla sorveglianza entrambe al 28%. Buone anche le percentuali di Internet delle Cose (come in parte anticipato e smarthome. Colpisce, per converso, il dato che riguarda le categorie di prodotto che invece i reseller stanno meditando di epurare dal proprio paniere di offerta. In testa con il 25% ci sono proprio gli smartphone, (ormai i margini sono davvero minimi e la battaglia si gioca moltissimo sui prezzi) seguiti da droni e gaming.
Come da tradizione poi Context ha cercato di capire anche i freni che possono bloccare il canale nella sua attività di tutti i giorni e, a livello finanziario, più che i tempi, a preoccupare il panel sono soprattutto i mancati pagamenti. Per quanto concerne invece il cloud computing, come in parte anticipato e come si vede nella slide che segue, i servizi su cui i reseller si stanno affacciando con maggiore facilità sono proprio quelli che riguardano la protezione dei dati, ovvero il backup… Per quanto concerne invece i freni, proprio la sicurezza rappresenta ancora un ostacolo e un timore forte per i system integrator e rivenditori italiani che pensano alle nuvole.
Direttamente collegato al tema della sicurezza e, con ogni probabilità, anche al fattore paura e incertezza nel cloud, c’è poi il focus, più che mai necessario, che Context ha sviluppato in materia di GDPR. Rispetto alla nuova normativa un buon 50% del campione conferma di avere implementato le modifiche necessarie per essere conforme al GDPR ma c’è un preoccupante 33% che risponde NO e un oltre 16% di reseller che non è in grado di saperlo. «Si tratta – ha concluso Simon – di un’area di grande attenzione per il canale tutto. Il GDPR è un regolamento chiave per lo sviluppo “sano” e profittevole del mercato e delle migliori opportunità legate al cloud».
I dati di Context relativi alla Survey ChannelWatch nella presentazione di Adam Simon, Global Managing Director di Context
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