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Industrial Internet of Things, in Italia un business in espansione

Secondo i risultati dell'indagine condotta da OnePoll per conto di reichelt elektronik, in Italia la diffusione dei sistemi IIoT tocca già il 75% delle imprese, intenzionate a investire ulteriormente in questa direzione per i forti vantaggi operativi e di business

Mercato
Una ricerca condotta da OnePoll per conto di reichelt elektronik, uno dei maggiori distributori online di elettronica e tecnologie IT, ha analizzato il punto di vista di 1.250 decisori IT europei (250 dei quali appartenenti ad aziende italiane) in merito ai vantaggi derivanti dall'implementazione di soluzioni innovative come robot collaborativi, AI e sistemi IIoT (Industrial Internet of Things).  I risultati hanno evidenziato che attualmente la maggior parte delle aziende italiane si avvale già di sistemi IIoT. Oltre il 75% dei responsabili IT intervistati afferma, infatti, che macchine e dispositivi sono collegati in rete tra loro e con Internet all'interno della loro azienda. Del restante 25% che ancora non possiede sistemi IIoT, il 40% dichiara di non avere in programma investimenti in merito nei prossimi 12 mesi, mentre il 33% non ha ancora preso una decisione. La motivazione? La maggior parte delle aziende che non utilizza soluzioni IIoT non ritiene indispensabile avvalersene: il 44% degli intervistati dichiara, infatti, che l’implementazione dell’IIoT non è un elemento prioritario all’interno dell'azienda. Altrettanto determinanti sono fattori quali la mancanza di know-how per l’implementazione e la manutenzione (27%), motivi economici (20%), preoccupazioni per quanto riguarda la sicurezza informatica e la protezione dei dati (18%). Ne consegue che le aziende che rifiutano l’adozione di IIoT sono in netta minoranza, ma sono coloro che si perdono alcuni vantaggi commerciali.

Benefici operativi e di business
Secondo l’indagine, le aziende che hanno già implementato sistemi IIoT sono generalmente soddisfatte dei risultati ottenuti. Oltre l'88% afferma, infatti, che le aspettative sono state soddisfatte. In particolare, in termini di business il più grande vantaggio del collegamento in rete dei dispositivi risiede nell'ottimizzazione dei processi operativi. Tra i benefici principali, le aziende citano soprattutto l’aumento della produttività (53%), l'incremento dell'efficacia dei processi (48%), il risparmio in termini economici (44%). I sistemi IIoT semplificano, inoltre, tutte le operazioni che riguardano la logistica (43%), evitando ritardi o interruzioni della produzione (42%) e migliorando i prodotti dal punto di vista qualitativo (38%).
La soddisfazione delle aziende si riflette anche nella loro volontà di investire ulteriormente nella tecnologia. Oltre il 91% delle aziende italiane che già utilizza sistemi IIoT ha in programma di espandere la tecnologia esistente entro i prossimi dodici mesi. Solo il 4% delle aziende intervistate non prevede una espansione. Appare dunque chiaro che le aziende che al momento non dispongono di sistemi IIoT, nel lungo termine saranno soggette alla concorrenza di coloro che sono più avanzate dal punto di vista tecnologico. Tra gli importanti benefici dell’IIoT vi sono, infatti, la possibilità di aprire nuove aree di business o mercati strategici per le imprese (35%) e processi di manutenzione e assistenza semplificati (38%).

Gli effetti negativi legati all'IIoT
Nonostante il riscontro degli intervistati sia prevalentemente positivo, si registrano anche degli effetti negativi legati all'introduzione dell’Industrial Internet of Things. Tra questi, il 38% degli intervistati ritiene che il costo della messa in rete delle apparecchiature e la crescente complessità dei processi aziendali siano il principale freno all’implementazione dell’IIoT, oltre a un 36% che conferma di considerare troppo alti i costi di acquisizione.
A causa del crescente numero di dispositivi collegati in rete, anche le reti IT stanno diventando sempre più complesse, da qui la sfida principale per le aziende è quella di garantire la sicurezza dei sistemi IT (56%). L'indagine rivela anche una mancanza di personale qualificato: il 36% non possiede un know-how adeguato all’implementazione, la manutenzione o il monitoraggio. Sono poi molte le aziende che lamentano una complessità dei sistemi offerti, degli impatti e della loro interoperabilità (34%). Una percentuale altrettanto elevata sta gestendo faticosamente il conseguente flusso di dati o ha difficoltà a trarne conclusioni (28%). Dal punto di vista tecnico, le aziende stanno lottando con l'interoperabilità dei sistemi IIoT con le reti esistenti (29%).

Le reti più usate per la trasmissione dei dati
Per quanto riguarda la trasmissione dei dati, la maggior parte degli intervistati ha dichiarato che si affiderà alla WLAN (86%). Molto diffuso è anche il collegamento in rete tramite standard di telefonia mobile come GSM, GPRS, UMTS o HSPA (35%), reti cablate come Ethernet, ISDN e DSL (69%) o via Bluetooth (50%). La stragrande maggioranza dei responsabili delle decisioni tecniche è soddisfatta di questi standard (87%). L'insoddisfazione di una piccola percentuale di aziende (10%) è dovuta principalmente a interruzioni della rete (45%) e problemi di compatibilità tra singoli componenti (40%). I dati sottolineano come il 90% delle aziende italiane utilizza il cloud per l'archiviazione centrale dei dati generati dall’IIoT. Gli standard preferiti corrispondono in gran parte a quelli utilizzati per collegare in rete gli apparecchi tra loro: WLAN (72%), seguita da reti cablate come Ethernet (68%), standard di comunicazione mobile come LTE 2G, 3G, 4G e HSPA (50%) e LPWA (27%). Solo una minoranza dei responsabili delle decisioni IT (7%) è contraria al cloud e indica, tra le ragioni principali, le preoccupazioni legate alla protezione dei dati (35%) e la scarsa necessità di affidarsi al cloud (28%).
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