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Canon, dalla macchina fotografica al Business Process Outsourcing

Oggi la parte b2b sorpassa il b2c così come i servizi assumono un ruolo sempre più baricentrico nell’offerta societaria. Enrico Deluchi, presidente e ad di Canon Italia, spiega la trasformazione societaria nell’era digitale.

Vendor
Il percorso evolutivo di Canon è in atto; una trasformazione profonda che tiene conto e si adegua alle dinamiche moderne, che identifica oggi un’azienda internazionale dalle molteplici sfumature e sfaccettature. Oggi Canon è una realtà quasi unica – che spazia dal consumer al business passando per i servizi – con un range di prodotti che va dai modelli entry level delle più piccole calcolatrici a un prezzo di pochi euro ai sistemi di stampa da milioni di euro. Gestire angoli così diversi non è semplice ma Canon lo sta facendo in modo egregio valorizzando le eccellenze di ogni business unit e sfruttando gli asset aziendali racchiusi nei concetti di qualità dei prodotti, forza del brand e cultura dell’azienda”, afferma Enrico Deluchi, presidente e amministratore delegato di Canon Italia, nell’illustrare le novità più recenti relative all’azienda, di cui guida la filiale italiana da circa 13 mesi. Una sfida che Deluchi ha colto con entusiasmo e che già oggi in Italia sta portando risultati interessanti, a partire dalla recente acquisizione – fortemente voluta dal management italiano - di Integra Document Management (Idm), un’azienda multinazionale italiana specializzata nel Business Process Outsourcing, che, di fatto, va a corroborare la presenza del vendor nel mercato dei servizi e a duplicare l’organico della filiale che passa da 800 a circa 1.600 persone.
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Enrico Deluchi, presidente e amministratore delegato di Canon Italia
E’ sulla filosofia aziendale racchiusa nella parola giapponese Kyoseivivere e lavorare insieme per il bene comune - che Deluchi è partito per gestire una realtà aziendale così variegata dandole una visione comune e chiara: Canon vuole arricchire la vita delle persone e il business permettendo loro di comunicare e di lavorare meglio, condividere idee ed emozioni attraverso il linguaggio delle immagini”. Una vision complessiva in cui si coniugano due strategie operative – una per il mondo b2c dell’utente finale e una per il b2b delle aziende, che, in Italia nel 2014 ha visto la componente business superare quella consumer (un dato allineato alla corporation) con l’obiettivo di arrivare a un giro d’affari proveniente dal business pari al 60% nel 2015. E a tendere l’obiettivo è di arrivare a un 70%-30%.  “Tutto ciò porta Canon a essere un player di rilevo non solo nel mondo consumer ma con un ruolo di spicco anche nel mondo aziendale”. Uno spostamento forte dal consumer al business ma anche dai prodotti alle soluzioni e ai servizi. “L’idea di Canon come produttore di stampanti e macchine fotografiche che realizza la maggior parte dei ricavi sull’hardware è da sfatare; in realtà, sono i servizi ad avere la meglio. Nel mercato ‘B2B’ già nel 2014 il rapporto prodotti-servizi era suddiviso equamente al 50% e nel 2015 sarà ascrivibile ai servizi per il 60% e ai prodotti al 40%
L’atteggiamento diffuso nel mercato a cui la stessa Canon si sta adeguando è lo spostamento sempre più forte verso il fenomeno della “servitization”, inteso come utilizzo - e non necessariamente acquisto - di un bene, che traguarda il tema dell’as a service. Ed è qui che Canon vuole giocare la partita.

Dal consumer al business con i servizi trasversali
Se la parte b2b infatti sta crescendo a ritmi sostenuti, quella b2c sta subendo una flessione nei ricavi (nell'ordine del 5-6%) in particolare nel mercato fotografico sotto la spinta dell’innovazione tecnologica (leggasi smartphone utilizzati per fare fotografie).
Nell’ambito del consumer si sta entrando in una nuova era in cui il linguaggio delle immagini assume una valenza maggiore - una seconda lingua - diventando più importante del linguaggio scritto. In un mondo quindi sempre più alfabetizzato alla lingua dell’immagine, vista la diffusione dei dispositivi mobili, lo sforzo di Canon è quello di fare comprendere alle persone che ci sono due modi diversi di comunicare: quello impulsivo e istantaneo di un telefonino e quello più profondo legato a una storia che trova ancora nella macchina fotografica lo strumento ideale. Per questo il vendor vuole educare gli utenti a un linguaggio delle immagini più sofisticato di quello dello smartphone e poi a conservare i ricordi utilizzando i servizi di stampa. “Stiamo cercando di avvicinare i nativi digitali non avvezzi all’utilizzo della macchina fotografica quando si vogliono raccontare esperienze con intensità e profondità diversa da quelle che derivano da una fotografia istantanea fatta con i cellulari”, dichiara Deluchi.


