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Specialisti ICT europei in crescita continua: sono 10 milioni, il 5% di tutti gli occupati

L’Italia ne ha circa 900mila, di cui il 17,1% donne: ha la quota più bassa di specialisti con alto livello di istruzione, e quella più alta nella fascia d’età oltre 35 anni, secondo gli ultimi dati Eurostat

Tecnologie & Trend

Nel 2024, più di 10 milioni di persone hanno lavorato come specialisti ICT in tutta l'Unione Europea rappresentando il 5,0% di tutte le persone occupate nella UE. Lo dice Eurostat, i cui dati confermano una tendenza al rialzo continua della percentuale di questi specialisti, con un aumento di 0,2 punti rispetto al 2023 e di 1,6 punti percentuali in dieci anni.

Tra i paesi membri, la Svezia registra la quota più alta di specialisti ICT nell'occupazione totale (8,6%), seguita da Lussemburgo (8,0%) e Finlandia (7,8%), mentre l’Italia è al terzultimo posto nella UE con un 4% di specialisti ICT rispetto agli occupati totali, seguita solo da Romania (2,8%) e Grecia (2,5%).

Il paese che ha il numero più alto in assoluto di specialisti ICT (2,3 milioni) è la Germania, seguita da Francia (1,4 milioni), Spagna (poco più di un milione) e Italia (0,9 milioni). In Italia in particolare lavora quindi il 9,2% di tutti gli specialisti ICT europei.


L’evoluzione della domanda di specialisti ICT in UE

Durante l'ultimo decennio (2014-2024), sottolinea Eurostat, il numero di specialisti ICT occupati in UE ha resistito agli effetti della crisi economica globale e alla flessione del lavoro in molti altri settori.

Di conseguenza, la quota di specialisti ICT rispetto all’occupazione totale UE è aumentata ogni anno, e alla fine la crescita decennale è di poco meno del 50%, dal 3,4% nel 2014 al 5,0% nel 2024. Mentre il numero di specialisti ICT occupati è aumentato del 62,2%, cioè circa sei volte il tasso di crescita dell’occupazione totale UE (10,6%). Dati che rendono l’idea di quanto la trasformazione digitale stia influendo sull’intera economia europea.


Specialisti ICT, incidenza femminile in aumento

La stragrande maggioranza degli specialisti ICT occupati nell'UE - l'80,5% nel 2024 - sono uomini, ma in calo rispetto al 2014, quando erano l’83,8%. Le donne quindi sono il 19,5% del totale degli specialisti ICT in UE: le percentuali più basse sono in Cechia (13,0%), Malta (14,7%), e Ungheria (15,2%). Viceversa l’Estonia è il paese UE con la percentuale più alta (27,6%), seguita da Romania (27,3%) e Bulgaria (27%). In Italia la percentuale di donne specialiste ICT è del 17,1% (nel 2014 era del 14,3%).

In termini assoluti, il numero più alto di specialiste ICT è in Germania (436.200), seguita da Francia (269.900), Spagna (200.100), e Italia (161.900).

Specialisti ICT per livello di istruzione

Nel 2024, poco più di due terzi (67,4%) di tutti gli specialisti ICT nella UE hanno un livello terziario di istruzione secondo la definizione Isced (in pratica corrisponde al diploma di scuola secondaria superiore). Dieci anni fa, nel 2014, questa quota era del 58,6%, e le crescite più alte sono state registrate in Portogallo, Svezia, Lettonia, Danimarca, Romania, Cipro e Italia.

Tra i paesi UE, le quote più alte di specialisti ICT con livello terziario di istruzione (oltre l’80%) sono a Cipro, in Irlanda, Spagna, Lituania, Francia e Belgio, mentre il paese con la quota più bassa di tutta l’Unione è proprio l’Italia con il 43,9%.

Specialisti ICT per fascia d’età

Eurostat ha anche analizzato gli specialisti ICT europei rispetto a due fasce d’età: 15-34 anni e 35-74 anni, ricavando che nel 2024 meno di due terzi (62,8%) di tutti gli specialisti ICT occupati nell'UE avevano 35 anni e oltre.

Questa quota si è mantenuta quasi uguale rispetto a dieci anni fa, quando era del 62,9%, ma con tendenze nazionali molto diverse. La maggior parte dei paesi UE ha registrato un aumento nella quota di specialisti ICT tra 35 e 74 anni, tendenza che riflette cambiamenti strutturali come l'aumento dell’età media della popolazione europea e/o la crescente tendenza dei giovani a rimanere più a lungo nei percorsi di istruzione.

Una decina di paesi però – in particolare Danimarca e Lussemburgo, ma anche Paesi Bassi, Germania, Italia, Francia, Svezia, Portogallo, Finlandia e Belgio – ha registrato un aumento nella quota di specialisti ICT più giovani (15-34 anni).

L’Italia però nel 2024 rimane il paese UE con la quota più alta di specialisti ICT con almeno 35 anni (71,3%), seguita da Finlandia (68,3%) e Slovacchia (68,2%), mentre le percentuali più alte di specialisti ICT giovani (15-34 anni) sono a Malta (52%), e in Lituania (51,3%) e Portogallo (44,3%).

Specialisti ICT per settore economico

Esaminando la distribuzione degli specialisti ICT nei vari settori economici (definiti secondo la classificazione Nace rev.2), nel 2024 ovviamente si conferma la forte concentrazione nel settore Information and Communication, dove il 60,6% di tutti i dipendenti ricopre ruoli ICT specialistici. Cinque altri settori registrano le percentuali più alte di specialisti ICT rispetto al totale di occupati: finanza e assicurazioni (8,3%), attività professionali, scientifiche e tecniche (8,1%), energia e gas (7,7%), attività di organizzazioni ed organismi extraterritoriali (6,4%), e Manifatturiero (4,3%).

Tra il 2014 e il 2024, otto dei nove settori sopra la soglia del 3% hanno visto aumenti nelle quote di specialisti ICT nella loro occupazione totale. Questo conferma, conclude Eurostat, che anche se gli specialisti ICT restano fortemente concentrati nel settore Informazione e comunicazione, la domanda per le loro competenze si sta gradualmente diffondendo negli altri settori economici.

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