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Se hard disk e spazi cloud contengono enormi quantità di immagini, secondo Deluchi continua a rimanere fondamentale il fatto di stamparle. “Se tenete una fotografia stampatela e alla stessa stregua tenete una copia cartacea nel caso di un documento e di un libro.” Ed è proprio qui che si colloca l’hdbook di Canon, un servizio offerto dalla società attraverso un portale a coloro che vogliono stampare in altissima qualità le proprie immagini.
Un tema quello dei servizi di stampa che dal consumer porta inevitabilmente al business, dove l’immagine da momento di divertimento diventa lavoro nell’ambito del professional imaging, sempre più importante anche per le aziende, in cui la comunicazione passa sempre più dalle immagini (marketing, comunicazione interne, video,..). Ed ecco che i professionisti dell’immagine diventano un target fondamentale per Canon, che proprio per questa sua caratteristica è stata scelta da Expo come Imaging Partner dell’evento. Expo ha chiesto a nove fotografi di caratura mondiale di interpretare i temi dei cluster della manifestazione e queste fotografie saranno stampate in dimensioni giganti con la tecnologie Canon per decorare i padiglioni tematici.
Un altro ambito di sviluppo di business interessante per Canon è quello della decorazione e della personalizzazione estrema della immagini e della comunicazione resa possibile grazie alla tecnologia della stampa digitale che sta avendo sbocchi anche nella stampa industriale. Da parte sua Canon sta introducendo questo discorso anche nell’ambito della stampa digitale, in particolare quello del libro digitale, il libro stampato - da non confondersi con l’ebook con tecnologia digitale invece che con quella offset. “Si possono fare tirature molto limitate con economie di scala mentre se si spinge su tirature elevate si cambia il business model dell’editoria in quanto non si hanno resi e magazzino e quindi si stampa quando serve. E ci si può spingere fino ad avere il libro digitale personalizzato”, spiega Deluchi.
E le tecnologie che servono per fare questi oggetti sono anche quelle relative alla stampa documentale, che per Canon derivano dall’acquisizione di Océ effettuata oltre tre anni fa che ha portato in dote macchine per stampa di grande formato e grandi volumi che oggi con l’evoluzione tecnologica trovano sbocchi nuovi attraverso la personalizzazione in ambiti quali il design, l’arredamento, la decorazione di interni. “Oltre il 50% dei documenti che arrivano nella buca della posta a casa è stampata con la tecnologia Canon”, enfatizza. 
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E poi c’è il mondo dell’ufficio in cui è in atto una profonda trasformazione verso il digitale. Canon, che fa della propria competenza nell’ottica un asset primario – deposita ancora oggi 3.000-3.500 brevetti -, vuole accompagnare questa trasformazione nelle aziende. “Negli anni abbiamo fornito alle aziende sistemi fotocopiatrici, fax, stampanti multifunzione, che adesso si integrano con i sistemi informativi per andare verso un mondo digitale. Una trasformazione che va accompagnata soprattutto in termini di processi”.

Direzione servizi
Processi abilitati dai servizi che Canon già con l’acquisizione di Océ è in grado di fornire attraverso una divisione che si occupa di Business Process Outsourcing. Ed è proprio nell’ottica di accompagnare le aziende nei processi di dematerializzazione, revisione e digitalizzazione dei processi ent-to-end che si colloca anche la più recente acquisizione di Integra Document Management (Idm), una società totalmente italiana che si occupa di Bpo. Idm ha qualcosa come 1.000 km di documenti cartacei di circa 300 clienti in Italia, di cui il 90% del segmento delle assicurazioni, ma opera anche in banche, utilities, media di cui gestisce in completo outsourcing alcuni processi e vanta oltre 1 milione di utenti censiti.”hdbook-keyvisual-tcm80-1178368.jpg
Idm, continuerà a rimanere separata da Canon pur essendo al 100% di proprietà di questa. L'obiettivo è quella di dare sempre più spazio ai servizi di outourcing e anche di pacchettizzare servizi oggi ad appannaggio della grande impresa per offrirli a realtà di medie dimensioni, grazie ai due data center di Idm – a Milano e Rho. 
Il combinato di Idm con Canon Business Services (l’unità che si occupa di Bpo) è una realtà che oggi nel mercato italiano vale circa 55 milioni di euro di ricavi.
Nel Belpaese quindi oggi il gruppo Canon, che include Canon Italia Spa, due ex delear acquisiti negli anni scorsi oggi al 100% Canon - Canon Solutions Nord e Canon Solutions Centro-Sud - e Idm - conta un organico di circa 1.600 dipendenti di cui 1.300 in Italia e 300 in Romania (l’attività di back office di Idm) – per un totale di 1.100 persone focalizzate sulla fornitura di servizi. 
Quella di Idm è solo una delle più recenti acquisizioni di Canon che nel processo di trasformazione procede anche attraverso una logica di questo tipo. Lo scorso luglio ha acquisito l’azienda danese Milestone System, specializzata nella gestione del software di videosorveglianza, al fine di estendere la propria offerta di prodotti di videosorveglianza di fascia medio-alta con un sistema di gestione e, inoltre, sempre in questo ambito, oltre un mese fa ha fatto un’Opa per acquisire al 100% la svedese Axis Communications, azienda specializzata nel mondo delle telecamere per la videosorveglianza. Tutte acquisizioni di matrice europea che puntano a rafforzare il posizionamento dell’azienda.
Per ciò che concerne il modello di go-to-market, Deluchi spiega che nell’ambito servizi Canon si muove con un’organizzazione di vendita diretta. Per i prodotti invece predilige un modello spostato sull’indiretta, lungo tre declinazioni: una rete di delear monobrand (Canon Business Center) che vendono solo prodotti Canon; i delear multibrand; una moltitudine dei rivenditori che acquista dalla distribuzione. Un modello che vale anche per la componente consumer.
insomma ... l'evoluzione di Canon continua: “Siamo tra i primi 10 brand a livello mondiale in termini di riconoscibilità. Vogliamo mantenere e rafforzare questa posizione”, conclude Deluchi.
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